Il Cile accelera sulla mobilità elettrica con la prima flotta di e-bus

Il Cile è il primo paese del Sud America a sostenere l’e-mobility su larga scala. L’obiettivo è rendere elettrico, al 2050, il 40% dei veicoli privati ​​e il 100% del trasporto pubblico

mobilità elettrica

 

 

La mobilità elettrica cilena inizia con gli e-bus cinesi

(Rinnovabili.it) – Autobus, ma anche auto, camion e scooter. Il piano del Cile sulla mobilità elettrica non lascia indietro nulla. L’obiettivo, di quello che oggi è il secondo più grande produttore mondiale di litio, è d’aumentare di dieci volte il numero di veicoli con la spina in circolazione entro il 2022. La prima flotta di e-bus è già arrivata, direttamente dalla Cina: ben 100 autobus prodotti dalla compagnia cinese BYD e finanziati dalla società elettrica Enel per il trasporto pubblico di Santiago. A gestirli sarà la società Metbus che a breve riceverà dalla Repubblica popolare altri 100 mezzi elettrici, finanziati stavolta dal francese Engie e fabbricati dalla Zhengzhou Yutong Bus.

La capitale sarà il banco di prova per un piano più ampio finalizzato alla diffusione dell’elettromobilità pubblica. “Il Cile sarà secondo solo alla Cina come nazione con la più grande quantità di autobus elettrici al mondo”, aveva dichiarato il presidente cileno Sebastian Pinera all’inizio di novembre, dopo aver ricevuto in consegna le prime sei BMW i3 destinate a uso ministeriale.

 

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A sancirne l’impegno è anche il recente accordo firmato tra il governo centrale e 38 aziende e istituzioni cilene. L’intesa stabilisce target specifici per aumentare la fornitura di veicoli elettrici nel paese e l’installazione di stazioni di ricarica, promuovendo lo sviluppo di progetti di ricerca nel campo.

 

 

“La mobilità elettrica è una priorità per il nostro governo. Vogliamo guidare l’avvento dell’elettromobilità in America Latina e promuovere lo sviluppo di tecnologie e innovazioni nel trasporto elettrico. Dobbiamo costruire questa strada insieme, mondo pubblico e dal mondo privato, ed è per questo che l’accordo che abbiamo firmato è importante”, ha spiegato il ministro dell’Energia Susana Jiménez. Il ministro ha anche rivelato alla Reuters che l’obiettivo nazionale a lungo termine è quello di rendere elettrico il 40% dei veicoli privati ​​e il 100% dei veicoli di trasporto pubblico entro il 2050. Ad aiutare la transizione cilena sono, oggi, anche le esenzioni e i sussidi offerti al settore, così come un sistema di licenza più veloci per quanto vogliano guidare un taxi elettrico.

 

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