Etanolo: l’industria Ue alza gli scudi contro l’import statunitense

Gli Usa spodestano il Brasile sul mercato mondiale di bioetanolo. L’associazione Epure chiede a Bruxelles di investigare sulle pratiche commerciali

(Rinnovabili.it) – L’escalation delle esportazioni di bioetanolo degli Usa, che quest’anno hanno già superato il capolista Brasile, ha trovato un ostacolo non indifferente in Europa. L’industria dell’etanolo europeo, rappresentata dall’associazione Epure, ha formalmente chiesto alla Commissione europea indagare sulla questione. “Le importazioni massicce ed improvvise di etanolo statunitense, combinato con prezzi ingiustamente bassi nel corso degli ultimi anni, hanno seriamente danneggiato la situazione economica dei produttori europei”, ha commentato Rob Vierhout, segretario generale di Epure. “La concorrenza sleale delle importazioni Usa sta semplicemente privando l’industria UE del beneficio di questa evoluzione positiva sul proprio mercato interno”.

La favorevole politica di sovvenzione dei biocarburanti stelle e strisce ha permesso che tra il 2008 e il 2010 l’export verso l’Europa aumentasse del 500 per cento e che le previsioni per il 2011 raddoppiassero rispetto a quelle dello scorso anno. L’industria statunitense è oggi il maggiore produttore di etanolo nel mondo, soprattutto grazie alle politiche governative messe in atto per incoraggiare la produzione e l’uso. “Questa politica è legittima, purché non pregiudichi lo sviluppo dell’etanolo negli altri paesi”, spiega Vierhout. Per tali motivi, Epure ha chiesto alla Commissione europea di investigare sulle pratiche commerciali sleali e del loro impatto sull’industria europea, fiduciosa che l’indagine confermi il grave danno a carico dei produttori europei ai produttori. Contestualmente, l’associazione ha chiesto a Bruxelles di registrare tutte le importazioni in modo tale che i dazi possano essere imposti anche retroattivamente per tener conto delle possibili manipolazioni durante il periodo dell’inchiesta.

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