Pfu a Ecomondo: Ecopneus presenta lo spazio sensoriale

Durante Ecomondo, Ecopneus allestirà tre stanze per vedere, toccare e ascoltare i vantaggi del riciclo di gomma da pfu

Ecomondo Ecopneus presenta lo spazio sensoriale-(Rinnovabili.it) – Che differenza c’è tra l’asfalto tradizionale e quello modificato con polverino da pfu? Quanto è fonoassorbente questo materiale, se adoperato in edilizia? Ecopneus lo spiegherà ai curiosi che potranno saperne di più entrando nello spazio sensoriale allestito nella cornice della 18esima edizione della fiera Ecomondo.

 

La società, impegnata dal 2011 nel processo di recupero degli pneumatici fuori uso, ha creato un vero e proprio percorso per aiutare gli avventori a toccare con mano le possibilità della gomma riciclata. Grazie a tecnologie multimediali quali docce sonore, schermi a cristalli liquidi e proiezione di filmati, sarà possibile mettersi al volante di una vettura virtuale per sentire la differenza tra l’asfalto tradizionale e quello integrato con granuli di gomma ottenuti dal trattamento degli pneumatici fuori uso. Si potrà accedere anche ad una stanza insonorizzata con questo materiale per testarne le potenzialità nel campo dell’edilizia, o anche i suoi utilizzi nella costruzione di pavimentazioni sportive. Le aree dedicate allo spazio sensoriale, infatti, saranno tre:

 

– la “stanza asfalti”, in cui i visitatori potranno salire su un’auto e percorrere strade realizzate con asfalti tradizionali e modificati con polvere di pneumatico. Qui sarà possibile testare la diversa tenuta di strada in caso di frenata, acquaplaning e sbandata. L’auto resterà ferma, ma sul parabrezza scorreranno immagini e rumori della strada nelle differenti condizioni meteo. All’esterno, l’esperienza di guida sarà rafforzata da grafiche animate ed effetti 3D.

– La “stanza edilizia” servirà a dimostrare invece la qualità isolante della gomma da pneumatici fuori uso. Si potranno ascoltare i tipici rumori di casa, paragonando la situazione standard a quella di un’abitazione che sulle pareti abbia installato guaine fonoisolanti realizzate con granulo da pfu. La differenza è garantita.

– Chiuderà lo spazio sensoriale la “stanza sport”, in cui si potranno testare la capacità elastica e di assorbimento degli urti di un terreno di gioco, così come le proprietà drenanti già verificate nella “stanza asfalti”. I campi di calcio in erba sintetica cominciano ad utilizzare questa tecnologia, anche ad alti livelli. La primavera dell’Atalanta ha da pochissimo chiesto la collaborazione di Ecopneus per realizzare il nuovo terreno di gara, e sarà la prima società di serie A con un impianto realizzato con l’ausilio degli pneumatici fuori uso.

 

Il riciclo dei pfu è un attività in espansione: la duttilità del materiale permette numerose applicazioni all’interno dell’industria.: dalle calzature ai pavimenti, dalle superfici sportive all’asfalto stradale. Ecopneus è una società creata dai principali produttori di gomma italiani, con l’intenzione di adempiere alla legislazione italiana, che impone a produttori e importatori di pneumatici di provvedere alla gestione di un quantitativo di pneumatici a fine vita pari in peso a quanto immesso nel mercato del ricambio nell’anno solare precedente.

Dal settembre del 2011 ad oggi, sono 734.253 le tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccolte e avviate a recupero da Ecopneus. Da  potenziale rifiuto, le gomme sono invece diventate asfalti “silenziosi”, aree gioco per bambini, arredo urbano, energia. Nel solo 2013, secondo il rapporto di sostenibilità redatto dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, l’utilizzo di gomma riciclata avrebbe consentito un risparmio di 3,2 miliardi di kWh di energia e di 1,3 milioni di metri cubi di acqua non consumata nel ciclo di produzione della gomma vergine, evitando emissioni per 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Tutto grazie al recupero di 247.000 tonnellate di pfu, un valore economico complessivo pari a 73,9 milioni di euro ad opera della rete Ecopneus, composta da 94 aziende (56 di logistica per la raccolta e il trasporto, 27 per il trattamento e 11 impianti di recupero energetico) per un totale di circa 700 addetti.

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