Firenze manda in pensione le auto blu per quelle verdi

L’amministrazione cittadina sceglie di scommettere sulla mobilità sostenibile per rimpiazzare la tradizionale flotta comunale. Un risparmio stimato di circa 150 mila euro l’anno

(Rinnovabili.it) – Un’auto elettrica ed una ibrida. Così Firenze dice definitivamente addio alla propria flotta di auto blu per convertirsi alla mobilità sostenibile. Una sostenibilità a 360° dal momento che l’amministrazione comunale non solo ha scelto di puntare su degli eco-veicoli, ma ha ridotto il suo parco macchine da 8 a solo 2 vetture di rappresentanza.

A consacrare il passaggio verso la green mobility è stata la conferenza stampa di presentazione dell’auto elettrica Nissan Leaf regalata al sindaco Matteo Renzi dalla casa automobilistica asiatica. “Firenze manda in pensione le auto ‘blu’ e sceglie le auto ‘verdi’ – ha dichiarato il primo cittadino presentando l’auto insieme a Giuseppe Alesci di Nissan -. E’ un’ulteriore tappa verso il nostro percorso di valorizzazione dei veicoli elettrici che prevede, già da quest’anno, sempre maggiori incentivi in termini di transito in ztl, ed entro il 2016 di riservare l’ingresso in città solo a chi avrà un’auto elettrica o un car sharing elettrico. La spinta verso l’elettrico fa parte di una strategia complessiva che punta a diminuire le emissioni del 20% entro il 2020 e che tiene insieme anche le pedonalizzazioni, il Piano strutturale a ‘volumi zero’ e il recupero di parchi e giardini”.

La scelta del capoluogo toscano risale a settembre 2001 quando la giunta comunale ha varato una revisione del piano mobilità: le auto in uso alla giunta sono rimaste due, mentre le altre sono state spostate ad altri usi amministrativi o saranno vendute all’asta. “Gli autisti – spiega il comune in una nota stampa – guidano adesso gli autobus scolastici, riducendo così gli incarichi esterni per un risparmio da settembre a dicembre di circa 50 mila euro. A questo va aggiunto il risparmio stimato del ‘taglio’ delle auto ‘blu’ (tra manutenzioni, benzina, straordinari) di circa 150 mila euro l’anno, rispetto alla spesa precedente di 240 mila euro l’anno”.

 

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