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News Enti Locali dal 16/10/07 al 22/10/07

*_ECOCASA 2008: L’EDILIZIA SOSTENIBILE IN MOSTRA A REGGIO EMILIA_*

_Tratto da Mondocasablog.it_

22/10/07 – *Reggio Emilia* – L’edilizia è protagonista di una nuova rivoluzione energetica basata sui principi del risparmio, l’uso di fonti rinnovabili ed una maggiore qualità abitativa. ECOCASA 2008 si propone come luogo di incontro sui temi delle sostenibilità economica ed ambientale nell’edilizia, fra operatori del settore, tecnici, progettisti e cittadini. Acquistare casa oggi o decidere di recuperare un edificio esistente, significa anche chiedersi quanto consumerà per la climatizzazione invernale ed estiva. Quale comfort è in grado di offrirci. A queste ed altre domande ECOCASA 2008 vuole dare risposte concrete attraverso un insieme sinergico di iniziative (mostre, convegni, seminari, dimostrazioni), in grado di valorizzare le esperienze e le novità del mercato.
L’edizione 2008 di ECOCASA conferma la significativa presenza di convegni con relatori di interesse nazionale che coinvolgeranno Enti Pubblici, Università, Associazioni di Categoria, Aziende.
Le novità riguardano la contemporanea organizzazione di:
• seminari di formazione sui temi dell’efficienza energetica degli edifici;
• tavole rotonde promosse dalle aziende espositrici che potranno utilizzare gli spazi messi loro a disposizione dalla Fiera.
ECOCASA 2008 pone al centro dell’interesse la casa e i suoi abitanti. All’interno della mostra espositiva, verrà attrezzata un’area dimostrativa con soluzioni a basso consumo energetico, che servirà come cantiere didattico a disposizione dei visitatori.

*_SOCOTHERM: INAUGURATA LA NUOVA “MARINE BASE” DI MODICA-POZZALLO, SICILIA_*

_Tratto da Larepubblica.it_

22/10/07 – *Roma*- Socotherm S.p.A., società leader mondiale nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto di petrolio, acqua e gas, ha inaugurato il nuovo impianto di Modica-Pozzallo, (Ragusa), Sicilia. Lo comunica una nota.
L’Ing. Zeno Soave, Chairman e CEO del Gruppo Socotherm, ha ufficialmente inaugurato la nuova “Marine Base” (Impianto Rivestimento Tubi a servizio del mercato offshore) di Pozzallo, alla presenza di tutto il Management del Gruppo Socotherm nel mondo, delle autorità locali e degli ospiti arrivati all’evento sia dall’Europa sia dal resto del mondo.
Oggi erano infatti presenti le autorità politiche ad amministrative della Provincia di Ragusa, l’Assessore Regionale al Territorio e all’Ambiente D.ssa Rossana Interlandi, il Presidente di Confindustria Sicilia Dr. Ivanhoe Lo Bello, il Dott. Carlos Saturnino Vice-Presidente di Sonangol e Chairman della controllata Socotherm Angola, i rappresentanti di alcune Società clienti, la stampa nazionale e la stampa locale.
La nuova “Marine Base”, situata nel porto di Pozzallo (RG), è un importante snodo per il settore dell’Oil & Gas in Sicilia, al centro del Mediterraneo, al servizio dei futuri progetti programmati nell’area. Comprende un’area coperta di circa 12.000 mq con impianti di rivestimento anticorrosivo interno ed esterno, isolamento tubi per Deep Water ed un’area scoperta di circa 128.000 mq con un impianto di appesantimento e, quanto prima, con un impianto di doppio giunto.
Il nuovo sito di Pozzallo, si legge sempre nella nota, sarà al servizio, con le più avanzate tecnologie, dell’industria europea di fabbricazione tubi nonché dei vari progetti previsti nell’area del Mediterraneo e del Nord Africa e del mercato degli acquedotti Siciliano.
La nuova struttura comprenderà anche un centro avanzato di Ricerca e Sviluppo che si affiancherà ai due già esistenti del Gruppo Socotherm di Adria (RO) e Escobar a Buenos Aires.
Nella realizzazione del nuovo stabilimento è stata data particolare importanza alla Salute, Sicurezza e Ambiente (HSE) sia per quanto riguarda gli impianti realizzati sia durante la fase di realizzazione della Marine Base.
Siamo orgogliosi di poter affermare che su un totale di 200.000 ore lavorative, impiegate nei 16 mesi di lavoro per la realizzazione di questo stabilimento, non abbiamo avuto nessun incidente sul lavoro.
In questo sito è stato inoltre installato il primo impianto fotovoltaico in Italia che utilizza, per la vetrata della palazzina uffici, la tecnologia del “see-through”, cioè del doppio vetro sandwich con inserita micropellicola di silicio amorfo, sistema in grado di rendere autosufficiente energicamente la palazzina.
L’impianto fotovoltaico installato ha una capacità di 0,75 MW e rappresenta la prima applicazione della nuova controllata del Gruppo Socovoltaic Systems, nata per progettare ed installare sistemi integrati fotovoltaici per uso civile ed industriale.
L’investimento complessivo, compreso anche l’impianto fotovoltaico, si avvicinerà ai 30 milioni di Euro, conclude la nota.

*_ABRUZZO SOTTO ASSEDIO:93 CENTRALI IDROELETTRICHE PER 27 FIUMI_*

_Tratto da Primadanoi.it_

22/10/07 – *Regione Abruzzo* – E’ un dato giudicato allarmante quello delle richieste totali di installazioni di centrali idroelettriche depositate presso gli uffici della Regione.
Le associazioni ambientaliste che si oppongono allo sbarramento del Pescara, proprio per la costruzione di una centrale di energia rinnovabile, hanno effettuato una meticolosa ricerca «che non è stata affatto facile» tra le richieste di nulla osta operata da una serie di società che vorrebbero sfruttare la forza dei fiumi per produrre energia.
Quello che viene fuori è un dato allarmante «che nemmeno la Regione conosce» poiché l’accusa principale degli ambientalisti è quella di non avere «una politica seria in materia di energie rinnovabili» e di non aver approntato «strategie ed un piano che preveda investimenti ed indichi le direzioni da seguire».
Così l’Abruzzo è diventato terra di conquista per grandi e piccoli gruppi che, grazie anche alle recenti normative che incentivano l’energia rinnovabile, potranno avere un loro proprio mercato milionario, non tanto per la produzione di energia, quanto per la compravendita e la commercializzazione di quelli che la legge definisce “Certificati verdi”.
La legge prevede, infatti, che ogni impresa che opera nel campo dell’energia destini una parte degli investimenti a quella rinnovabile.
Poichè sono tantissime le attività che,per diverse ragioni, non riescono a produrla e quindi acquistano i certificati (quota di energia rinnovabile).
E dai dati forniti dagli ambientalisti si può notare come gli introiti derivanti da questi certificati siano di gran lunga superiori alla produzione di energia elettrica e al ricavo diretto della vendita di questa.
«E’ un problema che ormai non possiamo più rimandare», ha spiegato Giovanni Damiani, ex Verdi e professore universitario che da sempre si batte per un corretto utilizzo del territorio, «è inammissibile che su 27 fiumi ci possano essere 93 richieste di installazione di centrali elettriche, addirittura, secondo alcuni, sarebbero di più: oltre le 120 unità. Progetti grandi e piccoli, più o meno invasivi, che mirano allo sfruttamento dei nostri fiumi, praticamente tutti quelli della regione Abruzzo, quelli che hanno una grossa portata e quelli che invece ne hanno una minima. Progetti che prevedono in alcuni casi uno sbarramento completo, in altri, parziale ma in ogni caso si avrà un impatto devastante sull’ecosistema circostante e non solo dei nostri fiumi. Non può esserci nulla di più invasivo e sconvolgente per un fiume che lo sbarramento».
Dati di sicuro preoccupante che potrebbero trasformare la nostra regione la prima in Italia con il maggior numero di centrali idroelettriche presenti e questo perché tuttora mancherebbe una normativa regionale seria che delimita il numero, per esempio, di domande da accogliere cosa che invece è successo alle altre regioni.
È forse questa una delle ragioni che hanno fatto scattare in moltissime imprese l’idea di venire proprio qui.
Sempre secondo gli ambientalisti allo sfruttamento eccessivo dei fiume dovrebbe contrapporsi lo sviluppo organico delle altre forme di energia rinnovabile, meno impattanti come il fotovoltaico o l’eolico.
E così per ogni fiume ci sono almeno tre o quattro richieste di centrali, ed è francamente difficile ipotizzare l’accoglimento di tutte.
Per il fiume Sagittario sono cinque richieste, per il Sangro sono addirittura 15, per il fiume Pescara sono 9, per il Liri sono 10, per il Foro soltanto una centrale all’altezza di Fara Filiorum Petri.
Per il torrente Verde, nei pressi di Fara San Martino sono ben 7 le richieste da parte dei pastifici della zona.
La lista è lunga e la pubblichiamo integralmente suddivisa per corso d’acqua, con il numero totale degli interventi, il comune nel quale si dovrà costruire, l’impresa proponente e la produzione totale di energia stimata.

