Tassa sul riciclo auto: si chiude la disputa russa

Dall’1 gennaio 2014 sui veicoli importati dall’Europa e su quelli prodotti in Russia e nei Paesi dei partner commerciali sarà applicata la stessa tassa sul riciclo

Tassa sul riciclo auto: si chiude la disputa russa(Rinnovabili.it) – Con la modifica della legge russa sulla tassa relativa al riciclo auto, si chiude la disputa commerciale che ha visto coinvolti Unione Europea, Giappone, Stati Uniti e Russia. Da Mosca, infatti, fanno sapere che dall’1 gennaio 2014 sia sui veicoli importati dall’Europa che su quelli prodotti in Russia sarà applicata la stessa tassa sul riciclo, così come richiesto dall’Unione Europea e dal Giappone, che avevano sollevato la questione alla World Trade Organization (WTO).

 

Si tratta di un risultato che pone fine alle controversie che si erano sollevate a partire dall’1 settembre 2012, da quando cioè la Russia aveva introdotto una tassa di riciclo “maggiorata” sulle auto importate e che di fatto ha inciso negativamente sulle esportazioni europee, con un impatto stimato pari a circa 10 miliardi di euro annui. Unione Europea, Giappone e Stati Uniti avevano infatti contestato un trattamento incompatibile con quanto imposto dalla WTO e con quanto previsto dall’Articolo III del General Agreement on Tariffs and Trade, che vieta di trattare i prodotti nazionali meglio di quelli importati e di applicare condizioni diverse a seconda della provenienza dei prodotti. Con la modifica della legge in materia vengono eliminate anche le esenzioni finora previste per il Kazakistan e la Bielorussia, i partner commerciali della Russia ai quali era stato riservato “un trattamento di favore” relativamente alla tassa da pagare per il riciclo delle auto giunte a fine vita.

La richiesta alla WTO da parte del Commissario UE al commercio, Karel De Gucht, di pronunciarsi sulla questione e di verificare il rispetto degli obblighi internazionali è stata ascoltata; l’accusa nei confronti del governo sovietico era la non equità di un canone che di fatto aveva messo in crisi un settore chiave per l’economia europea.

 

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