Veicoli ecologici: la Cina accelera sulla mobilità elettrica

Non solo la riduzione delle emissioni di CO2. Ciò che spinge la Cina a puntare sul settore dei New Energy Vehicles è la sicurezza energetica, per affrancarsi sempre di più dal petrolio e fare della mobilità elettrica il fiore all’occhiello della sua industria automobilistica.

NEV
Credits: Reijo Telaranta da Pixabay

Con un 2019 iniziato benissimo e finito con qualche delusione, il Governo cinese conferma la sua intenzione di rafforzare il settore dei veicoli ecologici

 

(Rinnovabili.it) – Secondo il piano nazionale cinese per lo sviluppo del settore automobilistico, la superpotenza asiatica ha intenzione di aumentare le vendite di veicoli ecologici, detti anche “a nuova energia” (New Energy Vehicles, NEV) fino a raggiungere ¼ del totale delle vendite di auto nel 2025, aumentando così l’obiettivo del 20% dichiarato nel 2017. La Cina, dunque, conferma la volontà di volersi attestare come leader indiscusso del settore.

 

Nello specifico, tra le tecnologie elettriche d’alimentazione, il mercato cinese dei veicoli ecologici include ibridi plug-in, veicoli elettrici a batteria e quelli alimentati da celle a combustibile a idrogeno, e ha rappresentato il fiore all’occhiello di un mercato automobilistico nazionale altrimenti poco brillante e che appare in lieve calo (nonostante la Cina rimanga il primo mercato dell’auto con un volume di produzione e vendita che nel 2018 ha superato i 28 milioni di unità).

 

Tuttavia, se i dati del primo trimestre del 2019 avevano registrato la vendita di ben 304.000 veicoli NEV, in aumento del 102,7% rispetto al primo trimestre del 2018, a ottobre le vendite sono diminuite del 45,6% rispetto all’anno precedente. Ciò è stato principalmente dovuto ad un forte taglio dei sussidi avvenuto nel corso del 2019, che avevano consentito alle aziende cinesi di abbassare i prezzi grazie a miliardi di dollari di finanziamenti pubblici, la cui riduzione ha intaccato negli ultimi mesi le vendite delle auto ad alimentazione elettrica.

 

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Proprio a causa dell’importanza del settore dei veicoli ecologici, è plausibile che la Cina voglia correre ai ripari rispetto alle oscillazioni di mercato registrate nel 2019. Ma non solo. Infatti, la sicurezza energetica è diventata una delle massime priorità nell’ambito della sicurezza nazionale cinese. Secondo il National Bureau of Statistics, per la Cina il grado di dipendenza estera dal petrolio ha infatti raggiunto il 65% nel 2016, determinato per quasi il 40% proprio dal consumo dell’industria automobilistica. Tra le misure di risparmio energetico e riduzione delle emissioni, dunque, la promozione di NEV è una misura chiave, che ha giustificato la spesa pubblica cinese in termini di sussidi al settore.

 

Il nuovo progetto di rafforzare il mercato, proposto dal Ministero dell’Industria, si basa questa volta principalmente sugli investimenti per l’innovazione di tecnologie a batterie e il miglioramento delle infrastrutture per veicoli a celle a combustibile a idrogeno. Per agire sul piano della produzione, inoltre, il Governo cinese starebbe discutendo dell’introduzione di quote più rigorose per le auto verdi nei prossimi anni, attraverso delle richieste alle case automobilistiche di produrre un certo numero di NEV.

 

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