*_FOTOVOLTAICO: CORSO GRATIS_*

_Tratto da Enaip.piemonte.it_

22/10/07 – *Regione Piemonte* – Come risparmiare sulla bolletta, producendo energia elettrica? La risposta si chiama “pannelli fotovoltaici”, dispositivi capaci di convertire il calore prodotto dalla radiazione solare in energia elettrica in corrente continua.
Vista la richiesta di queste nuovo tecnologie presso il Centro Enaip di Oleggio, è in partenza un corso gratuito di” TECNICO INSTALLATORE IMPIANTI FOTOVOLTAICI”, che rilascia un Attestato di Specializzazione provinciale. Si tratta di un percorso di 600 ore, di cui 240 di stage, rivolto a disoccupati, realizzato in collaborazione con la società Daneco-Renergies Italia.
Il Tecnico installatore di impianti fotovoltaici opera su impianti sia del tipo stand alone che grid connected in attività di installazione, collaudo, messa in servizio, manutenzione ordinaria e straordinaria; si interfaccia con il cliente, con il progettista dell’impianto e con i fornitori dei componenti al fine di curare gli aspetti pratici di miglior integrazione dell’impianto nell’architettura pre-esistente e di miglior efficienza dell’impianto, nonchè di scelta dei materiali e dei componenti ispirata al rispetto della normativa e ad alti livelli di qualità e di sicurezza.
Per informazioni e iscrizioni: Enaip Oleggio- viale Paganin 21- tel. 0321-94440
ilaria.miglio@enaip.piemonte.it

*_CESENA – CNA PROMUOVE ”L’ENERGIA CHE CONVIENE”_*

_Tratto da Romagnaoggi.it_

22/10/07 – *Cesena* – Giovedì 25 ottobre alle 20.30, presso la sala Verde della Fiera di Cesena , si terrà un seminario sul risparmio energetico organizzato da CNA per far conoscere ai cittadini gli aspetti meno noti delle problematiche legate all’energia: le opportunità in termini di incentivi fiscali, ma anche tecnologie. Presiede i lavori Loris Mariotti, presidente CNA Econaturale; intervengono Kristian Fabbri, esperto settore energetico, “Incentivi per le strutture e sul fotovoltaico”; Roberto Zecchini, tecnico ASL “Incentivi relativi agli impianti termici”; Marco Biguzzi, referente provinciale Imposte Dirette della CNA, “Aspetti fiscali degli incentivi”. Saranno predisposti allestimenti di materiali, a cura dei consorzi Arcobaleno Cesena; CAIEC; CEAR; CIAF.
“L’iniziativa, spiega Luigi Barilari, resp.le provinciale CNA Costruzioni, è stata promossa in quanto oggi per i cittadini è possibile adottare tecnologie di risparmio energetico, usufruendo di significativi incentivi, ma queste opportunità non sono ancora conosciute a sufficienza. Così come accade per l’adozione di sistemi che utilizzano energie rinnovabili, che nel nostro Paese sono ancora scarsamente utilizzate. Per certi aspetti è quasi incomprensibile perchè , a fronte di condizioni climatiche molto favorevoli, l’energia fotovoltaica abbia ancora un uso così limitato in Italia. E’ esistito indubbiamente in passato un problema di scarsa volontà politica, oggi però le norme previste invertono la tendenza, incentivando questi processi di passaggio dalle energie tradizionali e quelle alternative e rinnovabili“.
Aggiunge Diego Prati, resp.le provinciale CNA Installazione e Impianti : “Gli operatori del settore dell’impiantistica ed installazione, sostenuti da CNA, si sono attivati con una serie di iniziative, tra cui quella di Forlì ed una per il comprensorio cesenate che si terrà a Cesena il prossimo 25 ottobre, proprio per far conoscere non solo agli operatori, ma soprattutto ai cittadini, queste problematiche.
Infine, voglio sottolineare anche la nuova modalità scelta, un incontro informativo con esperti del settore privato e pubblico, ma anche la possibilità di visionare direttamente tecnologie, attrezzature, grazie ad una mostra allestita in concomitanza con il seminario, a cura di una serie di importanti consorzi del nostro territorio, che consentirà agli intervenuti di capirne le modalità di funzionamento e l’utilizzo in ambito domestico“.

*_PRENDE IL VIA IL PROGETTO – DISTRETTO AGRO-ENERGETICO APPULO-LUCANO_*

_Tratto da Gravinaonline.it_

22/10/07 – *Gravina di Puglia* (Bari) – Al via il progetto “Distretto agro-energetico appulo-lucano” promosso dalla cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII: parte la sperimentazione di colture energetiche su 150 ettari di terreno.
Prende il via il progetto “Distretto agro-energetico appulo-lucano” per favorire la sperimentazione e la produzione di colture energetiche alternative alla tradizionale cerealicoltura in Puglia e Basilicata.
Nel corso del convegno odierno “Sviluppo delle filiere agri-energetiche: emergenze ed opportunità” organizzato nell’ambito della rassegna Agrilevante è stata annunciato l’avvio dell’iniziativa e, in particolare, della semina su 150 ettari di terre dislocate nell’area murgiana per la sperimentazione di colture dedicate alla produzione di energia. L’attenzione sarà rivolta a colture da olio come colza e brassica carinata per la produzione di biodiesel o di oli grezzi destinati alla cogenerazione di energia elettrica e calore e a cereali a paglia per la produzione di biomassa da destinare a processi di digestione anaerobica per l’ottenimento di biogas.
Il progetto “Distretto agro-energetico appulo-lucano”, promosso dalla Società Cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII di Gravina di Puglia (BA) in collaborazione con il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali (DSPV) della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari e con il sostegno di Banca Popolare di Puglia e Basilicata, comporta l’avvio di attività dimostrative su scala aziendale di colture energetiche per favorire lo sviluppo di un distretto agro-energetico interregionale tra la Puglia e la Basilicata.
Le attività vengono realizzate presso aziende di soci della cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII dislocate in aree rappresentative dei comprensori agricoli interessati al progetto, alle quali vengono offerte le competenze tecnico-scientifiche del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria, impegnato da oltre un quindicennio in studi sulle colture ad uso energetico e sulla definizione di sistemi colturali idonei ad un loro inserimento negli ordinamenti produttivi tipici dell’area di studio.
«L’attività – sottolinea il Prof. Giuseppe De Mastro, responsabile scientifico del progetto – prende avvio nei prossimi giorni con le semine delle colture dedicate alla produzione di energia a cui seguirà una fase di analisi sul valore agronomico, energetico-ambientale ed economico per individuare i percorsi tecnici-colturali più idonei allo sviluppo delle diverse filiere agroenergetiche. Una seconda fase prevede lo studio di fattibilità attraverso la definizione di un modello organizzativo di filiera inserito in un contesto distrettuale. »
«Una sperimentazione su ben 150 ettari – commenta Enzo Tucci, Project Manager della Cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII – rappresenta un primato a livello dimensionale in Italia e dimostra l’interesse del mondo agricolo locale verso le opportunità che riservano le colture agroenergetiche e quindi verso una visione moderna dell’agricoltura. La diffusione di coltivazioni appositamente realizzate per usi energetici rappresenta non solo una notevole opportunità di sviluppo e una fonte di reddito alternativa ma consente anche di far fronte all’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili contribuendo a salvaguardare la natura e l’ambiente»
La Società Cooperativa Silvium Giovanni XXIII nasce nel 1994 a Gravina di Puglia dalla fusione di due cooperative agricole del paese, la Silvium (creata nel 1976) e la Giovanni XXIII (nata nel 1965). E’ composta da 769 soci distribuiti in Puglia e Basilicata, in particolare nei comuni di Gravina, Altamura, Bari, Irsinia, Matera e Grottole.
I terreni gestiti dai soci, circa 18.000 ettari distribuiti nelle province di Bari, Matera e Potenza, sono prevalentemente destinati alla produzione di colture cerealicole. I soci conferiscono mediamente circa 200.000 quintali di merci all’anno, stoccati e commercializzati dalla stessa cooperativa. Il 70-80% delle produzioni riguardano grano duro a cui si aggiungono orzo, grano tenero, favino e avena.
Il presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante è Salvatore Nardulli, mentre project manager dell’iniziativa ‘Distretto agro-energetico appulo-lucano’ promossa dalla cooperativa è Enzo Tucci.

