Smart Mobility, perfetta sintesi tra visione e tecnologia

Nell’ambito della Maker Faire Rome si è tenuto un workshop, organizzato da Rinnovabili.it, sull’innovazione nel campo della mobilità. All’incontro hanno partecipato numerosi esperti per analizzare come l’interconnessione dei veicoli, i sistemi drive less, la sharing mobility o i nuovi sistemi di condivisione e noleggio cambieranno la vita dei cittadini

smart mobility

 

(Rinnovabili.it) – La mobilità cittadina fa sempre più rima con innovazione e la transizione verso la Smart Mobility diventa sempre più veloce e alla portata di tutti. Un tempo ciascuno di noi aveva a disposizione un ventaglio decisamente ristretto di opzioni per i suoi spostamenti: l’auto di proprietà con alimentazione a benzina, la bicicletta laddove le distanze lo consentivano, i mezzi pubblici oppure le gambe.

Oggi la gamma di possibilità è aumentata esponenzialmente attraverso le nuove forme di alimentazione ibride o elettriche, attraverso il car sharing, il car pooling, lo scooter rent, il noleggio a lungo termine di auto o moto, le auto a noleggio a lungo termine “condivisibili”, il bike sharing, il bike sharing elettrico a pedalata assistita, il ride sharing, i monopattini elettrici con o senza manubrio. Ma come sta cambiando la vita dei cittadini attraverso l’adozione di questi nuovi modelli di mobilità basati sull’utilizzazione di sistemi digitali, tecnologie intelligenti e mezzi a zero emissioni? L’interconnessione dei veicoli, la sharing mobility o i nuovi sistemi di condivisione quali ripercussioni stanno avendo sulla nostra quotidianità e sul nostro sistema sociale? E queste nuove forme si stanno davvero affermando o rappresentano soltanto una nicchia per volenterosi sperimentatori?

 

A queste domande ha cercato di dare risposta il workshop “Smart Mobility: realtà o utopia?”, organizzato nell’ambito della Maker Faire 2019 da Rinnovabili.it e dal suo direttore Mauro Spagnolo, interpellando alcuni dei principali operatori della Smart Mobility e mostrando come temi ritenuti da molti “futuribili” siano già oggi realtà quotidiana. La fotografia offerta dagli interventi dei protagonisti del settore, intervistati dallo stesso Spagnolo, ha offerto una risposta semplice e chiara: l’innovazione nella mobilità marcia veloce e intercetta sempre più bisogni inespressi dei cittadini, contribuendo a ridisegnare l’immagine stessa delle nostre città e offrendo ai cittadini opzioni sempre più green.

Questa corsa verso una innovazione orientata alla sostenibilità interessa i colossi della mobilità, ma anche tante start-up o piccole aziende che scommettono su questo settore.

 

Smart Mobility, perfetta sintesi tra visione e tecnologia

 

Dario Palma, Implementation Manager di Mercedes-Benz Italia del progetto CASE, ha spiegato ad esempio come questa sezione della casa tedesca si occupi di indirizzare “i prodotti Mercedes-Benz e smart verso la  prospettiva di una mobilità sempre più connessa (Connected), autonoma (Autonomous), condivisa e integrata attraverso servizi intelligenti (Share & Services) ed elettrici (Electric). La correlazione tra tutti i settori di innovazione racchiusi nell’acronimo CASE, porta Daimler a non essere più solo produttore di automobili, ma anche provider di servizi per la mobilità. Una ‘mobilità intuitiva’ grazie a prodotti e servizi orientati al comfort e alla semplicità di utilizzo in grado di rendere più agevole la vita e la mobilità dei clienti”. Palma ha raccontato come la transizione verso l’elettrico sia una realtà ad esempio per la Smart, visto che dal 2020 tutte le sue auto saranno elettriche e a zero emissioni. Ma anche il marchio Mercedes è ormai dentro questa sfida visto che da pochi mesi ha lanciato EQC, il primo Suv crossover elettrico della casa tedesca, ricaricabile in circa 40 minuti. Ma non è finita qui, perché si punta ad avere il 50% del parco auto elettrico entro il 2030.

