Un metodo geniale per convertire la bici in elettrica

Convertire la bici in elettrica non è mai stato così facile. L’idea di un ingegnere britannico supera le difficoltà del settore e spopola su Indiegogo

convertire la bici in elettrica

 

Spopola l’idea di un ingegnere britannico per convertire la bici in elettrica

 

(Rinnovabili.it) – «Il mio nome è Oliver, e sono orgoglioso di essere un ingegnere britannico». Si presenta così l’inventore del nuovo kit Swytch eBike, che permette di convertire la bici in elettrica con una facilità mai vista prima, e si applica a qualunque modello.

«Ecco come funziona – spiega nel suo video pubblicato su Indiegogo, il sito su cui ha già radunato donazioni per 87 mila dollari – Noi ti mandiamo una ruota nuova con un motore leggero incorporato, un sensore per i pedali, due per i freni, e una staffa da posizionare sul manubrio». Su questa staffa si collocano l’elettronica e la batteria, riducendo drasticamente i pesi e i tempi di montaggio dopo aver equipaggiato la bicicletta per la prima volta.

 

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Solitamente, i kit di conversione sono pesanti (circa 8-10 kg), perché devono posizionare la batteria, il motore e l’elettronica all’interno della ruota. In tal modo, la pedalata è più difficile quando non si utilizza l’assistenza elettrica. Ma Swytch promette di eliminare il problema, inserendo la batteria e la parte elettronica in una scatola grande come quella di un comune binocolo del peso di 4 o 5 kg, a seconda del modello scelto. Il pacco si attacca sul manubrio, e nella ruota resta quindi soltanto il motore, fatto che consente di utilizzare la bicicletta in modalità standard con più facilità. Convertire la bici in elettrica con questo sistema, diventa un passaggio di pochi secondi.

 

 

Un pacchetto Swytch costa adesso circa 300 dollari, meno della metà del prezzo di vendita, che sarà di 650. Gli altri kit di conversione, generalmente, si collocano in una fascia più alta, tra i 1.000 e i 1.500 dollari.

La confezione da inserire sul manubrio, che contiene la batteria, ha davanti una luce e sopra un display che mostra la durata residua: l’accumulatore più leggero assicura una autonomia di 40 km, quello più pesante raggiunge gli 80.

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