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“Un milione di condomini efficienti”: parte la campagna del WWF Italia

Presentati ieri i 53 condomini ‘Pionieri’ del risparmio energetico targati Generazione Clima. Prossimo appuntamento previsto è per sabato e domenica in 200 piazze italiane dove appositi stand del WWF permetteranno di avere consigli e delucidazioni per una maggiore efficienza

Ieri a Roma, nella sede del Wwf di via Po, 25c nella sala Megattera, si è tenuta la conferenza stampa per Generazione Clima, la campagna che propone l’efficienza energetica come fonte di energia ‘alternativa’. Tra gli intervenuti Enzo Venini, Presidente del Wwf Italia, Gianfranco Bologna, direttore scientifico Wwf Italia, Massimiliano Varriale, Carlo Manna responsabile Ufficio Studi Enea e Gianni Piatti, Sottosegretario del Ministero dell’ambiente.
Aiutare il clima è possibile e fa risparmiare, è quanto emerge dal dossier ‘Un milione di condomini efficienti ’ realizzato dal WWF Italia per la Campagna GenerAzione Clima 2007. Il messaggio che si vuole far giungere al pubblico è che non solo dal 1° luglio 2009 sarà obbligatorio l’attestato di efficienza energetica per la compravendita dei singoli appartamenti ma, cosa più importante, per un risparmio, anche economico, immediato, gli interventi di messa in efficienza sono effettivamente alla portata di tutti.
E’ stato quindi costituito un campione di 53 condomini, tutti diversi per localizzazione geografica e dimensione, sui quali sono stati effettuati significativi interventi di messa in efficienza. Dal loro monitoraggio verranno verificate le progressive riduzioni di emissioni che, si ricorda, sono le principali responsabili dell’inquinamento urbano assieme al traffico. Gli interventi eseguiti sui condomini sono tutti partiti dalle cose essenziali, dalla sostituzione cioè di vecchi e inefficienti impianti di riscaldamento. Se si pensa che circa il 30% dei consumi energetici nazionali è divorato dall’edilizia civile e che ben il 70% di questi è impiegato per riscaldare, queste inefficienze vengono messe nella giusta scala.
Dal dossier, realizzato in collaborazione con Cremonesi Consulenze e gli Istituti di case popolari di Torino (ATC) e Napoli (IACP), emerge che a Milano, Roma, Torino, Firenze, Napoli ma anche a Verona, Modena, Treviso, Cuneo, Campobasso, Mantova esistono piccole comunità che già beneficiano del risparmio in bolletta e di C02 nell’aria, grazie a semplici interventi di messa in efficienza nel proprio edificio. Il dossier descrive con schede analitiche tutti gli interventi effettuati, il tempo necessario per metterli in pratica, i costi ed il tempo di ammortamento e ovviamente il risparmio effettivo, sui consumi. Dal dossier emerge un dato che non può lasciare indifferenti: il WWF ha stimato che se un milione di condomini fossero messi in efficienza, intervenendo tanto sugli impianti di riscaldamento che sull’isolamento degli edifici, sarebbe raggiunto il 40% dell’obiettivo di riduzione previsto dal Protocollo di Kyoto per il nostro Paese, con un risparmio per le famiglie italiane del 40-50% delle spese di riscaldamento.
Enzo Venini, Presidente del WWF Italia, ha dichiarato “Sebbene l’Italia al momento presenti un bilancio di attuazione del Protocollo di Kyoto pesantemente in rosso il WWF è convinto che il nostro paese possa rendersi protagonista di un’inversione di tendenza puntando anche su una risorsa ‘nascosta’ nelle nostre case rappresentata dall’efficienza energetica.” Ed ha poi aggiunto “Il prossimo weekend saremo in 200 città italiane per aiutare i cittadini a conoscere tutte le possibili soluzioni, li inviteremo ad entrare nella GenerAzione Clima con gesti concreti all’interno delle piccole comunità rappresentate proprio dai condomini”
Il presidente del Wwf ha poi detto che, il dossier realizzato in partnership con la Cremonesi Consulenze, ha portato 53 condomini ad essere efficienti ed ha auspicato che il governo e il ministero dell’ambiente nella prossima finanziaria siano più attenti all’efficienza energetica.
Per Gianfranco Bologna, direttore scientifico Wwf Italia, bisogna “risolvere il problema insieme” le partnership sono importanti e necessarie. L’intervento del Sottosegretario Piatti ha posto l’accento sull’importanza della normativa che il ministero sostiene. Per Carlo Manna, responsabile Ufficio Studi Enea queste iniziative non sono più opzionali.
L’evento GenerAzione Clima 2007 si terrà sabato 10 e domenica 11 novembre, in 200 piazze italiane con consigli e dimostrazioni pratiche. Nelle due giornate i cittadini avranno l’opportunità di ricevere il vademecum del condomino efficiente che spiegherà loro, come coinvolgere gli amministratori di condominio, come accedere agli incentivi in finanziaria, quali interventi di efficienza avviare e con quale potenziale di risparmio.
Sarà anche possibile conoscere chi ha già messo in pratica interventi di efficienza nel proprio condominio. Uno speciale contenitore/lampadinometro sarà allestito dal WWF con l’invito a tutti i partecipanti a riempirlo con le vecchie lampadine di casa per ricevere in cambio una lampadina a basso consumo.
Hanno già dato la loro adesione all’evento, per Roma, Alfonso Pecoraro Scanio, Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, il presidente dell’Enea Luigi Paganetto e Dario Esposito, Assessore alle politiche ambientali e del verde del Comune di Roma.
Saranno invece presenti a Napoli il Sindaco Rosa Russo lervolino e Gennaro Nasti, Assessore dell’ambiente. Per Milano invece l’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente, Edoardo Croci.
Con la collaborazione di Altroconsumo verrà attivato, dal 6 al 16 novembre, il numero verde 800.194.491 allo scopo di fornire ai cittadini informazioni sul progetto “Un milione di condomini efficienti”, sull’accesso agli incentivi in finanziaria, sulla partecipazione all’evento di piazza.

(si ringrazia l’ufficio stampa Wwf Italia per il materiale fornito)

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.