 

La crescita già oggi è impetuosa, visto che siamo passati in poco tempo dallo 0,2% del mercato per le auto ibride ed elettriche al 2% attuale e il mercato raddoppia di anno in anno. La stessa Formula E – che ha vissuto proprio nella città di Roma un suo Gran Premio -è un segnale e una visione che anticipa il futuro. Serve però un framework normativo diverso.

 

Un altro protagonista del workshop è stato Alberto Cassone, presidente di Hurry! e amministratore delegato di Popmove. L’imprenditore e manager romano ha raccontato il “Progetto Popgo”, illustrando come è nata in partnership con un grande gruppo come ALD Automotive Italia, la prima flotta di auto a noleggio a lungo termine “ready to share”, ovvero con una tecnologia che consente la condivisione delle auto con altri utenti attraverso il telefonino e l’app Popmove –  online su www.the-hurry.comwww.mobilitysolution.aldautomotive.it – e senza il passaggio delle chiavi.

 

Popmove

 

“L’idea nasce dall’osservazione dei comportamenti e dei bisogni delle persone” ha spiegato Cassone. “Ho percepito come il concetto di disownership – il passaggio dal desiderio di possedere un’auto al semplice desiderio di avere un veicolo da utilizzare – si stesse sempre più diffondendo e potesse avere un mercato. Se un tempo in famiglia si programmava l’acquisto anche di 2-3 auto, oggi si tende piuttosto ad averne una sola e cercare mezzi alternativi di utilizzo. Per questo ho investito sul noleggio a lungo termine anche per i privati e non solo per le aziende e le Partite Iva. Il progetto Popgo, con la possibilità di condividere l’auto con altri utenti è una evoluzione e una nuova frontiera del concetto di noleggio a lungo termine per i privati. Oggi il parco auto per il 90% del tempo resta fermo, in questo modo le auto invecchiano e provocano inquinamento. Con Popgo – preceduto dalla grande campagna pubblicitaria Cercasi scambisti – abbiamo creato un sistema che consente di rendere disponibile per altri la propria auto a noleggio a lungo termine, incassando il 70% del guadagno del viaggio. Una innovazione che aiuta il cambio di abitudini e diffonde la cultura della condivisione per la cui diffusione su larga scala  serve anche una attenzione de parte delle istituzioni e stimoli economici”.

 

Un’altra storia di successo raccontata al workshop è quella di eCooltra. “Siamo partiti dalla Spagna con circa 50 scooter elettrici” ha ricordato Enrico Pascarella, Country Manager di eCooltra. “La crescita è stata tumultuosa. Oggi siamo presenti in sei città: Barcellona, Valencia, Madrid, Lisbona, Roma e Milano. Abbiamo 5400 scooter elettrici circolanti e abbiamo raggiunto i 10 milioni di noleggi. In Italia gli scooter sono ormai oltre mille. Il primo anno è stato difficile, ma poi il servizio è stato percepito come “cool”, come pratico e innovativo. La nostra non è una strategia mordi e fuggi, crediamo davvero ci sia la possibilità di creare una mobilità alternativa. Oggi con eCooltra è possibile entrare in tutte le ZTL di Roma e Milano. La stretta collaborazione con le amministrazioni locali, inoltre, ha permesso di ampliare costantemente le aeree di competenza con l’obiettivo, in futuro, di andare a servire anche le periferie di entrambe le città”.

“Abbiamo raccolto una sfida che tutte le grandi città europee sono chiamate ad affrontare quotidianamente” – continua Pascarella – “Le città di Roma e Milano hanno evidenziato un utilizzo sempre maggiore del nostro servizio di scooter sharing: eCooltra, in sinergia con il Comune di Roma e Milano, ha risposto rinnovando l’app e l’intera flotta a dimostrazione di una reale attenzione verso le due metropoli e l’ambiente”.