*_FIERA “ECO LIFE”_*

_Tratto da Rinnovabili.it_

22/10/07 – *Biella* – Eco Life è un evento espositivo ed interattivo che si prefigge lo scopo di aumentare la conoscenza e la coscenza riguardo al rispetto per l’ambiente ed il risparmio energetico.
Uno degli eventi più importanti della manifestazione è EnerGIA’, un concorso mirato a coinvolgere i giovani in maniera attiva sulle problematiche ambientali e sulle soluzioni per il risparmio energetico.
L’iscrizione, gratuita, è riservata agli studenti delle scuole elementari, medie e medie superiori del biellese, che, guidati dai docenti, si impegneranno a pensare e creare progetti grafici e tecnici per promuovere le
fonti di energia rinnovabile.
I lavori prodotti saranno esposti al pubblico presso i padiglioni di Biella Fiere in occasione di Eco Life nei giorni 23, 24, 25 novembre e sabato 24 novembre alle ore 15.00 si effettuerà la premiazione dei lavori premiati.
EnerGIA’ è una bella occasione per dimostrare che il tema ambiente e risparmio energetico è sentito anche dai nostri figli, tenutari del compito di proseguire sulla via della rispetto per l’ambiente ed eco-sostenibilità.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito della manifestazione (www.ecolife-expo.it), nella relativa sezione dove sono disponibili il programma ed il regolamento.

*_UDINE – ENERGIA: 30 IMPIANTI A BIOMASSE INSTALLATI ENTRO IL 2007_*

_Tratto da Formiche.net_

20/10/07 – *Udine* – Una trentina di impianti a biomasse funzionanti per la fine del 2007. È il risultato dell’azione portata avanti dall’assessorato all’energia della Provincia di Udine che, istituendo la scorsa primavera, su iniziativa dell’assessore Enore Picco, il Fondo Sperimentale Biomasse, ha permesso la concessione di contributi per l’installazione di questi impianti, con la possibilità, per i primi richiedenti in graduatoria, di ricevere 6 mila euro a impianto, fino a esaurimento dei fondi. “Si tratta sicuramente di un risultato insperato – ha sottolineato con soddisfazione Picco – vista la scarsa disponibilità di fondi con cui siamo partiti. Il successo dell’iniziativa ci fa capire come i cittadini siano sensibili a queste opportunità: per questo c’impegneremo anche per il futuro”. L’iniziativa è nata dalla volontà dell’assessore provinciale di incentivare l’installazione di caldaie ad alto contenuto tecnologico, alimentate a biomassa legnosa. La legna infatti è presente e facilmente reperibile su tutto il territorio provinciale, dalla bassa pianura ai monti, e ne è una conferma la localizzazione delle richieste di contributo ricevute, provenienti da tutto il territorio provinciale, eccezion fatta per la zona strettamente costiera. E se da un lato “uno degli obiettivi dell’iniziativa della Provincia – ha aggiunto Picco – è stato ed è incentivare i cittadini al ricorso alle fonti rinnovabili, dall’altro lato c’è l’ulteriore guadagno ambientale derivato dall’opportunità di tenere puliti i boschi”.
Il successo dell’iniziativa non è testimoniato solamente dal cospicuo numero di richieste ricevute (83 in poco piú di un mese), ma soprattutto dall’elevato contenuto tecnologico degli impianti che si stanno installando: quanto di meglio il mercato offra attualmente. Il bando contributivo è stato curato nei minimi dettagli da Picco e dallo staff del Servizio energia della Provincia di Udine, con la speciale collaborazione dell’ingegner Luca Cecotti del Dipartimento di Energetica e Macchine dell’Università di Udine. L’obiettivo fissato era che tutte le caldaie in questione fossero installate e funzionanti entro la fine dell’anno e anche a tale scopo è stata approntata una modulistica snella ed immediata, molto apprezzata dagli interessati. La trentina di impianti che a fine anno saranno funzionanti hanno una potenza termica complessiva di poco inferiore al megawatt.

*_ENERGIA – VIA LIBERA AL PIANO ENERGETICO REGIONALE_*

_Tratto da Romagnaoggi.it_

19/10/07 – *Bologna* – La commissione “Politiche economiche”, presieduta da Damiano Zoffoli, ha dato parere positivo (dopo tre sedute dedicate agli emendamenti) al Piano energetico regionale. A favore hanno votato ds, margherita, sd, idv (un si con riserva dal prc); contrari fi e lega nord. La consigliera Daniela Guerra (verdi) si è riservata di esprimere il suo voto in aula. 92 gli emendamenti approvati in questa seduta: 40 di Ugo Mazza (sd); 27 dell’assessore Campagnoli;12 di Daniela Guerra (verdi); 3 di Gian Luca Borghi (ecodem); 4 del prc; 2 di Paolo Nanni (idv); 2 di Giorgio Dragotto (fi); uno di Fabio Filippi (fi) e uno di Luigi Francesconi (fi).
Il Piano, che si propone di raggiungere in regione gli obiettivi proposti nel Protocollo di Kyoto (l´accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas responsabili dell´effetto serra, l´Emilia-Romagna dovrà arrivare a -6% di emissioni rispetto al 1990), prevede una serie di interventi per arrivare ad ottenere una energia sostenibile (sicura, efficiente e pulita) per i cittadini e per le imprese.
Punti essenziali del Piano: risparmio e uso efficiente dell´energia; valorizzazione delle fonti rinnovabili; completa riconversione del parco termoelettrico; investimenti e ricerca per nuove tecnologie per l´industria; standard di riduzione dei consumi energetici e certificazione energetica degli edifici.

*_ENERGIA: AUTOBRENNERO INVESTE IN IDROGENO, IMPIANTO PILOTA_*

_Tratto da Ansa_

19/10/07 – *Trento* – La societa’ Autostrada del Brennero ha approvato oggi un progetto di massima per la produzione e la distribuzione di idrogeno lungo l’A22 e come primo atto ha dato il via alla costruzione di un impianto pilota che sara’ realizzato nei pressi del casello di Bolzano sud. Come ha spiegato oggi il presidente dell’Autobrennero, Silvano Grisenti, l’obiettivo e’ quello di attrezzare tutta la tratta autostradale Brennero-Modena con impianti di rifornimento a idrogeno e in futuro fino a Monaco, con benefici per tutto l’ecosistema alpino. L’A22 e’ socia al 20% dell’Istituto per Innovazioni tecnologiche (Iit) di Bolzano, una cooperativa nata per progettare e promuovere fonti di energie rinnovabili, a cominciare dall’idrogeno. Il progetto elaborato dall’Iit per A22 prevede la costruzione di una stazione di rifornimento ogni 100 km: la prima al Brennero, che sara’ alimentata da un sistema eolico, la seconda a Bolzano sud, alimentata con energia idroelettrica, la terza a Nogaredo, sara’ alimentata da un sistema fotovoltaico, la quarta all’intersezione con la A4, nei pressi di Verona, e la quinta all’intersezione con la A1, nei pressi di Modena (queste due ultime alimentate con fonti energetiche rinnovabili da definire).

*_CENTRALE FOTOVOLTAICA “HELIOS” LUNEDÌ LA PRESENTAZIONE_*

_Tratto da Brindisisera.it_

19/10/07 – *Brindisi* – Lunedì 22 ottobre, alle ore 16.30, nella Sala Verde della Camera di Commercio di Brindisi, avrà luogo un incontro per la illustrazione del progetto Italgest relativo alla realizzazione di un impianto fotovoltaico nella Zona Industriale di Brindisi. Si tratta della centrale fotovoltaica “Helios” che, con i suoi 11 MW di potenza nominale, è ad oggi la più grande d’Europa.Il programma prevede un breve intervento del Presidente della Camera di Commercio di Brindisi Giovanni Brigante e del Presidente di Confindustria Brindisi Massimo Ferrarese.Seguiranno le relazioni del dott. Paride De Masi (Amministratore delegato Italgest), dell’Ing. Mario Marena (Responsabile Italgest Polo Integrato Energie Rinnovabili Puglia), dell’Ing. Salvatore Castello (Energia Fotovoltaica ENEA – Dipartimento Ambiente) e del Prof. Arturo De Risi (Facoltà di Ingegneria Università del Salento).
“La Camera di Commercio di Brindisi – afferma il presidente Giovanni Brigante – segue con particolare interesse tutto ciò che ruota intorno alle concrete possibilità di sviluppo del territorio. In questa ottica, è opportuno che i potenziali investitori abbiano la possibilità di illustrare i propri progetti. Nel caso specifico, riteniamo che ci siano le condizioni per realizzare a Brindisi un impianto all’avanguardia in Europa, con risvolti positivi dal punto di vista economico ed occupazionale”.“La realizzazione della centrale fotovoltaica di Brindisi – afferma l’Amministratore delegato di Italgest Paride De Masi – consentirà alla Puglia di avere un primato importante in Europa. Il progetto inserito nel Polo Integrato delle energie rinnovabili ed il risparmio energetico pugliese attivato da Italgest, prevede la riconversione industriale di un’area del Petrolchimico in passato sottoposta ad inquinamento ed ancora sotto sequestro. Le sinergie avviate con l’Università, Enti di ricerca, aziende manifatturiere legate al fotovoltaico, permetteranno la riconversione di un capannone esistente nell’area con il conseguente risvolto occupazionale capace di dare fiato alla pesante situazione brindisina”.

