Dalle ferrovie abbandonate la nuova rete della mobilità dolce

Al via l’iter alla Camera dei Deputati del disegno di legge sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio ferroviario italiano in abbandono

Dalle ferrovie abbandonate la nuova rete della mobilità dolce(Rinnovabili.it) – Trasformare i migliaia di chilometri di linee ferroviarie abbandonate in una risorsa per la mobilità dolce italiana. Questo il cuore del progetto contenuto nel disegno di legge presentato da Co.Mo.Do. alla Camera dei Deputati. L’iniziativa si propone di valorizzare un patrimonio infrastrutturale oggi in stato di abbandono attraverso progetti di mobilità lenta finalizzati alla fruizione dell’ambiente e del paesaggio. L’obiettivo finale è quello di dare corpo ad una vera e propria rete di mobilità dolce che sia in grado di tutelare e manutenere le bellezze delle terre italiane, svolgendo nel contempo un’azione di prevenzione del dissesto idrogeologico. il Disegno di Legge “Norme per la realizzazione di una rete della mobilità dolce nonché per la tutela e la valorizzazione del patrimonio stradale e ferroviario in abbandono” riprende un atto del Senato della scorsa legislatura, facendo suoi i contributi provenienti da centinaia di associazioni regionali e comitati locali che aderiscono alla Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate.

 

“La strada ferrata non è una strada qualsiasi – spiega Massimo Bottini Presidente di Co.Mo.Do – ma il primo camminamento terrestre a costruirsi in modo del tutto artificiale ed in base ad una logica rigorosamente spaziale e da questo punto obbligato ma dinamico/attivo possiamo ripartire alla rigenerazione/comprensione del paesaggio sociale, ovverosia sostenibile e dolce come solo potrà fare in Italia Co.Mo.Do.”.

 

La Confederazione è impegnata nell’istituzione di un osservatorio permanente sulla mobilità dolce, con il supporto di alcune tra le principali associazione ambientalistiche italiane tra le quali Legambiente, FIAB, TCI, WWF, nell’intento di realizzare le linee guida della rete nonché di promuovere presso l’opinione pubblica i vantaggi della mobilità dolce a tutela del paesaggio culturale italiano, e di fornire assistenza tecnica a Enti e ad altre Associazioni che condividano le stesse finalità.

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