Valore acqua per l’Italia, una partita da giocare insieme

Presentato il Libro Bianco “Valore acqua per l’Italia” di European House Ambrosetti. Colpisce subito una cosa: tanto l’acqua è importante per la nostra vita, quanto poco sappiamo di lei. Proprio in Italia, un Paese idrovoro con quasi un quarto del suo territorio a rischio desertificazione. Le priorità? Abbattere il muro della burocrazia, investire nella digitalizzazione e rendere i cittadini consapevoli del valore dell’acqua

Valore acqua per l'Italia
via Pixabay

di Isabella Ceccarini

(Rinnovabili.it) – Valore acqua per l’Italia è il Libro Bianco presentato da European House Ambrosetti in un incontro estremamente puntuale e interessante. Colpisce subito una cosa: tanto l’acqua è importante per la nostra vita, quanto poco sappiamo di lei. Proprio in Italia, un Paese idrovoro con quasi un quarto del suo territorio a rischio desertificazione.

Con il cambiamento climatico l’acqua non più conosce mezze misure: si va dalle alluvioni alla siccità, in una situazione da allarme rosso, eppure di acqua non si parla abbastanza e soprattutto si tende a rimandare decisioni che sarebbero urgenti.

Basta pensare agli acquedotti italiani, vecchi e ridotti a colabrodo, che perdono quasi la metà di quello che portano.

L’acqua è dappertutto, eppure non la conosciamo

L’acqua è dappertutto, siamo fatti per il 65% di acqua, eppure non la conosciamo, ha detto Edoardo Borgomeo, esploratore del mare, nel suo coinvolgente intervento.

Ha colpito sentirgli dire che è bastata una generazione per rovinare il mare: una volta paradiso incontaminato, ricco di pesci e di vita, oggi non c’è quasi più niente. Anzi, al posto dei pesci c’è la plastica.

Il mare è un patrimonio di tutti che tutti hanno depredato senza scrupoli. Secondo la FAO, l’80% dei pesci è a rischio di estinzione, e la pesca a strascico finisce di distrugge quello che è rimasto.

Si parla di api, di aria, di deforestazione, ma di mare non parla nessuno: una specie di Cenerentola ambientale che desta poco interesse. Eppure è il polmone blu del Pianeta: se muore il mare, muore il Pianeta. Dall’acqua dipende il nostro futuro, preservarla è «il più bel regalo che possiamo fare ai nostri figli».

L’acqua del rubinetto è ottima, ma la gente non si fida

L’acqua dei nostri rubinetti è ottima, eppure la beve solo una persona su tre, le altre la acquistano nelle bottiglie di plastica. È uno dei suoi paradossi, basta pensare che ci sono Paesi costretti a dissalare l’acqua del mare con costi altissimi.

Sarebbe ora di ripensare agli investimenti nel settore idrico e dare un prezzo all’acqua, come ha affermato Edoardo Borgomeo (Water Resources Management Specialist, World Bank Group), e soprattutto bisognerebbe comunicare l’acqua e il suo valore.

A Singapore si ricicla il 50% delle acque reflue, l’acqua piovana si raccoglie e si depura, esiste addirittura il marchio new water che contraddistingue l’acqua riciclata.

La Terra ha la febbre

Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italia, va subito al sodo e ci mette davanti a dati incontrovertibili. In Antartide è stato superato un record: invece di -50° (normale in questa stagione) si sta a -11°. Come evidenzia l’ultimo rapporto IPCC, la temperatura sta aumentando; 1,2° in più nell’ultimo secolo, come se la Terra avesse 38 di febbre.

Le estati si stanno riscaldando, e le temperature tropicali arrivano anche in Italia. I grandi ghiacciai hanno perso il 60% di ghiaccio (che era un bacino idrico di riserva), quelli piccoli si sono estinti. La pioggia annuale non è tanto diminuita in 200 anni, ma è variata la sua distribuzione, fatta di precipitazioni violente.

leggi anche Cosa dice sull’acqua il nuovo report IPCC sul clima

Tra 15 giorni l’agricoltura comincerà a chiedere acqua, ma il Po è ai minimi e cala l’acqua anche in falda, scenari che saranno sempre più frequenti. I modelli di simulazione del clima hanno un valore fondamentale, 50 anni fa avevano compreso quello che sta succedendo oggi.

