Le emissioni dei voli commerciali crescono a ritmi più veloci delle previsioni ONU

L’analisi dell’International Council on Clean Transportation (ICCT) mostra un trend di crescita negli ultimi 5 anni superiore del 70% rispetto alle previsioni dell’International Civil Aviation Organization (ICAO) delle Nazioni Unite

emissioni voli commerciali
Credit: Guy Percival (publicdomainpictures.net)

 

Solo nel 2018, i voli commerciali hanno prodotto 918 milioni di tonnellate di CO2

(Rinnovabili.it) – Le emissioni di CO2 dei voli commerciali crescono a un ritmo molto più rapido di quello previsto dalle Nazioni Unite: secondo l’ultimo report dell’International Council on Clean Transportation (ICCT), uno dei più importanti centri di analisi del settore dei trasporti, l’anidride carbonica emessa dalle compagnie aeree è aumentata del 32% tra il 2013 e il 2018. Una crescita di quasi il 70% più  veloce di quanto stimato dall’International Civil Aviation Organization (ICAO) secondo cui le emissioni sarebbero dovute aumentare lentamente fino a triplicare entro il 2050.

 

Nel solo 2018, i voli commerciali hanno prodotto 918 milioni di tonnellate di CO2. Secondo il report ICCT, la crescita di emissioni registrata negli ultimi 5 anni sarebbe equivalente alla produzione di gas serra di 50 nuove centrali a carbone.

Stati Uniti e Cina sono i Paesi con il maggior traffico aereo di passeggeri, rappresentando rispettivamente il 24% e il 13% delle emissioni globali di settore. Al terzo posto, anche se molto staccato, si piazza il Regno Unito, con il 4% delle emissioni di CO2 sul totale del settore. Cina, Stati Uniti e Unione europea rappresentano insieme circa il 55% delle emissioni globali di CO2 da aviazione civile.

 

Le compagnie aeree dei 36 Paesi membri dell’ICAO hanno firmato un programma di riduzione del carbonio noto come Corsia e inizieranno a riportare sistematicamente le proprie emissioni a partire da quest’anno. Il sistema è concepito per consentire al settore di continuare a crescere riducendo al contempo l’impronta di CO2 grazie all’acquisto di compensazioni di carbonio o finanziando altrove un risparmio di anidride carbonica.

Sebbene il trasporto aereo rappresenti poco più del 2% di tutte le emissioni globali, si prevede che tale percentuale crescerà in modo significativo nel prossimo futuro, anche grazie alla decarbonizzazione di altri settori, come quello energetico, caratterizzati dallo sviluppo di nuove tecnologie, dall’avvento di sistemi di tassazione del carbonio e di regolamentazioni sempre più stringenti.

 

Diverse associazioni ambientaliste stanno spingendo l’Ue a introdurre un sistema di tassazione del cherosene che possa limitare le emissioni di CO2 prodotte dagli aerei. Recentemente, il Ministro dei Trasporti francese ha introdotto un’imposta sui voli nazionali e internazionali per rendere meno convenienti gli spostamenti aerei su tratte brevi e favorire sistemi di trasporto meno inquinanti come i treni. Un simile progetto è quello presentato dal Partito dei Verdi, in Germania, che prevede il potenziamento della rete ferrata come alternativa vantaggiosa sia economicamente che logisticamente rispetto agli aerei.

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