*_ECO-ENERGIA: FIRMATA INTESA RISPARMIO IN COMUNI POTENTINO_*

_Tratto da Ansa_

19/10/07 – *Potenza* – Un nuovo sistema tecnologico, il ”Dibawatt”, per ridurre i costi dell’energia elettrica legati all’illuminazione pubblica e razionalizzarne l’efficienza, da installare nei Comuni, con un risparmio medio del 40 per cento: sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato stamani, nel capoluogo lucano, tra la Provincia di Potenza e la societa’ ”Eligent” del gruppo ”Sorgenia”, che produce l’apparecchiatura. I particolari del sistema sono stati illustrati dal responsabile commerciale ”Eligent” per il Centro e il Sud d’Italia, Giuseppe Sisto. Le lampadine a mercurio, attualmente installate nei lampioni di tutti i Comuni, verranno sostituite da quelle al sodio, a cui si aggiungera’ un software, il ”Dibawatt”, che permettera’ il controllo del flusso di corrente e degli sbalzi di tensione: ”Questo permettera’ – ha spiegato Sisto – di ridurre sprechi nelle ore notturne, riducendo l’illuminazione dei momenti di traffico minore, con un risparmio che oscilla tra il 30 e il 60 per cento”. Meno consumi e rispetto ambientale, quindi, a vantaggio ”delle casse degli enti locali – ha detto il presidente della Provincia di Potenza, Sabino Altobello – che potranno ammortizzare totalmente i costi in quattro anni con un occhio attento all’ambiente. Proporremo ai Comuni potentini di aderire al progetto, che affiancheremo dal punto di vista tecnico amministrativo”. Un’innovazione che il presidente di Legambiente Basilicata, Marco De Biase, ha detto di ”apprezzare pienamente. Si tratta di un ‘uovo di Colombo’, che agisce sull’efficienza, e sulla razionalizzazione energetica” e che, per il responsabile della Conferenza per le autonomie della provincia di Potenza, Marcella Avena, ”aiutera’ i Comuni, non sempre attenti a queste tematiche”.

*_ENERGIA SOSTENIBILE PER L’EUROPA, L’ASEA PRESENTA LE SUE INIZIATIVE_*

_Tratto da Ilquaderno.it_

19/10/07 – *Benevento* – Venerdì 26 ottobre alle 16 nella sala consiliare della Rocca dei Rettori, si terrà la conferenza stampa di presentazione delle attività dell’Asea (Agenzia sannita per l’energia e l’ambiente) nell’ambito della campagna per l’energia sostenibile per l’Europa 2005-2012.
Parteciperanno il presidente della Provincia Carmine Nardone, l’assessore provinciale all’Istruzione e all’Innovazione Giorgio Carlo Nista, l’assessore provinciale all’Energia e alla Mobilità Rosario Spatafora, il presidente dell’Asea Antonio Calzone, il direttore Fabio Tamburino, il dirigente del ministero dell’Ambiente Antonio Lumicini e il dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale Mario Pedicini.
L’agenzia ha aderito all’iniziativa della Commissione Europea varata nel quadro del programma energia intelligente per l’Europa al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della politica energetica comunitaria in materia di fonti di energia rinnovabili, efficienza energetica, trasporti puliti e combustibili alternativi. Tra gli obiettivi figurano anche l’aumento della sensibilizzazione pubblica e la promozione di produzione e d’uso dell’energia sostenibile presso cittadini e organizzazioni, aziende private e autorità pubbliche, professionisti e agenzie per l’energia, associazioni industriali e organizzazioni non governative.
Nell’ambito di questa campagna l’Asea ha siglato un’intesa con il ministero dell’Ambiente che contribuirà ad attuare la sostenibilità a livello locale come dimostrazione visibile del cambio di politica energetica e ambientale attraverso l’attivazione di partnerships strategiche con vari soggetti territoriali. Due le idee progettuali messe in campo. La prima “L’energia va a scuola” è un progetto didattico rivolto a tutte le scuole primarie del territorio provinciale per coinvolgere gli alunni in un percorso di sensibilizzazione, formazione e comunicazione sulle tematiche energetiche e ambientali.
La seconda si concretizzerà in una serie di incontri aperti presso tutti i comuni della provincia per offrire specifiche informazioni sulle opportunità e sugli strumenti finanziari e fiscali per l’efficienza energetica e ambientale.

*_COLTURE ENERGETICHE PER DOMANI IN PUGLIA_*

_Tratto da Il quaderno.it_

19/10/07 – *Bari* – Parte la sperimentazione di colture energetiche su 150 ettari di terreno: è infatti cominciata in Puglia l’attuazione del «Distretto agro-energetico appulo-lucano, progetto promosso dalla cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII di Gravina di Puglia (Bari).
Il progetto ha lo scopo di favorire la sperimentazione e la produzione di colture energetiche alternative alla tradizionale cerealicoltura in Puglia e Basilicata.
Nel corso del convegno «Sviluppo delle filiere agri-energetiche: emergenze ed opportunita», organizzato nell’ambito della rassegna Agrilevante, a Bari, è stato annunciato l’avvio dell’iniziativa e, in particolare, della semina su 150 ettari di terre dislocate nell’area murgiana per la sperimentazione di colture dedicate alla produzione di energia. L’attenzione sarà rivolta a colture da olio come colza e brassica carinata per la produzione di biodiesel o di oli grezzi destinati alla cogenerazione di energia elettrica e calore e a cereali a paglia per la produzione di biomassa da destinare a processi di digestione anaerobica per l’ottenimento di biogas.
Il progetto, svolto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari e con il sostegno di Banca Popolare di Puglia e Basilicata, «comporta – è detto in una nota – l’avvio di attività dimostrative su scala aziendale di colture energetiche per favorire lo sviluppo di un distretto agro-energetico interregionale tra la Puglia e la Basilicata».
Le attività vengono realizzate in aziende di soci della cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII dislocate in aree rappresentative dei comprensori agricoli interessati al progetto, alle quali vengono offerte le competenze tecnico-scientifiche del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali della Facoltà di Agraria, impegnato da oltre un quindicennio in studi sulle colture ad uso energetico e sulla definizione di sistemi colturali idonei ad un loro inserimento negli ordinamenti produttivi tipici dell’area di studio.
«L’attività – sottolinea il responsabile scientifico del progetto, prof.Giuseppe De Mastro – prende avvio nei prossimi giorni con le semine delle colture dedicate alla produzione di energia a cui seguirà una fase di analisi sul valore agronomico, energetico-ambientale ed economico per individuare i percorsi tecnici-colturali più idonei allo sviluppo delle diverse filiere agroenergetiche. Una seconda fase prevede lo studio di fattibilità attraverso la definizione di un modello organizzativo di filiera inserito in un contesto distrettuale».
«Una sperimentazione su ben 150 ettari – commenta il Project Manager della Cooperativa agricola Silvium Giovanni XXIII, Enzo Tucci – rappresenta un primato a livello dimensionale in Italia e dimostra l’interesse del mondo agricolo locale verso le opportunità che riservano le colture agroenergetiche e quindi verso una visione moderna dell’agricoltura. La diffusione di coltivazioni appositamente realizzate per usi energetici rappresenta non solo una notevole opportunità di sviluppo e una fonte di reddito alternativa ma consente anche di far fronte all’approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili contribuendo a salvaguardare la natura e l’ambiente».
La Società Cooperativa Silvium Giovanni XXIII è nata nel 1994 a Gravina di Puglia dalla fusione di due cooperative agricole del paese, la Silvium (creata nel 1976) e la Giovanni XXIII (nata nel 1965). E’ composta da 769 soci distribuiti in Puglia e Basilicata, in particolare nei comuni di Gravina, Altamura, Bari, Irsinia, Matera e Grottole. I terreni gestiti dai soci, circa 18.000 ettari distribuiti nelle province di Bari, Matera e Potenza, sono prevalentemente destinati alla produzione di colture cerealicole. I soci conferiscono mediamente circa 200.000 quintali di merci all’anno, stoccati e commercializzati dalla stessa cooperativa. Il 70-80% delle produzioni riguardano grano duro a cui si aggiungono orzo, grano tenero, favino e avena. Il presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante è Salvatore Nardulli.

