Con Di-BOSS l’intelligenza artificiale è realtà

Presentato in Italia il sistema con cui Columbia University, Finmeccanica, Selex Es e RMC intendono rivoluzionare la qualità del modo di vivere la quotidianità abitativa

Smart city: con Di-BOSS, l’intelligenza artificiale è realtà(Rinnovabili.it) – Un sistema operativo intelligente, capace di gestire tutte le specifiche funzionalità di un edificio e in grado di “impararne” i comportamenti per assicurare risparmio energetico, comfort e sicurezza a chi lo abita. È il Digital Building Operating Solution (Di-BOSS), un sistema operativo che acquisisce le informazioni provenienti da tutti i sotto-sistemi presenti in un edificio (elettricità, acqua, riscaldamento, condizionamento, ascensori, accessi, sicurezza) e li fa comunicare tra loro, integrandoli in un unico quadro di comando per fornire le informazioni necessarie alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2, consentendo un risparmio in bolletta di circa il 15% ogni anno. Presentato ieri mattina in Italia, nell’ambito di un convegno organizzato dal Centro Studi Americani di Roma, il sistema si avvale di un motore di previsione, ottimizzazione e rivalutazione (il Total Property Optimizer – TPO) che acquisisce dati in tempo reale, li analizza e suggerisce azioni per supportare la gestione dello stabile ottimizzando i consumi di energia; gli inquilini, invece, parte attiva di tutto il sistema, possono monitorare istante per istante i consumi e migliorare di conseguenza i propri comportamenti abitativi diventando in prima persona autori del risparmio.

 

Secondo quanto riferito dal Vice Presidente Esecutivo della RMC, John Gilbert, e dal Professore della Columbia University, Roger N. Anderson, il sistema impara dalla propria esperienza e propone soluzioni e “raccomandazioni”, ad esempio sul momento ideale per accendere il riscaldamento, variandolo in base ai comportamenti registrati in passato, al flusso di utenti presenti e alle previsioni meteo. Per farlo, si avvale di numerosi sensori e contatori intelligenti, posizionati in punti strategici degli edifici, capaci di rilevare la temperatura, l’uso degli spazi e delle infrastrutture ICT, i dati meteo e la qualità dell’energia. L’intelligenza del sistema interagisce anche con l’ambiente esterno, interfacciandosi con la rete degli operatori energetici per gestire i carichi nei momenti di picco e scongiurare improvvisi black-out. Ad oggi Di-BOSS è operativo su 4 grattacieli di New York (3 Times Square, 345 Park Avenue, 355 Lexington, 415 Madison Avenue) ed entro il 2015 sarà installato su altri 12 edifici; in soli 6 mesi dalla sua attivazione ha fatto risparmiare circa 500.000 dollari, pari a circa il 10% della spesa energetica totale.

 

Il contesto in cui Di-BOSS si inserisce è quello della crescita della domanda mondiale di soluzioni smart. Secondo alcune stime diffuse dalle Nazioni Unite, la popolazione urbana raggiungerà i 6,4 miliardi di persone nel 2050, i fruitori di trasporto pubblico in Europa raddoppieranno nel 2030 e, sempre nello stesso anno, i consumi di energia elettrica saranno cresciuti del 43%. Considerato che attualmente nelle città vive più del 50% della popolazione mondiale e che i centri urbani, pur occupando solo il 2% della superficie terrestre, consumano il 90% delle risorse, assorbono il 70% dell’energia prodotta e sono responsabili del 60% delle emissioni di CO2, è facile intuire le potenzialità che una simile soluzione ha nel rispondere efficacemente alle sfide associate allo sviluppo sostenibile su scala globale e a livello locale.

 

Smart city: con Di-BOSS, l’intelligenza artificiale è realtàFavorevole all’inserimento di un “cervello” negli edifici anche il Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, che, intervenuto all’evento di presentazione in una delle sue prime apparizioni, ha sottolineato non solo l’importanza e l’imprescindibilità di un modello di sviluppo basato sull’uso di risorse sostenibili, ma anche l’evidenza di quanto i paradigmi ambientali si stiano allineando a livello globale:

 

“La green economy – ha detto – è diventata un codice di riferimento comune e ha fatto avvicinare il vecchio e il nuovo continente, aumentando la sensibilità di produttori e consumatori su un modello di sviluppo sostenibile. Gli edifici, residenziali e non, sono un’incredibile forma di inquinamento e spreco di risorse, ma puntando sull’innovazione e sulla ricerca è possibile implementare quelle tecnologie capaci di condurci realmente all’efficienza energetica. La capacità produttiva del sistema Italia non può non raccogliere la sfida”.

 

Le prospettive che le smart solution aprono, promettono molto bene: in 10 anni, garantiscono gli ideatori, arriveranno a generare un mercato mondiale di circa 25 miliardi di euro all’anno, a cui si aggiungerà quello degli smart building, stimato in circa 7 miliardi di euro annui; senza contare che, se oggi a trainarle sono USA, Asia ed Europa, in meno di un decennio si aggiungeranno anche Medio – Oriente e Sud America.

 

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