Dieselgate: UE, azione legale contro i governi permissivisti

Bruxelles annuncia nuove misure contro gli Stati che hanno fallito l’attività di vigilanza, mentre l’Europarlamento inasprisce le regole per l’omologazione delle auto

Dieselgate: UE, azione legale contro i governi permissivisti

 

(Rinnovabili.it) -Nessuno sconto, almeno a parole, per gli Stati membri che hanno chiuso gli occhi di fronte allo scandalo dieselgate e dei test truccati: la Commissione Europea intende intraprendere al più presto un’azione legale contro quei governi che non hanno vigilato sulle pratiche delle case automobilistiche nei test emissivi. È quanto riferisce all’agenzia Reuters, Elzbieta Bienkowska, commissario europeo per il mercato interno e l’industria.

 

Dopo la scoperta, e successiva ammissione della Volkswagen, dell’utilizzo dei ‘defeat devices’, i software che permettono di truccare le prove, l’Europa ha istituito una Commissione d’inchiesta per estendere le indagini a tutti i Paesi UE. I risultati? Un ampio numero di costruttori auto impiegano regolarmente strategie che abbassano i dati sulle emissioni all’interno dei test. E gli inquinanti realmente emessi dai veicoli possono superare in realtà anche 15 volte i limiti imposti dalla legge.

 

 

Di fronte a pratiche scorrette – lo scandalo toccherebbe anche la Fiat Chrysler – i Paesi del Blocco hanno preferito proteggere i propri costruttori o non sono stati in grado di mettere in piedi sistemi sanzionatori per scoraggiare i costruttori di automobili. Non solo. Germania e Regno Unito si sono addirittura rifiutate di fornire tutte le informazioni tecniche raccolte nelle loro inchieste nazionali sulle potenziali irregolarità. E la mancanza di un’autorità indipendente a livello europeo complica ulteriormente il problema.

 

Gli Stati membri non sono riusciti davvero a far rispettare la legge”, spiega Bienkowska. “E ho la sensazione che stiano ancora prendendo tempo”. Per il commissario né l’industria automobilistica né molti governi nazionali hanno imparato nulla dallo scandalo.

 

L’annuncio arriva in concomitanza con l’approvazione all’Europarlamento di una modifica alla proposta di legge sul sistema di certificazione dei veicoli europei. I membri della commissione per il mercato interno hanno votato a favore di nuove regole d’omologazione al fine di evitare ulteriori scandali sulle emissioni. Come ha spiegato l’eurodeputato Daniel Dalton, il conservatore inglese relatore del dossier, con gli emendamenti approvati è prevista “una maggiore verifica del lavoro dei centri in cui si effettuano i test e delle autorità nazionali che approvano i veicoli ma anche chiari obblighi sulla sorveglianza di mercato delle auto già su strada e poteri di vigilanza indipendente per la Commissione, in modo che possa direttamente fare test e controllare che lo facciano anche le autorità nazionali”.

I deputati chiedono per le aziende che non rispettano le regole, ad esempio falsificando i risultati dei test, sanzioni amministrative fino a 30 mila euro a veicolo, che possono essere imposte dall’esecutivo stesso se non interviene prima lo Stato nazionale. Il testo legislativo, così modificato, sarà messo a breve ai voti della plenaria del Parlamento. Ma perché la legge diventi realtà è necessario il consenso degli Stati membri.

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