Per l’UE altri 2000 autobus ecologici entro il 2019

I rappresentati del Comitato europeo delle regioni si impegnano a sostituire il parco mezzi del trasporto pubblico con alternative ecologiche

autobus ecologici

 

 

(Rinnovabili.it) – Oggi in Europa gli autobus ecologici costituiscono ancora solo il 10-12 % del parco bus comunitario. Le preoccupazioni sull’affidabilità tecnologica dei mezzi “puliti” e gli alti costi ne stanno rallentando la diffusione, frenando di conseguenza anche i vantaggi ad essi associati sul piano della salute pubblica.

Ad analizzare la situazione europea, è il Comitato delle Regioni (CdR) – la voce delle regioni e delle città dell’Unione europea – che a un anno dal lancio dell’iniziativa Clean Bus Deployment si è ritrovato assieme alla commissaria europea per i Trasporti Violeta Bulc, per discutere della strada da percorrere verso una mobilità a emissioni zero.

 

Nel parere presento all’esecutivo e predisposto dal relatore József Ribányi (HU/PPE), vicepresidente del consiglio provinciale di Tolna, i rappresentati locali hanno sottolineato con convinzione la volontà che il trasporto pubblico continui a guadagnare terreno sulle autovetture private, proponendo di accelerare la transizione verso l’elettromobilità attraverso la produzione e l’uso di autobus elettrici e tram, “compresi quelli alimentati a idrogeno con celle a combustibile”. Perché questo si realizzi però, si legge nel progetto di parere è “necessario accrescere l’intensità degli aiuti dell’UE, ad esempio mediante risorse della BEI e sovvenzioni a fondo perduto”.

Il CdR propone anche che le pratiche di pianificazione urbanistica delle città europee di piccole e grandi dimensioni individuino, nel quadro dei PUMS (Piani urbano della mobilità sostenibile), le zone idonee per il trasporto a basse emissioni e l’elettromobilità. “Nella pianificazione urbanistica si dovrebbe dare la precedenza agli spostamenti attivi (in bicicletta e a piedi), alle soluzioni di trasporto pubblico e ai sistemi di mobilità condivisa (car sharing e car pooling)”. In tal senso la richiesta avanzata a Bruxelles è quella di una politica europea di investimenti nei trasporti lungimirante  e che investa nella ciclabilità almeno il 10 % dei fondi UE destinati ai trasporti.

 

“Gli investimenti nei parchi veicoli a basse emissioni dovrebbero essere accompagnati da una razionalizzazione dei legami tra il settore dell’energia e il sistema dei trasporti”, ha sottolineato il relatore Ribányi, facendo riferimento anche alle esperienze concrete della sua comunità “grazie al programma ELENA e ai fondi della Banca europea per gli investimenti, nella città di Paks, nella mia regione, le batterie dei veicoli elettrici per il trasporto pubblico saranno caricate utilizzando la capacità in eccesso prodotta nelle ore notturne dall’unica centrale nucleare di cui dispone l’Ungheria”.

 

Per intensificare gli sforzi ed ottenere il massimo dalla Clean Bus Deployment Initiative lanciata da Bruxelles, i rappresentanti locali di Paesi Bassi, Francia, Germania, Italia, Polonia e Spagna hanno firmato una dichiarazione di intenti, impegnandosi a contribuire ad aumentare il numero di autobus ecologici per il trasporto pubblico, con almeno 2.000 nuovi veicoli entro la fine del 2019. Questa misura, da sola, rappresenterebbe già un’opportunità di investimento di oltre 1 miliardo di euro.

Articolo precedenteAttivisti ed ecologi a caccia di microplastiche nel Mediterraneo
Articolo successivoEindhoven si fa bella con tetti verdi, rinnovabili e luce naturale

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!