*_ENERGIA – VIA LIBERA AL PIANO ENERGETICO REGIONALE_*

_Tratto da Romagnaoggi.it_

19/10/07 – *Bologna* – La commissione “Politiche economiche”, presieduta da Damiano Zoffoli, ha dato parere positivo (dopo tre sedute dedicate agli emendamenti) al Piano energetico regionale. A favore hanno votato ds, margherita, sd, idv (un si con riserva dal prc); contrari fi e lega nord. La consigliera Daniela Guerra (verdi) si è riservata di esprimere il suo voto in aula. 92 gli emendamenti approvati in questa seduta: 40 di Ugo Mazza (sd); 27 dell’assessore Campagnoli;12 di Daniela Guerra (verdi); 3 di Gian Luca Borghi (ecodem); 4 del prc; 2 di Paolo Nanni (idv); 2 di Giorgio Dragotto (fi); uno di Fabio Filippi (fi) e uno di Luigi Francesconi (fi).
Il Piano, che si propone di raggiungere in regione gli obiettivi proposti nel Protocollo di Kyoto (l´accordo internazionale per ridurre le emissioni di gas responsabili dell´effetto serra, l´Emilia-Romagna dovrà arrivare a -6% di emissioni rispetto al 1990), prevede una serie di interventi per arrivare ad ottenere una energia sostenibile (sicura, efficiente e pulita) per i cittadini e per le imprese.
Punti essenziali del Piano: risparmio e uso efficiente dell´energia; valorizzazione delle fonti rinnovabili; completa riconversione del parco termoelettrico; investimenti e ricerca per nuove tecnologie per l´industria; standard di riduzione dei consumi energetici e certificazione energetica degli edifici.

*_SOLARE TERMICO SENZA DIA NEL LAZIO_*

_Tratto da Qualenergia.it_

18/10/07 – *Bologna* – Una circolare della Regione Lazio, quasi sconosciuta, invita i Comuni alla massima semplificazione per l’installazione di impianti solari termici evitando la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA)
Che le amministrazioni locali richiedano la Dichiarazione di Inizio Attività (DIA) a chi vuole installare impianti solari termici è risaputo. Come si sa che altre addirittura lo vietano più o meno esplicitamente, un atteggiamento incomprensibile alla luce delle emergenze energetico-ambientali. Ma un’informazione che è quasi sconosciuta ai più, operatori del settore e amministrazioni comunali comprese, è quella contenuta in una circolare del 19 luglio 2007 emanata dalla Direzione Generale Urbanistica e Territorio della Regione Lazio, realizzata di concerto con la Direzione Regionale Ambiente e Cooperazione tra i Popoli. La circolare, infatti, invita esplicitamente i Comuni alla massima semplificazione per l’installazione di impianti solari termici evitando in particolare la necessità della DIA.
Si dice, infatti, che si può evitare la DIA per tutti i lavori che riguardino esclusivamente la realizzazione, la manutenzione e l’integrazione dei servizi igienico sanitari. Rientrano in questo ambito, dunque, l’installazione di pannelli solari termici, sia per l’acqua calda sanitaria che per l’integrazione al riscaldamento, che può pertanto essere considerata “attività libera”, alla stregua dell’installazione di vetrate in sostituzione di parti di tetti a falde.
L’eccezione è che l’installazione degli impianti non sia all’interno di zone soggette a vincoli ambientali e/o paesistici, nel qual caso resta necessaria l’acquisizione del parere rilasciato dalla competente amministrazione.
Il Testo unico dell’edilizia (DPR 6 giugno 2001, n. 380) all’art. 123, Progettazione, messa in opera ed esercizio di edifici e di impianti, che richiama l’art. 26 della legge 10/91, al comma 1, ultimo capoverso, recita: “L’installazione di impianti solari e di pompe di calore da parte di installatori qualificati, destinati unicamente alla produzione di acqua calda e di aria negli edifici esistenti e negli spazi liberi privati annessi, è considerata estensione dell’impianto idrico-sanitario già in opera.” E, quindi, trattasi di intervento di manutenzione ordinaria, un’attività libera sotto il profilo edilizio e non soggetta a DIA.
Il Lazio, con questa circolare, segue la strada della Regione Toscana e della Regione Friuli Venezia-Giulia con l’obiettivo di abbattere le barriere alla diffusione del solare termico. Va però detto che, mentre le disposizione del Friuli (legge regionale n. 212 del 1 febbraio 2007), come quelle del Lazio, sono ancora relativamente recenti, quelle della Toscana (anno 2005) sono ancora rimaste inapplicate perché vincolate all’integrazione nel piano paesistico regionale.

*_ASCOLI: FINANZIAMENTI PER PANNELLI SOLARI E CALDAIE_*

_Tratto da Bymarche.it_

17/10/07 – *Ascoli* – Finanziamenti destinati all’installazione di pannelli solari e alla sostituzione di caldaie. Pre usufruire di tali contributi economici stabiliti dalla Provincia le domande dovranno essere inviate entro il 21 dicembre 2007.
Per quanto riguarda i pannelli solari, l’importo del contributo è pari a 500 euro e saranno finanziabili 70 impianti. La graduatoria sarà determinata in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande.
Altri 70 interventi, finanziati sempre con 500 euro, saranno destinati alla sostituzione di caldaie obsolete con altre a condensazione o ad alto rendimento, purché la potenza erogata sia inferiore a 35 kW. Saranno agevolati coloro che presenteranno o spediranno prima la domanda e coloro che devono sostituire caldaie di tipo B (a camera aperta) installate in ambiente abitato.
I bandi e i modelli di domanda sono disponibili sul sito www.provincia.ap.it nella sezione “In evidenza” oppure si possono ritirare negli uffici del Servizio Tutela Ambientale – Rifiuti – Energia – Acque della Provincia di Ascoli Piceno in viale della Repubblica n. 34 (ex Palazzo della Sanità).
Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero 0736-277.716/758 (Fax 0736-277.725) o scrivere una e-mail all’indirizzo energierinnovabili@provincia.ap.it.

*_PREMIATA REGGIO EMILIA, CITTA’ AMICA DELLA BICICLETTA_*

_Tratto da Ansa_

17/10/07 – *Reggio Emilia* – In Emilia-Romagna sono diverse le citta’ ‘amiche della bicicletta’, ma e’ Reggio Emilia che sembra guidare la classifica della mobilita’ sostenibile, tanto che recentemente e’ stata premiata dall’Associazione italiana Citta’ ciclabili con la ‘bici blu’ consegnata al sindaco Graziano Delrio. Reggio ha 115 chilometri di piste ciclabili e ogni mattina settemila persone raggiungono il centro storico sulla due ruote. L’ultimo percorso ciclopedonale ad essere inaugurato e’ stato quello di viale Umberto I, una strada-giardino aperta dai duchi d’Este come collegamento tra il palazzo di corso Garibaldi e le ville di Rivalta, oggi fondamentale asse stradale urbano. La ciclovia di viale Umberto mette in contatto il centro storico con le ciclabili lungo il torrente Crostolo, parte integrante di un percorso verde tra natura e storia, che conduce nel sistema delle ville estensi e, piu’ a sud, nelle terre matildiche. Ma Reggio e’ anche la citta’ gia’ premiata dalla Comunita’ europea per il ‘Bicibus’, progetto grazie al quale ogni giorno 400 ragazzini di 10 scuole primarie si spostano su 21 percorsi casa-scuola-casa (in tutto 21 km ciclabili protetti) accompagnati da volontari. E poiche’ gli esperti dicono che la bicicletta, oltre a far bene alla salute e all’ambiente, e’ decisamente competitiva rispetto all’auto negli spostamenti in un raggio di 4 km, adesso anche chi arriva a Reggio in treno potra’ spostarsi liberamente in centro grazie al nuovo punto ‘Bicitta”, servizio di noleggio e deposito in stazione. In citta’ esistono altri due punti analoghi, un servizio di bike sharing automatico e un ‘Pronto intervento bici’.

*_AMIANTIFERA DI BALANGERO: SI PASSA AL SOLARE_*

_Tratto da Ecodallecitta.it_

17/10/07 – *Balangero* (Torino) – Il futuro dell’area della vecchia miniera di amianto di Balangero e Corio passa attraverso la produzione energetica da fonti rinnovabili e la creazione di un centro per la diffusione delle energie ecosostenibili. E’, in linea di massima, il progetto che Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, e Corrado Scapino, presidente di RSA, la società creata per la bonifica dell’area dell’ex Amiantifera, hanno illustrato oggi al ministro per l’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio durante una conferenza stampa a Ciriè.
“La seconda parte della bonifica è avviata – ha detto de Ruggiero – e finalmente possiamo iniziare a pensare ad un futuro di sviluppo che sia compatibile con l’ambiente e che restituisca il territorio a una funzione naturale. Ora terminiamo la bonifica del territorio e, oltre a produrre energia pulita, con la realizzazione del progetto siamo in grado di garantire la gestione dell’area che avrà bisogno nei prossimi anni di continua sorveglianza e manutenzione”.
Per il ministro Pecoraro Scanio “finalmente si vedono cose fatte bene e non lamentele di amministratori. E’ un elemento positivo in un settore come quello delle bonifiche che ho particolarmente a cuore. In Italia abbiamo accelerato su tutte le bonifiche e la cultura del fare è bene. Non è un caso che nel correggere il decreto ambientale 152 vogliamo attivare un sistema nuovo per reindustrializzare le aree consentendo lavoro, senza dimenticare tutti gli accorgimenti ecocompatibili”.

