Emissioni di CO2, Airbus le abbatte con la stampa 3D

In fase di test una “partizione bionica” interamente stampata in 3D che riduce anche l’uso di risorse in fase di produzione e assemblaggio

3D-Printed Bionic Airplane Partition Airbus

 

(Rinnovabili.it) – Airbus taglia le emissioni di CO2 della sua flotta grazie alla stampa 3D. Per il momento non è stato ancora assemblato un aereo di linea interamente stampato in 3D, soltanto alcuni componenti. Ma questa tecnica sta attirando sempre più l’attenzione delle grandi compagnie. Infatti i vantaggi – sia quelli economici che quelli ambientali – sono consistenti. Per fare alcuni esempi, le parti risultano più leggere e richiedono meno quantità di materie prime, mentre le aziende riducono il loro lead time, cioè possono ultimare i lavori commissionati in meno tempo. Di conseguenza, l’impronta ambientale dell’intero processo è meno pesante.

Il consorzio europeo Airbus è sulla buona strada per sostituire la più grande e pesante componente metallica dei suoi velivoli con l’omologa stampata in 3D, un’operazione complessa che fino ad ora non era ancora stata tentata. Lo studio di architettura The Living di David Benjamin, insieme all’azienda di automotive Autodesk e a APWorks, la sussidiaria di Airbus dedicata alla ricerca e allo sviluppo di tecnologie di stampa 3D combinando alluminio e titanio, ha dato forma a una “partizione bionica” per il jet modello A320. Si tratta della barriera che separa l’area adibita al trasporto passeggeri dalla stiva dell’aereo, che va quindi a occupare l’intera lunghezza del velivolo.

 

3D-Printed Bionic Airplane Partition Airbus A320 1Il componente stampato in 3D, sostiene Airbus, arriva a pesare circa la metà con il vantaggio di garantire una maggiore resistenza rispetto ai suoi corrispettivi tradizionali. La nuova partizione, infatti, proprio per rispondere all’esigenza di impiegare meno materiale, sfrutta un design incrociato. Al momento attuale, la “partizione bionica” è in fase di test per ricevere le dovute certificazioni e poter essere assemblata sui nuovi velivoli della flotta Airbus.

Il vantaggio di questa modifica, in termini di emissioni di CO2, è consistente. Secondo le stime di Airbus, in fase di volo i nuovi jet produrranno circa 465.000 tonnellate cubiche di CO2 in meno ogni anno. Ma un taglio alle emissioni può arrivare anche dalla fase di produzione e assemblaggio, visto che la tecnologia 3D in questo campo permette una riduzione dell’energia utilizzata che può arrivare fino al 90% in meno rispetto ai metodi tradizionali.

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