Inaugurata a Roma la pista ciclabile riciclata

Realizzato un tratto di pista ciclabile sotto Lungotevere Oberdan, a Roma, che impiega una pavimentazione green e high tech studiata ad hoc per le due ruote

Inaugurata a Roma la pista ciclabile riciclata

 

(Rinnovabili.it) – E lungo solo 500 metri ma a Roma costituisce un esempio unico di riqualificazione ragionata e di innovazione green dedicato ai cicloamatori. Parliamo del piccolo tratto di pista ciclabile sotto Lungotevere Oberdan rimesso in sesto dal progetto congiunto di AMA spa e Iterchimica. L’intervento di riqualificazione della pista, individuata grazie alla collaborazione di Biciroma, il movimento nato in seno alla onlus Associazione Due Ruote d’Italia, è stato focalizzato su un nuovo approccio che permettesse di unire le competenze e il know-how di entrambe le società.

 

La quantità di asfalto migliorato posata è stata pari a 288 tonnellate, di cui più della metà proveniente da materiale riciclato. Grazie ad additivi di ultima generazione infatti, Iterchimica è in grado di consentire pavimentazioni stradali con percentuali altissime di asfalto riciclato (in alcuni casi fino al 100%); l’aggiunta di materia prima seconda permette di abbassare le temperature di lavorazione, e di conseguenza di risparmiare energia e di ridurre i vapori bituminosi, aumentando di quasi il doppio la vita delle pavimentazioni grazie a speciali polimeri.

 

L’operatore capitolino è invece  il detentore di un brevetto per la realizzazione di un prodotto derivato da rifiuti solidi urbani (Mineralized Biomass) che consente il recupero della Fos (Frazione organica stabilizzata) in uscita dagli impianti di Trattamento meccanico biologico (Tmb). La miscela derivante, ottenuta senza trattamenti chimici o termici ma attraverso una mescola a freddo, è adatta al risanamento ambientale e può essere utilizzata in siti idonei per il recupero sostenibile. Invece di finire in discarica, dunque, la Fos può essere riutilizzata e trasformata in una base per strade, piste ciclabili, parcheggi, scarpate delimitanti autostrade e binari di ferrovie. “L’obiettivo futuro – commenta Daniele Fortini, presidente Ama – è di attivare una linea di produzione per permetterne l’utilizzo in tutte le possibili attività di risanamento ambientale”.

Articolo precedentePeople power: una rivoluzione energetica dal basso
Articolo successivoL’architettura di fronte alle città del futuro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!