Olio lubrificante usato: italiani più consapevoli

La ricerca condotta per COOU e Legambiente, presentata oggi al Forum rifiuti, mostra quanto la consapevolezza dei cittadini sui rischi derivanti da un errato smaltimento di olio lubrificante usato sia aumentata

Olio lubrificante usato: italiani più consapevoli.(Rinnovabili.it) – La consapevolezza sui rischi derivanti da un non corretto smaltimento di olio lubrificante usato è aumentata. Ad annunciarlo è Antonio Mastrostefano, il direttore della Comunicazione del Consorzio Obbligatorio Oli Usati (COOU) che oggi è intervenuto nel corso del Forum Rifiuti: dalle emergenze alle opportunità e ha presentato insieme a Legambiente i risultati di una ricerca, condotta da Lorien Consulting, sugli italiani e il riciclo dei rifiuti. La ricerca ha infatti evidenziato un’accresciuta sensibilità da parte dei cittadini rispetto alla corretta gestione dei rifiuti e della raccolta differenziata.

 

“Attraverso questo progetto – ha spiegato Mastrostefano – il COOU, che da 30 anni si occupa della raccolta e del riciclo di un rifiuto pericoloso come l’olio lubrificante usato, ha ritenuto opportuno approfondire alcuni aspetti relativi alla percezione della propria attività e dei principali elementi che caratterizzano il settore. Grazie al nostro lavoro quotidiano e a una costante attività di comunicazione, abbiamo registrato quanto sia aumentata nei cittadini la consapevolezza dei rischi che derivano da un non corretto smaltimento dell’olio usato, la conoscenza del Consorzio da parte degli operatori e la positiva valutazione del nostro operato”.

 

Stando a quanto emerso dai dati, l’ambiente è dopo il lavoro il tema che suscita le maggiori apprensioni: la minaccia più rilevante secondo gli italiani sono i rifiuti (72%), mentre la raccolta differenziata è l’argomento su cui gli intervistati si ritengono più informati (78%). Per quanto riguarda, invece, il riciclo dei rifiuti e i rifiuti diversi da quelli urbani, come quelli pericolosi, speciali e i RAAE, la ricerca ha evidenziato una minore consapevolezza sulle problematiche a essi connesse. E proprio questo ultimo aspetto potrebbe essere lo spunto per il Consorzio per pensare a strategie di sensibilizzazione future.

 

“Solo una ricerca approfondita e qualificata – ha concluso Mastrostefano – può generare una conoscenza che sia in grado di rispondere alle esigenze di sviluppo dell’attività del COOU, tracciando delle linee guida verso il futuro”.

 

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