Con il “decreto rotte”, più sicurezza in mare

La legge scongiurerà altri incidenti come quelli accaduti all’Isola del Giglio e difenderà l’integrità ambientale di alcune aree pregiate del Mediterraneo

(Rinnovabili.it) – Una legge che potrebbe scongiurare (in parte) il ripetersi di incidenti come il naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio – si tratta del cosiddetto “decreto rotte” che, secondo alcune indiscrezioni riportate dall’agenzia Reuters, sarebbe stato siglato oggi dai Ministeri dell’Ambiente e dei Trasporti, per evitare che le grandi navi si avvicinino a meno di due miglia dai confini delle aree marine protette.

La nuova normativa vieterebbe inoltre il “trasporto di carichi” per tutte le imbarcazioni che seguano le rotte comprese negli “spazi di mare” tra Sardegna, Liguria e Francia, definiti da anni come il “santuario dei cetacei”. Per le navi di grande stazza l’accesso dovrebbe essere interdetto – dopo che l’autorità portuale avrà reso praticabili altre rotte – anche per quanto riguarda la navigabilità del Canale della Giudecca e il bacino di San Marco (Venezia). Nonostante il “decreto rotte” sia stato oggetto di rinvii (tra gennaio e febbraio, per circa un mese, è rimasto all’esame dei tecnici del ministero dei Trasporti) e di ipotesi sui suoi contenuti (nelle scorse settimane le compagnie di navigazione avevano addirittura ipotizzato un semplice accordo volontario in materia), la firma interministeriale rappresenta certamente un passo avanti per difendere l’integrità di alcune delle aree più pregiate del Mediterraneo, che dopo la tragedia della Concordia non poteva essere più rimandata.

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