Anbi lancia l’allarme: il lago Maggiore e il lago di Como sono in sofferenza idrica

Secondo il monitoraggio dell’Anbi, la sofferenza idrica si traduce in un -11% di riempimento per il Maggiore e in un -18% di riempimento per il Lario.

Sofferenza idrica
Credits: pixmartin da Pixabay

Oltre ai due “osservati speciali”, segnalata la sofferenza idrica di alcuni fiumi italiani

(Rinnovabili.it) – L’Anbi, l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue, ha lanciato l’allarme sulla sofferenza idrica del lago Maggiore e del lago di Como (rispettivamente secondo e terzo lago più grande d’Italia). Sotto media anche il lago d’Iseo, mentre il lago di Garda continua a resistere nonostante livelli in preoccupante discesa.

La sofferenza idrica si traduce in un -11% di riempimento per il Maggiore e in un -18% di riempimento per il Lario, diventati gli “osservati speciali” dell’Italia settentrionale. Ma non solo i laghi, anche i fiumi italiani sono in sofferenza. L’Anbi, infatti, ha monitorato le portate del fiume Po scoprendo che si sono dimezzate rispetto alla media, pur registrando una situazione mediamente migliore rispetto allo scorso anno.

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Pur in rapido calo, restano in linea con il 2019 le portate dei fiumi piemontesi (Dora Baltea, Sesia, Stura di Lanzo), così come Savio e Reno in Emilia Romagna. Abbondantemente sopra la media stagionale Trebbia, Secchia e Panaro, mentre il Reno è sotto il minimo storico. A condizionare le disponibilità idriche dei fiume sono soprattutto le piogge “a macchia di leopardo”, come testimoniato Mincio e Chiese in crescita, Adda e Ticino in calo.

A beneficiare delle recenti precipitazioni sono soprattutto i fiumi veneti, tutti con portate superiori o in media con gli anni più recenti. Rilevante, invece, è stato il calo di piogge registrato in luglio nelle Marche, dove l’Anbi segnala l’apporto più basso dell’ultimo quinquennio e la sofferenza idrica dell’invaso sul Maroggia, che trattiene 3,90 m3 di acqua contro i 4,09 dello scorso anno.

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Al Sud, inoltre, continua inesorabile il calo di disponibilità idrica soprattutto in Basilicata (quasi 2 milioni di m3 al giorno in meno, segnando attualmente un deficit di quasi 49 milioni sul 2019) e Puglia (circa 74 milioni di m3 in meno rispetto all’anno scorso).

Francesco Vincenzi, presidente Anbi, ha dichiarato che “di fronte alle allarmanti conseguenze anche ambientali per la condizione idrica di un famoso lago come il Maggiore, si evidenzia la necessità di una programmazione dei rilasci e dei livelli, che superi qualsiasi logica egoistica nel rispetto delle priorità sull’uso dell’acqua, come previsto dalla normativa”.

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