L’EX AMIANTIFERA
Il territorio della ex miniera di amianto di Balangero e Corio, individuata tra i siti di bonifica di interesse nazionale con L. 426/199, comprende una regione montuosa di circa 400 ha., un complesso industriale dismesso di circa 40.000 m2. e, all’interno della cava mineraria, un bacino lacustre con circa 2 milioni di m3 d’acqua.
L’attività estrattiva, durata mezzo secolo, ha prodotto lo sconvolgimento del territorio interessato da un’intensa attività industriale. La cessazione dell’attività per fallimento della Società Amiantifera precede di poco la L. 257/1992, contenente le norme relative alla cessazione dell’estrazione, commercializzazione e utilizzo dell’amianto.

LA BONIFICA
L’accordo di programma per il risanamento dell’area, siglato nel 1992, prevedeva la costituzione di un’apposita struttura societaria per la bonifica, la riqualificazione e lo sviluppo della ex miniera e del territorio interessato. Per questo, nel novembre del 1994, si costituisce la R.S.A. S.r.l., società a totale capitale pubblico che, nel gennaio del 2007, con l’approvazione del nuovo Statuto, viene acquisita sotto il controllo in house alla Regione Piemonte.
E’ in corso di approvazione un nuovo accordo di programma per la destinazione dei fondi assegnati con la L. 426/1998 che rende disponibili risorse finanziarie per circa 8,17 milioni di euro, a copertura di progetti in corso di approvazione da parte della conferenza dei servizi, e individua ulteriori somme, pari a circa 20 milioni di euro, per il completamento dei lavori di bonifica.
L’attività svolta dalla R.S.A. Srl, sino a tutto il 2006, porta a sostanziale compimento la prima fase di attività, come prevista dal progetto di massima (Finpiemonte 1993), volta alla messa in sicurezza del sito minerario con particolare riferimento al rischio idrogeologico dei versanti, dei corsi d’acqua e delle discariche di pietre. Sull’intera area e sugli stabilimenti sono stati realizzati interventi di contenimento delle situazioni di emergenza e, più in generale, si è organizzato un presidio di monitoraggio e controllo, in grado di fornire dati per conoscere le dinamiche di rischio.
Attualmente ci sono le condizioni per una seconda fase di attività volta ad integrare i lavori di bonifica sulla base della specifica caratterizzazione del sito (D.Lgs. n.152/2006).
In questa seconda fase le priorità riguardano gli interventi di messa in sicurezza e bonifica degli stabilimenti, gli interventi di sistemazione idrogeologica della discarica lapidea lato Balangero e la rimozione dei fanghi contaminati.
La manutenzione della copertura vegetale e delle opere di sistemazione idrogeologica, realizzate con tecniche di ingegneria naturalistica, dovrà essere mantenuta nel tempo per garantire le condizioni di messa in sicurezza permanente.

IL PROGETTO
Per garantire la sicurezza costante e permantente si rende necessario individuare soluzioni per la riqualificazione del sito che consentano di generare utili da impiegare per il finanziamento delle attività di manutenzione del territorio.
L’approvvigionamento energetico è condizione necessaria per sostenere qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio interessato. Alla questione energetica sono connessi i temi della competitività, della tutela ambientale e valorizzazione della vocazione del territorio stesso e, in ultima istanza, della coesione sociale, tenuto conto dei benefici economici e sociali derivanti dallo sviluppo del sistema energetico.
Uno dei settori di maggior interesse è rappresentato dalla produzione energetica da fonti rinnovabili. L’intero scenario internazionale sta rapidamente cambiando in risposta all’alterazione degli equilibri climatici e a nuove strategie di politica economica.
Richiamate le indicazioni della Comunità Europea in materia di tutela ambientale e riduzione delle emissioni di gas climalteranti, nel rispetto degli obiettivi sanciti dal Protocollo di Kyoto, considerato il sistema di incentivazione previsto dal nuovo conto energia (D.M.19.2.2007), si individuano interessanti prospettive imprenditoriali, in particolare per l’installazione di sistemi di produzione elettrica fotovoltaica, con tempi di rientro degli investimenti compatibili con attività di riqualificazione e sviluppo dell’area.
Le opere in progetto interesseranno essenzialmente gradoni pianeggianti del versante sud lato Balangero, con condizioni di insolazione ottimale; il profilo del pendio e la conformazione dei gradoni consente di mascherare gli impianti, senza oneri per opere di mitigazione dell’impatto paesaggistico.
Le aree individuate, sono sufficientemente ampie per accogliere circa 21.300 moduli da 170 Watt cadauno, per una potenza di picco totale prevista di c.a 3,8 MWp.
Una prima valutazione dell’attività economico-finanziaria consente di stimare, a pieno regime, un utile lordo pari a circa 400mila euro/anno, necessario a sostenere i costi fissi di manutenzione delle opere a verde e delle opere di sistemazione idrogeologica indispensabili alla manutenzione della messa in sicurezza del sito.

*_CENTRALE A BIOMASSE, ABITANTI SUL PIEDE DI GUERRA_*

_Tratto da Tusciaweb.it_

17/10/07 – *Barbarano Romano* (Roma) – Il comune di Barbarano Romano ha autorizzato a maggioranza la costruzione di una centrale per la produzione di energia elettrica a calore, alimentata a biomasse vegetali e legnose, in combinazione con il solare termodinamico o fotovoltaico per una potenza di dieci megawatt.
Un impianto destinato a bruciare circa 130mila tonnellate di biomasse l’anno, al ritmo di quindici tonnellate l’ora.
Un impianto in funzione 24 ore su 24, tutto l’anno.
Per trasportare il materiale, ogni giorno circoleranno quattordici autotreni. La struttura avrà un diametro di oltre duecento metri e un’altezza di cinquanta metri.
Il Comune si è impegnato a mettere a disposizione un terreno di proprietà.
Nella bozza di convenzione si parla di un contributo annuo di novantamila euro che la società dovrà versare al comune entro un mese dal rilascio dell’autorizzazione definitiva alla realizzazione dell’impianto e di trecentomila euro una volta che la centrale entrerà in funzione.
Non appena nel paese si è sparsa la notizia della delibera, è scoppiata la protesta dei residenti e già qualcuno parla di un comitato contro l’impianto.

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Rinnovabili • Giornata mondiale della terra

Giornata mondiale della terra: cos’è e quando si festeggia?

Giornata della Terra: l'evento che ogni anno mobilita un miliardo di persone per la salvaguardia del Pianeta Terra. - Earth Day

Giornata (mondiale) della Terra

Giornata mondiale della terra
Giornata Mondiale della Terra

La Giornata Mondiale della Terra è una manifestazione internazionale per la sostenibilità ambientale e la salvaguardia del nostro pianeta.

Conosciuta nel mondo come Earth Day, la Giornata della Terra di aprile, è levento green che riesce a coinvolgere il maggior numero di persone in tutto il pianeta. Si calcola infatti che ogni anno, nel periodo dell’equinozio di primavera, si mobilitino circa un miliardo di persone.

Storia della Giornata Mondiale della Terra

L’Istituzione della Giornata mondiale della Terra si deve a John McConnell, un attivista per la pace che si era interessato anche all’ecologia: credeva che gli esseri umani abbiano l’obbligo di occuparsi della terra e condividere le risorse in maniera equa. Nell’ottobre del 1969, durante la Conferenza dell’UNESCO a San Francisco, McConnell propose una giornata per celebrare la vita e la bellezza della Terra e per promuovere la pace. Per lui la celebrazione della vita sulla Terra significava anche mettere in guardia tutti gli uomini sulla necessità di preservare e rinnovare gli equilibri ecologici minacciati, dai quali dipende tutta la vita sul pianeta.

La proposta ottenne un forte sostegno e fu seguita dal festeggiamento del “Giorno della Terra” della città di San Francisco: la prima celebrazione della Giornata della Terra fu il 21 marzo 1970. La proclamazione della Giorno della Terra ufficializzava, con un elenco di principi e responsabilità precise, un impegno a prendersi cura del Pianeta. Questo documento venne firmato da 36 leader mondiali, tra cui il Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant, Margaret Mead, John Gardner e altri (L’ultima firma di Mikhail Gorbachev è stata aggiunta nel 2000).

