Mobilità: debutta il primo bus solare smart dell’India

Progettato dagli studenti della Lovely Professional University, il mezzo sfrutta la tecnologia Vehicle To Vehicle (V2V) per dialogare con il traffico e l’ambiente

bus solare

 

 

Il bus solare driverless della LPU ha debuttato all’Indian Science Congress

(Rinnovabili.it) – È ancora solo un prototipo, creato a scopo formativo piuttosto che con fini commerciali, ma il primo bus solare senza conducente dell’India ha ricevuto un caloroso benvenuto da parte del ministro dell’Unione per le risorse umane e lo sviluppo, Prakash Javadekar. Progettato e realizzato da un gruppo di studenti della Lovely Professional University (LPU) di Phagwara, nel Punjab, il veicolo ha fatto bella mostra di sé in occasione del 106° Indian Science Congress.  “Abbiamo lavorato a questo progetto negli ultimi cinque anni. Circa 300 studenti, provenienti dai dipartimenti dell’elettronica, elettrica, civile e meccanica, ne hanno fatto parte – ha spiegato Mandeep Singh, capo progetto del Solar Driverless Bus. “È stata una grande iniziativa e, riunire tutti insieme, una grande sfida”.

 

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Il bus solare smart della LPU è dotato di un motore elettrico, presa per la ricarica e moduli fotovoltaici integrati nella carrozzeria. Pensato per ospitare a 10 a 30 persone, il mezzo può raggiungere una velocità massima di 30 km / h e, al momento, può viaggiare per circa 70 km con una singola carica.

 

A guidarlo ci pensa il Vehicle To Vehicle  o V2V – tecnologia nata grazie alla GM per consentire alle automobili di “parlare” tra loro – sfruttando ovviamente anche la navigazione GPS e Bluetooth. Inoltre l’autobus possiede sensori nella parte anteriore, posteriore e laterale: nel caso vi sia un ostacolo sulla strada, si ferma automaticamente. “Inizierà a emettere un segnale acustico da una distanza di 10 metri”, ha aggiunto Singh. ”La videocamera installata sulla parte superiore del bus consente l’elaborazione delle immagini. Rileva il tipo di strada e il bus si muove di conseguenza”.

 

Il veicolo è stato costruito ad un costo di circa 500mila euro, un prezzo basso per essere il primo modello ma gli scienziati indiani mettono le mai avanti.  “Non lo stiamo facendo per soldi, lo stiamo facendo in modo che i nostri studenti possano imparare. Vogliamo che ne beneficino”, ha aggiunto Pratham Mittal, responsabile delle nuove iniziative presso l’LPU. “Al momento, non stiamo pianificando la commercializzazione. Non possiamo guidarlo sulle strade, dobbiamo ottenere una serie di licenze dalle autorità che richiederemo in seguito. Ma ci vorrà del tempo”. 

 

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