28 Marzo 2024
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Accordo finale sui nuovi limiti Euro 7: restano uguali ai vecchi...

Le uniche novità introdotte riguardano le particelle prodotte dal consumo dei freni e i requisiti di durabilità delle batterie per EV e auto ibride. I limiti emissivi di auto diesel e benzina non cambiano rispetto agli standard UE introdotti nel lontano 2014

Londra copia l’UE: dal 2027 metterà tasse sul carbonio alla frontiera

Il CBAM britannico include anche vetro e ceramica, non coperti fino al 2030 dal sistema europeo. Ma esclude l’elettricità. Nel 2024 il governo terrà una consultazione pubblica per definire l’elenco dei settori interessati. Il meccanismo dovrebbe partire appena un anno dopo l’entrata a regime di quello UE, prevista per il 2026 per i primi ambiti industriali

Il grande business europeo non vola più. Ed è una buona...

Su 217 grandi compagnie europee, quasi 1 su 2 ha ridotto l’uso dello spostamento in aereo per motivi di lavoro di almeno il 50% rispetto al 2019. Un trend che allinea i voli privati alla traiettoria giusta per rispettare gli 1,5 gradi

Record assoluto per la domanda globale di carbone 2023

L’IEA prevede che quest’anno raggiungeremo il picco nel consumo di carbone a livello mondiale. Mentre USA e UE calano del 20%, India e Cina guidano gli aumenti (+8 e +5% rispettivamente). Pechino importa 450 mln t quest’anno, 100 mln in più del record precedente del 2013. Ma dal 2024 la traiettoria globale inizierà a scendere, almeno fino al 2026. Grazie alle rinnovabili

COP28, l’UE fa saltare il banco sul mercato globale del carbonio

I negoziati sull’articolo 6 del Paris Agreement non sono arrivati a un’intesa sulle regole per lo scambio bi- e multilaterale dei crediti di carbonio e sul global carbon market. Dopo i primi passi avanti raggiunti nel 2021 alla COP26, il dossier si rivela uno dei più ostici nell’implementazione dell’Accordo di Parigi

Tutte le decisioni della COP28 di Dubai sull’uscita dalle fossili

Il linguaggio usato dal Patto di Dubai per delineare la “transizione dai combustibili fossili” è meno lineare di quanto può apparire. L’intesa raggiunta alla COP28 non implica tagli alla produzione di petrolio e gas, anzi blinda il ruolo di quest’ultimo come facilitatore della transizione. E spalanca la porta all’uso massiccio di tecnologie CCS. Il compromesso è stato accettato anche dai paesi produttori di idrocarburi perché non li costringe a cambiare modello di business e ripensare davvero le loro economie

Stoccaggio di carbonio negli oceani, +20% grazie alla “neve marina”

Uno studio del CNR francese pubblicato su Nature ricalcola il ruolo del plankton nel trasporto di carbonio dalle acque superficiali ai fondali oceanici. Rispetto alle ultime stime IPCC del 2021, che la mettevano a 11 Gt C l’anno, la capacità di carbon storage degli oceani ora è fissata a 15 Gt C

Finisce il vertice sul clima COP28: decisa la “transizione via dai...

La plenaria approva il patto di Dubai la mattina del 13 dicembre. È la prima volta nella storia che la decisione finale di una COP cita l’abbandono delle fonti fossili, la principale causa del riscaldamento globale antropico. Il compromesso però è molto lontano dall’idea di una eliminazione graduale (phase out) chiesta inizialmente da oltre 100 paesi (su 200). E il testo finale prevede molte scappatoie per l’industria oil&gas – che non sarà obbligata a tagliare la produzione, grazie a CDR e CCS – e per i paesi che non vorranno rinunciare alle fossili: basterà puntare tutto sul gas. La presidenza di turno: “risultato storico”. Ma il segretario generale dell’ONU ribatte: “il phase out è inevitabile, speriamo non arrivi troppo tardi”

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