Un mese dopo, il 22 aprile 1970, la definitivaGiornata della Terra – Earth Day” veniva costituita dal senatore degli Stati Uniti Gaylord Nelson, come evento di carattere prettamente ecologista. Questa Giornata della Terra era però pensata come una manifestazione prettamente statunitense, fu Denis Hayes (il primo coordinatore dell’Earth Day) a rendere la manifestazione una realtà internazionale: dopo aver “contagiato” le città americane, Hayes fondò l’Earth Day Network arrivando a coinvolgere più di 180 nazioni.

giornata mondiale della terra 2023
Villaggio per la Terra 2023 a Roma

La proclamazione della Giornata della Terra si inseriva in un contesto storico dove si era appena presa coscienza dei rischi dello sviluppo industriale legato al petrolio: nel 1969 a Santa Barbara, California, una fuoriuscita di greggio aveva ucciso decine di migliaia di uccelli, delfini e leoni marini. L’opinione pubblica ne fu scossa e gli attivisti iniziarono a ritenere necessaria una regolamentazione ambientale per prevenire questi disastri.

earth day giornata terra
Nel 2020 si è celebrato il 50° anniversario della Giornata Mondiale della Terra – Earth Day

Giornata Mondiale della Terra: le prime celebrazioni

Le prime celebrazioni del Giorno della Terra si svolsero in duemila college e università , circa diecimila scuole primarie e secondarie e centinaia di comunità negli Stati Uniti. Anche se l’evento ebbe una portata nazionale si dovette aspettare il 1990 per vedere un altro Earth Day significativo.

Nel 1990 la Giornata della Terra mobilitò 200 milioni di persone in 141 paesi ponendo l’attenzione sulle questioni ambientali nel palcoscenico mondiale. Le attività del giorno della Terra nel 1990 diedero un impulso enorme alla cultura del riciclo in tutto il mondo e contribuirono ad aprire la strada per il Summit della Terra organizzato dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro.

Per trasformare la Giornata della Terra in un evento annuale, piuttosto che uno che si verificava ogni 10 anni, Nelson e Bruce Anderson, organizzatori principali dell’ Earth Day New Hampshire nel 1990, hanno costituito Earth Day USA. Questo comitato ha coordinato le successive celebrazioni del Giorno della Terra fino al 1995, incluso il lancio di EarthDay.org. Dopo il 25 °anniversario del 1995, l’organizzazione passò all’attuale Earth Day Network.

Nel 2000 la Giornata mondiale della Terra combinò lo spirito originale dei primi Earth Day con l’internazionalismo dell’evento del ’90. Il 2000 fu il primo anno in cui venne usato Internet come strumento principale di organizzazione: questo si rivelò prezioso a livello nazionale e internazionale. Kelly Evans direttore esecutivo, arruolò più di 5.000 gruppi ambientali al di fuori degli Stati Uniti, raggiungendo centinaia di milioni di persone con un record di 183 paesi. Leonardo DiCaprio fu l’ospite ufficiale dell’evento, e in circa 400.000 parteciparono all’evento principale non ostante la pioggia fredda di quel giorno.

Alcuni scatti dal Villaggio per la Terra 2018 (Earth Day – Giornata della Terra a Roma)

La Giornata Mondiale della Terra Oggi: Una Festa Globale

Grazie al crescente interesse per la manifestazione, oggi la Giornata mondiale della Terra è diventata la Settimana mondiale della Terra: nei giorni vicini al 22 aprile, numerose comunità festeggiano per un’intera settimana con attività incentrate sulle tematiche ambientali più attuali. Gli eventi vengono utilizzati per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche della sostenibilità, e dagli attivisti, per fare analisi degli scenari odierni e proporre soluzioni concrete. Nel 2017, durante la Settimana della Terra e in aperto contrasto con le nuove “politiche negazioniste” di Trump,  si è svolta in decine di città, la Marcia per la Scienza, seguita dalla mobilitazione popolare del clima (29 aprile 2017).

Nell’ambito dell’Earth Day Network, “Earth Day Italia” è considerato uno dei migliori comitati organizzativi, tanto che nel 2015 l’organizzazione italiana è divenuta sede europea del network internazionale. L’edizione del 2016 ha rappresentato un momento di straordinaria importanza per Earth Day Italia, grazie al succedersi di eventi importanti fra cui l’eccezionale visita a sorpresa di Papa Francesco e il collegamento in live streaming con il Ministro Galletti da New York, in occasione della storica firma del primo accordo universale sul cambiamento climatico (COP21).

Villaggio per la Terra – Roma 2017

Ogni anno a Roma, nella bella cornice di Villa Borghese, prende vita il Villaggio per la Terra: una settimana di eventi per tutte le età, che culminano con una serie di imperdibili concerti.

Nel 2017 tra la Terrazza del Pincio e il Galoppatoio di Villa Borghese, Earth Day Italia ha organizzato 5 giorni in cui si sono alternati eventi sportivi, concerti, esposizioni, mostre, convegni, spettacoli, laboratori, attività didattiche, giochi per bambini e ottimo cibo.

Tra i tanti eventi che hanno caratterizzato il Villaggio per la Terra 2017, il principale è stato il Concerto per la Terra. La serata gratuita, che ha preso il nome di “Over the Wall, Mecenati della Bellezza”, è stata presentata da Fabrizio Frizzi ed ha visto la partecipazione degli Zero Assoluto, Noemi, Sergio Sylvestre, Soul System, Ron e La Scelta.

Nel Galoppatoio di Villa Borghese il Villaggio dello Sport ha offerto a tanti la possibilità di praticare decine di discipline sportive differenti, di sperimentare simulatori sportivi virtuali, di assistere alle dimostrazioni di grandi campioni e di lanciarsi in gare, tornei e contest sempre divertenti e all’insegna della sostenibilità. In questo contesto il Coni, il Comitato Paralimpico e decine tra federazioni, associazioni e società sportive, club e campioni hanno offerto un importante contributo in difesa dei valori più autentici dello sport e dell’ambiente.

A caratterizzare maggiormente le attività per i giovani studenti romani è stato il premio “Io Ci Tengo” (#IoCiTengo). Nato per portare l’attenzione delle scolaresche sulle tematiche ambientali, il premio ha cercato di catalizzare progetti, lavori artistici e reportage che raccontassero in maniera innovativa e rivoluzionaria come trasformare il deserto di cemento delle nostre città in una foresta. Fu proprio Papa Francesco, con una partecipazione a sorpresa durante l’edizione 2016, a lanciare il messaggio “Voi trasformate deserti in foreste”. Le scuole hanno partecipato in tanti modi: foto, disegni, articoli, storie e video; con fantasia e immaginazione hanno conquistato l’attestato di Testimone della Terra 2017, mentre i vincitori sono stati nominati Ambasciatrici della Terra 2017.

Inoltre, durante il Villaggio per la Terra, sono state dedicate delle intere giornate sia alla mobilità sostenibile che ai libri, riconoscendo alla mobilità green e alla cultura ruoli fondamentali nel cambiamento verso una cultura della sostenibilità.

Villaggio per la Terra – Roma 2018

La Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite è stata celebrata anche nel 2018 con una grande partecipazione che ha portato a Villa Borghese oltre 150.000 persone. Questa 48ª edizione ha visto un Earth Day ricchissimo di iniziative ed venti. Cinque giornate (dal 20 al 25 aprile) dedicate alla tutela del Pianeta con un focus sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite con altrettante piazze multimediali dedicate agli obiettivi che hanno ospitato talk, laboratori e mostre.

Le attività per i giovani erano inquadrate dal Villaggio per lo Sport, dal Villaggio per Bambini e dal Villaggio per ragazzi.

Il Villaggio per lo Sport ha offerto tantissimi giochi gratuiti e assistiti, ma anche dimostrazioni e tornei. Il Villaggio per Bambini ha ospitato molte attività didattiche che hanno divertito i piccoli, dal grande Parco della Biodiversità dei Forestali, alla Pompieropoli dei Vigili del Fuoco, dagli esperimenti su vulcani e terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica, al Planetario dell’Istituto Nazionale di Astrofisica.

Il Villaggio dei Ragazzi, dedicato ai più grandicelli e alla scuola è stato protagonista del Festival dell’Educazione alla Sostenibilità e degli Stati Generali dell’Ambiente dei Giovani. A completare i programma per gli adolescenti tanti workshop, iniziative e la staffetta planetaria per la pace #RUN4UNITY.