 

https://www.hurbascooter.com/

 

Askoll EVA è uno dei principali partner di eCooltra e recentemente dalla casa spagnola ha ricevuto ad agosto un altro ordine importante per altri 2200 nuovi scooter elettrici, dopo i 550 richiesti a giugno. Questa società vicentina opera nel mercato della mobilità sostenibile sviluppando, producendo e commercializzando e-bike ed e-scooter, nonché kit e componenti nell’area dei motori elettrici e delle batterie e, come detto, fornisce gli scooter a eCooltra. La casa spagnola ha scelto Askoll come partner per l’affidabilità tecnica del prodotto e la sua versatilità: Askoll ha infatti modulato il suo eS in modalità keyless – un mezzo concepito esclusivamente per il mercato sharing. Questo sistema permette l’attivazione del veicolo tramite un’APP per smartphone, che controlla anche lo sblocco del cavalletto e l’apertura del bauletto di corredo al veicolo dove sono alloggiati due caschi, uno per il guidatore e uno per un’eventuale passeggero. Il successo del veicolo Askoll è dovuto anche dal giudizio positivo dei clienti eCooltra. “Gli importanti investimenti che la nostra Azienda continua a destinare alla Ricerca e Sviluppo ci permettono di rispondere alle esigenze e richieste di ogni cliente e di ogni mercato di riferimento con estrema velocità e flessibilità” dice Gianluca Bassan Direct Sales Manager. “Purtroppo in Italia fare innovazione è da folli, portare un modello sostenibile si trova di fronte a una mission impossible. Ci sarebbero enormi opportunità se lasciassero lavorare gli inventori, ma le difficoltà sono tante, a partire dalla pressione fiscale”.

 

Al workshop è stato dato spazio anche a un giovanissimo imprenditore italiano, Camillo Piscitelli, 24 anni creatore di Hurba, uno scooter elettrico con batteria estraibile, premiato nei mesi scorsi proprio da Rinnovabili.it. Romano, ha una laurea in Lingue Orientali alla Sapienza, per perfezionare il suo Mandarino è rimasto due anni a Pechino. Lì ha scoperto l’ e-scooter. La Cina è il regno degli scooter elettrici: ne circolano più di 20 milioni, se ne producono alcuni milioni l’anno. Camillo ne è rimasto impressionato e tornato in Italia ha deciso di fondare una sua azienda e lanciare in patria un suo scooter elettrico pensato a misura delle esigenze degli utenti italiani. La novità è una batteria di nuova generazione, estraibile, che pesa 8 kg “come una cassa di acqua minerale” e può essere ricaricata in casa come uno smartphone in 20 minuti o da colonnina in 6 minuti.

 

Smart Mobility, perfetta sintesi tra visione e tecnologia

 

Infine lo spazio e le implicazioni della new space economy sulla mobilità. Mario Musmeci dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, ha spiegato quanto Galileoil sistema globale di navigazione satellitare (GNSS) dell’Unione europea, concepito per usi civili, progettato per inviare segnali radio per il posizionamento, la navigazione e la misurazione del tempo che si avvia a essere pienamente operativo dal 2020 – potrà fare per la green space economy e per la mobilità. Galileo ha enormi potenzialità di impiego nei più diversi settori, dall’energia ai trasporti, dall’agricoltura alla finanza. A regime, Galileo consisterà di 30 satelliti (27 operativi e tre di riserva) orbitanti su 3 piani inclinati sull’equatore (MEO, Medium Earth Orbit circolare) a 23.222 km quota. Un sistema avanzatissimo che potrà contribuire in maniera decisa alla transizione e diventare il sistema operativo della Smart Mobility di domani, agendo da supporto per i sistemi di guida autonoma, il pagamento dei parcheggi e i servizi di soccorso stradale.

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1 commento

  1. Le 10 multinazionali più grandi al mondo sono responsabili di oltre il 60% delle emissioni di CO2, vogliono deresponsabilizzarsi e far cadere sui comuni cittadini tutto il peso della sostenibilità. Non facciamo fregare da roba smart, parole inglese altisonanti ecc.. Per carità, ognuno deve fare scelte responsabili e sostenibili, questo è certo, ma non dimentichiamoci che il vero responsabile dello sfacelo ambientale è il capitalismo!

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