Si ispira alla cultura nomade e lo fa integrando fonti rinnovabili e riducendo al minimo il suo impatto ambientale: è la “casa che cammina” del collettivo d'arte N55
Dedicato a chi sceglie nomadismo come stile di vita, ma anche a chi chiede che un’abitazione abbia il minimo impatto sull’ambiente, ecco N55 Walking House, un blocco abitativo compatto ed ecologico in grado di spostarsi attraverso il paesaggio o la città. La “casa che cammina”, realizzata in Danimarca dal collettivo d’arte N55 di Copenhagen con la collaborazione del MIT di Boston, è il risultato di uno specifico progetto avviato dal Wysing Arts Center di Cambridgeshire e nato con lo scopo di fondere insieme la tradizionale cultura nomade e le soluzioni progettuali più contemporanee. Lunga 3,7 m, e larga 3,5 m grazie ad un sistema di pistoni e compressori può muoversi raggiungendo una velocità di 60 metri l’ora. L’abitazione raccoglie l’energia dall’ambiente circostante utilizzando celle fotovoltaiche e microscopiche turbine eoliche e integra nella struttura sia un sistema per la raccolta di acqua piovana che uno di riscaldamento solare termico. Al modulo di base può essere aggiunta anche una piccola serra utile a fornire almeno una parte sostanziale dei prodotti alimentari per gli abitanti. Al suo interno, oltre – ovviamente – ad essere attrezzata ed arredata in maniera completa, anche una stufa a legna per riscaldamento e la componentistica elettronica che governa gli spostamenti. La struttura dei moduli si basa su framework di acciaio, alluminio o legno, isolato attraverso sottili lastre di polietilene e montanti finestre in policarbonato. Ogni unità, spiegano i designer, è cumulabile con le altre per adattarsi alle esigenze sociali e dare vita a comunità o addirittura villaggi. Trattandosi ancora di un prototipo il costo si aggira sui 35-38.000 euro, ma gli ideatori sono convinti che una volta prodotta in scala possa essere costruita a prezzi molto più convenienti, divenendo accessibile anche ai bassi redditi.