Poiché il futuro sarà sempre più asciutto, con estati lunghe e inverni brevi, Mercalli invita a mettere in atto piano di resilienza idraulica e idrologica. Altrimenti nel 2100 Torino sarà come Karachi. Inoltre, l’innalzamento del livello del mare comporta l’erosione delle fasce costiere e la salinizzazione delle falde idriche, con riflessi gravi anche sull’agricoltura.

Valore acqua per l’Italia: le opinioni errate

Come sottolinea Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House-Ambrosetti, non è più rimandabile un serio dibattito sull’acqua, sottoposta a una pressione senza precedenti.

La nostra acqua è la meno cara (a Berlino costa dieci volte più che a Milano, che però ne consuma il doppio) ma in Europa siamo al secondo posto per il consumo: siamo più puliti di tutti o siamo solo più spreconi?

Il fatto è che i cittadini hanno scarsa consapevolezza del valore dell’acqua: ritengono di pagarla troppo cara, anche se è vero il contrario, e bevono la minerale perché non si fidano di quella del rubinetto.

Un dato tra i tanti fa riflettere: la filiera dell’acqua genera 17% del Pil, promuove innovazione e competenze sui territori e vale quanto il fashion system con un impatto positivo sull’occupazione.

Un punto sul quale tutti gli intervenuti alla presentazione di Valore acqua per l’Italia è che per cambiare le cose occorrono sì le riforme, ma occorre soprattutto abbattere il muro della burocrazia che a furia di autorizzazioni, permessi, revisioni e ritardi impedisce qualunque innovazione.

Digitalizzare le reti idriche

Benedetta Brioschi (responsabile Scenario Food&Retail&Sustainability e Project Leader della Community Valore Acqua per l’Italia, The European House-Ambrosetti) ha spiegato il concetto di circular water.

Evitare il prelievo di nuova risorsa, recuperare, rimettere in circolo è fondamentale, recuperare acqua piovana e far tornare in circolo quelle usate, fare dell’acqua materia prima seconda (fanghi di depurazione).

Più di 1 milione e mezzo di persone vivono in comuni del Sud senza impianti di depurazioni: per questo paghiamo pure le infrazioni europee, cifre che potrebbero essere investite in infrastrutture.

Sicuramente non è più rimandabile la trasformazione digitale delle reti idriche (il gap tra Nord e Sud è ancora forte), ma se gli iter autorizzativi non si abbreviano scadranno anche i tempi del PNRR.

Scelte strategiche e ostacoli burocratici

Anche Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, spinge per l’innovazione, è disponibile all’uso di biogas, biometano e delle acque reflue, ma occorre una certificazione per evitare contestazioni a posteriori. Con digitalizzazione e innovazione l’agricoltura ha fatto enormi passi avanti: consuma meno acqua, meno fertilizzanti, meno pesticidi.

Incredibile, tuttavia, risparmiare acqua che poi viene dispersa dalle reti obsolete. Una delle proposte di Coldiretti, tra l’altro, è quella di creare degli invasi di raccolta per l’acqua piovana. Prandini sottolinea il valore sociale del cibo, come ci hanno brutalmente insegnato la pandemia e la guerra: «dobbiamo essere autonomi come capacità produttiva per il consumo interno e per le esportazioni».

leggi anche Smart water, la gestione dell’acqua ha bisogno di intelligenza

Certe scelte strategiche, come quelle che riguardano l’acqua, per essere efficienti richiedono una Pubblica Amministrazione agile: è una partita da giocare insieme.

E, perché no, cominciamo a giocarla già nelle scuole e nelle università.

Articolo precedenteMix energetico della Cina, Pechino punta sul gas (e sull’idrogeno verde)
Articolo successivoQualità edilizia scolastica, aumentano gli accorgimenti virtuosi

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!