La bici all’idrogeno è made in Italy

Sviluppato in Italia un prototipo di bicicletta elettrica che integra la batteria con una cella a combustibile da 100 watt. L’autonomia è da record: arriva fino a 150 chilometri

idrogeno
Credit: Il Messaggero

 

 

(Rinnovabili.it) – L’economia all’idrogeno viaggia anche su due ruote. Anzi, più che viaggiare pedala. È il caso di E-Bike H2FC, prototipo tutto italiano di bicicletta elettrica a idrogeno a ricarica ibrida, che integra la batteria del motore elettrico con una cella a combustibile da 100 Watt alimentata a idrogeno posta nel bauletto del mezzo.

L’inconsueta bici ha già calcato le strade di Roma, e in particolare quelle del quartiere EUR, in occasione della Gran Premio di Formula E, il 13 aprile scorso.

La velocità massima della bici è di 25 chilometri orari, grazie al motore da 250 watt con un’autonomia record fino a 100 chilometri, il doppio rispetto a una normale bicicletta elettrica. Il trucco è costituito da una piccola bombola di riserva di idrogeno a bassa pressione in grado di garantire il rifornimento in 5 minuti. Con una seconda bombola della stessa capacità (20-30 grammi) potrebbe raggiungere una autonomia di 150 km.

Grazie proprio alla bombola a idrogeno di scorta, il ciclista non deve preoccuparsi dell’assenza di colonnine di ricarica o, più banalmente, non non poter attaccarsi alla rete elettrica con il caricabatterie. L’ampia autonomia è in grado di garantire di arrivare a casa senza fatica, grazie alla bombola di riserva, visto che difficilmente una gita in bici supera i confini provinciali o addirittura regionali.

Il prototipo è stato realizzato in collaborazione con Atena, il Distretto di Alta Tecnologia nei settori dell’ambiente e dell’energia che riunisce imprese, università ed enti di ricerca per lo sviluppo sostenibile, tra le quali ENEA, attiva da anni nella ricerca su idrogeno e celle a combustibile, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di tecnologie innovative per la conversione e l’accumulo dell’energia, in grado di ridurre i consumi e le emissioni di gas climalteranti nei settori della generazione distribuita e dei trasporti e favorirne l’integrazione fra le fonti e i vettori energetici rinnovabili.

I ricercatori dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile sono impegnati nello sviluppo di processi e materiali per la produzione e l’accumulo di idrogeno, nello studio e sviluppo di diverse tipologie di celle a combustibile per applicazioni sia in ambito stazionario che nel trasporto su strada, ferroviario o navale.Per quanto riguarda i trasporti, ENEA svolge in particolare attività di ricerca e sviluppo nel campo dell’automotive. L’obiettivo è realizzare prototipi con motorizzazioni elettriche, ibride e che impiegano in generale carburanti a ridotto impatto ambientale.

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2 Commenti

  1. Notizia davvero interessante. La mobilità sostenibile è una realtà sempre più forte anche nel nostro Paese. Complimenti a tutti i ricercatori e i professionisti che si sono impegnati in questo progetto!

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