Durante tutte e cinque i giorni i bambini si sono potuti cimentare con l’Orienteering, il canottaggio simulato, pallavolo, cavalcata sui pony, scherma, ping pong, e-bike, pallamano, tennis, calcio, tiro a segno con la fionda, tiro con l’arco e una alta parete da arrampicata.

Giornata della Terra 2019, proteggiamo la nostre specie

Protect our species – Proteggi le nostre specie”. Questo il tema della Giornata della Terra 2019. Oggi gli scienziati parlano senza troppe remore di una sesta estinzione di massa, di un “annichilimento biologico” della fauna selvatica. E a differenza delle precedenti cinque estinzioni di massa, causate da catastrofi e disastri naturali, questo sarebbe il primo evento provocato dall’uomo. La distruzione e lo sfruttamento degli habitat unitamente agli effetti del cambiamento climatico stanno, infatti, guidando la perdita di metà della popolazione mondiale di animali selvatici.

Tutti gli esseri viventi hanno un valore intrinseco e ognuno gioca un ruolo unico nella complessa rete della vita – scrive Eart Day Network – Dobbiamo lavorare insieme per proteggere le specie minacciate e in via di estinzione: api,  barriere coralline, elefanti, giraffe, insetti, balene e altro ancora. La buona notizia è che il tasso di scomparsa può ancora essere rallentato e molte delle nostre specie in declino possono recuperare ma solo a patto di lavorare assieme per costruire un movimento globale di consumatori, elettori, educatori, leader religiosi e scienziati che pretendano un’azione immediata”.

L’appuntamento 2020 con la Giornata Mondiale della Terra diventa una maratona online

Nel 2020 la manifestazione ha celebrato il suo 50esimo anniversario in corrispondenza delle prime chiusure nazionali per arginare la pandemia di COVID-19. Ma la crisi del coronavirus non ha intaccato lo spirito della manifestazione che, in risposta ai lockdown e alle cancellazioni degli eventi in pubblico, si è trasformata in una gigantesca maratona virtuale. Una staffetta digitale che, per 24 ore, ha attraversato il globo raccogliendo azioni grandi e piccole, testimonianze e impegni a favore del Pianeta. “Il coronavirus può costringerci a mantenere le distanze, non ci costringerà a mantenere bassa la voce”, hanno spiegato gli organizzatori dell’Earth Day 2020. “L’unica cosa che cambierà il mondo è chiedere tutti assieme un nuovo modo di procedere. Potremmo essere separati, ma grazie al potere dei media digitali, siamo anche più connessi di prima”. Tema dell’edizione, l’azione per il clima. La pandemia virale ha sottolineato ancora una volta l’importanza di continuare a impegnarsi per contrastare i cambiamenti climatici. D’altra parte il riscaldamento globale è stato segnalato tra le concause della diffusione del Sars-Cov2, assieme all’intenso sfruttamento ambientale e alla distruzione della biodiversità e degli habitat naturali. Gli scienziati hanno avvertito che abbiamo poco più di un decennio per dimezzare le emissioni ed evitare gli impatti più devastanti su fornitura alimentare, sicurezza nazionale, salute globale, condizioni meteo e altro ancora. Tra le azioni da mettere in campo, la Giornata ha promosso la partecipazione all’Earth Challenge 2020, progetto dedicato alla creazione della più grande comunità di Citizen Science (Scienza dei cittadini). Grazie ad un app, disponibile in 11 lingue, è possibile divenire delle sentinelle ambientali, raccogliendo dati che saranno integrati in un’unica piattaforma su qualità dell’aria, l’inquinamento da plastica, qualità idrica, sicurezza alimentare e impatto sul clima locale.

Nel 2021 la maratona per la Giornata Mondiale della Terra era online con una lunga diretta multimediale.

Nel 2021 la Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) è stata una maratona multimediale con 13 ore di diretta televisiva. La diretta televisiva è iniziata alle 7:30 del 22 aprile per proseguire fino alle 20:30: dagli studi televisivi di Via Asiago RaiPlay si è collegata con tanti programmi RAI durante tutta la giornata.

In diretta e on demand anche sulla piattaforma www.onepeopleoneplanet.it , numerosi sono stati i contributi, dalla galassia di partner, associazioni, istituzioni, testimonial, esponenti del mondo della scienza, della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dello sport.

Nel 2022 la Giornata mondiale della Terra sarà una maratona caratterizzata dal Concerto per la Terra di Earth Day Italia, con la direzione artistica del Maestro Giovanni Allevi 

villaggio per la terraAllevi, compositore di fama internazionale, è stato nominato Ambassador dello Earth Day European Network durante la COP26 di Glasgow. Il concerto sarà uno spettacolo che il Maestro vuole dedicare alle nuove generazioni in vista della prossima Conferenza sul Clima dell’ONU. L’evento vuole mettere in collegamento tanti artisti provenienti da tante parti del mondo: un’unione artistica in grado di superare ogni confine e diversità, la “Voce della Terra”.

Come ogni anno Rinnovabili.it sarà media partner e trasmetterà parte della diretta sul sito e sui canali social. Segui la diretta visitando il sito OnePeopleOnePlanet

Segui gli hashtag ufficiali #OnePeopleOnePlanet #EarthDay2022 #OPOP22 #IoCiTengo

Earth Day Italia 2023: una staffetta di voci per il Pianeta

In occasione della Giornata Mondiale della Terra 2023, torna con la sua quarta edizione la Maratona Multimediale #OnePeopleOnePlanet (#OPOP) di Earth Day Italia. Una staffetta live che dalla Nuvola di Fuksas porterà in diretta su Rai Play dalle 8 di mattina talk show, collegamenti internazionali, testimonianze artistiche, scientifiche e istituzionali. Per culminare alle 21.00 nell’atteso Concerto per La Terra, con grandi cantanti del calibro di Leo Gassmann, Ermal Meta e Tommaso Paradiso.

Ma prima di arrivare alla maratona del 22 aprile, il Galoppatoio di Villa Borghese aprirà le porte il Villaggio per la Terra: 17 piazze multimediali guidate da giovani universitari di diversi atenei che dal 21 al 25 aprile approfondiranno 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Nel palco principale allestito sulla Terrazza del Pincio, invece, si daranno il cambio quotidianamente Talk Show e performance di street artist di fama internazionale che realizzeranno delle opere sul tema ambientale.

 “Le celebrazioni italiane della Giornata della Terra  – spiega Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia – hanno caratteristiche uniche perché nascono da una storia unica. Storia d’incontro e di dialogo con centinaia di organizzazioni, che negli anni, insieme al Movimento dei Focolari, abbiamo imparato ad accogliere e valorizzare. Crediamo che il nostro vero lavoro sia proprio questo: creare ponti tra persone, tra organizzazioni, tra Paesi, che hanno davvero tanto da dire e da dare ma che a volte solo nel nostro evento trovano l’occasione giusta per iniziare a lavorare insieme”.

Giornata Mondiale della Terra 2024, Pianeta vs Plastica

“Pianeta contro Plastica”, questo il tema che contraddistingue la 54ma edizione della manifestazione. La Giornata Mondiale della Terra 2024 non poteva che affrontare uno dei problemi più sentiti a livello globale quando si parla di tutela amabientale. Riflettori puntati dunque sull’inquinamento dei rifiuti plastici, con l’obiettivo di sollecitare un’azione che riduca l’usa e getta, metta al bando il fast-fashion e investa in tecnologie e materiali alternativi ai polimeri di origine fossile. Chiedendo un riduzione del 60% della produzione di plastica entro il 2024.

In Italia il conto alla rovescia verso l’Earth Day 2024 sarà scandito quest’anno da due eventi:

  • il Villaggio per la Terra a Villa Borghese e sulla suggestiva Terrazza del Pincioa Roma: 600 eventi gratuiti e aperti a tutti, tra laboratori ludici e didattici, lezioni, incontri e dibattiti sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e dell’innovazione, presentazioni di libri, proiezioni, giochi, dimostrazioni e pratiche sportive, spettacoli, esibizioni musicali e artistiche, e altri eventi culturali.
  • il Festival dell’Innovability presso la Casa del Cinema a Roma, pensato per celebrare anche la Giornata mondiale della Creatività e dell’Innovazione che le Nazioni Unite.

Entrambi si apriranno il 18 aprile per proseguire fino a domenica 21 per culminare il 22 aprile nella ormai consueta #OnePeopleOnePlanet, la maratona multimediale di 16 ore, dall’auditorium della Nuvola di Fuksas.

Giornata mondiale della terra 2021

Giornata mondiale della terra 2020

Giornata mondiale della terra 2019

Visita il sito di Earth Day Italia

Visita il sito del Villaggio per la Terra 2018

Visita la pagina dedicata al Villaggio per la Terra 2017

Visita la pagina dedicata alla Marcia per la Scienza 2017

Visita il sito di Earth Day Network

Leggi il nostro articolo sul Earth Day 2017

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.