L’aggiornamento della Lista Rossa delle specie a rischio estinzione curata dalla IUCN registra un peggioramento continuo per gli anfibi. Il 60% delle specie di tritoni e salamandre sono in pericolo. E rispetto a 20 anni fa, quando agenti patogeni e perdita di habitat erano il driver principale, oggi pesa di più la crisi climatica
Un nuovo studio contesta che il ruolo principale nel crollo delle popolazioni di insetti sia svolto dalla crisi climatica. Le anomalie meteo stagionali, se accumulate per più stagioni di fila, spiegano meglio il fenomeno
Uno studio apparso su PNAS sposta l’attenzione dall’estinzione delle specie a quella dei generi: il tasso di scomparsa oggi è 35 volte più alto di quello di fondo calcolato sull’ultimo milione di anni. Perdere interamente generi e famiglie significa non poter più contare sulle funzioni che essi svolgevano
Una ricerca pubblicata su Current Biology descrive la 1° colonia su territorio europeo della Solenopsis invicta, nota anche come formica guerriero. Negli Stati Uniti causa 6 mld $ di danni ogni anno. È un pericolo per le formiche native, altri vertebrati e materiale elettrico. Già oggi il 7% dell’Europa e metà delle città del continente sono già adatte a ospitarla. Il climate change aumenterà molto il suo possibile areale di diffusione
Ogni 10 anni, il costo delle specie che si stabiliscono in nuovi habitat con danno per gli ecosistemi locali aumenta di 4 volte. Ogni anno, 200 nuove specie aliene invasive si radicano pregiudicando salute, economia e tenuta degli ambienti d’arrivo
L’uomo ha un’impronta fino a 300 volte più grande dal punto di vista tassonomico e 1300 volte più grande dal punto di vista ecologico rispetto a quello dei predatori non umani
Gli alberi sono una risposta efficace alla crisi climatica, ma piantarli non basta, servono manutenzione e gestione, oltre alla capacità di affrontare in modo diverso i problemi che li riguardano. Di Piccoli Comuni e alberi monumentali d’Italia si è parlato durante il Seminario Estivo di Symbola
La Cop27 ha creato un fondo per le perdite e i danni legati al clima, che sarà operativo entro il prossimo dicembre. Ma clima e crisi della biodiversità sono strettamente intrecciati. Perché, allora, non costruire il fondo in modo da integrare alcuni aspetti di tutela della diversità biologica e degli ecosistemi?
Uno studio della Queen’s University di Belfast calcola che il 48% delle specie viventi sul Pianeta abbiano popolazioni in diminuzione. Il 49% è stabile e solo il 3% sta crescendo. La perdita è maggiore per le specie tropicali
Rigenerare la biodiversità è il tema di quest’anno. La giornata dedicata alla diversità biologica, giunta alla 23° edizione, celebra il raggiungimento lo scorso dicembre dell’Accordo di Kunming-Montréal alla Cop15. E tiene alta l’attenzione affinché venga implementato in tutto il mondo