Diesel dagli alberi morti grazie ai mini reattori mobili

Un gruppo di ricercatori trasforma la legna delle conifere distrutte dai parassiti in carburanti per trasporti:  “Vogliamo ridurre i costi e aumentare il valore”

Diesel dagli alberi morti

 

(Rinnovabili.it) – Riuscire a trasformare la legna delle piante malate in una nuova fonte di carburanti per trasporti. Succede all’Università di Washington dove un gruppo di ricercatori sta studiando un nuovo modo per ottenere diesel dagli alberi morti. Il lavoro è partito da uno dei maggiori problemi delle foreste statunitensi: il punteruolo del pino, un coleottero che attacca, come suggerisce il nome stesso, i pini e le conifere in generale. L’insetto ha distrutto già 16 milioni di ettari di foresta nella zona occidentale degli Stati Uniti. Un’area delle dimensioni pressoché simili a quelle dello stato di Washington. L’attacco del coleottero non solo uccide l’albero interrompendo l’apporto di acqua e nutrienti, ma rende inutilizzabile la sua legna.

 

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Il team di scienziati ha messo a punto una soluzione che permetterebbe di recuperare questo legno per produrre carburanti per trasporti e altri prodotti chimici ad alto valore. L’obiettivo, come spiega il professore Fernando Resende, co-autore dell’articolo pubblicato su Fuel, è non solo quello di ridurre i costi, ma anche di aumentare il valore del prodotto così da avere una migliore possibilità di metterlo in commercio.

 

Diesel dagli alberi morti grazie alla pirolisi veloce

I ricercatori hanno affinato una tecnica già ampiamente usata per produrre oli dalle sostanze organiche. Si tratta della pirolisi veloce, procedimento che in assenza di ossigeno riscalda il materiale (in questo caso la legna) a 500 °C, fino a trasformarlo in vapore. Una volta raffreddato, il vapore restituisce un combustibile liquido dal colore scuro che viene comunemente chiamato “bio olio” (oggi già ampiamente utilizzato per diversi scopi).

 

Per poter ottenere direttamente diesel dagli alberi morti, il gruppo sta tentando un passaggio in più. Il lavoro sta verificando la possibilità di aumentare la qualità del combustibile finale attraverso l’aggiunta di specifici catalizzatori che facilitino la conversione dell’olio in carburanti simili a quelli impiegati nei trasporti. Il sistema sviluppato dalla UW è in grado di spezzare in modo efficiente pezzi di legno delle dimensioni del cippato senza ulteriori processi di macinazione. E non solo. I macchinari impiegati sono reattori mobili montati su piccoli furgoni che permettono sintetizzare l’olio direttamente in loco, per rendere il processo più efficiente ed economico.

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