Uno sguardo alle calde acque sotto il ghiacciaio Thwaites

Il “ghiacciaio del giorno del giudizio” è più sensibile del previsto all’aumento della temperatura marina. Lo ha stabilito una ricerca condotta dal British Antarctic Survey e dallo US Antarctic programme

ghiacciaio Thwaites
Von NASA – http://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?release=2014-148 (JPL), Gemeinfrei, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=33763182

Oggi la linea di costa del ghiacciaio Thwaites indietreggia di 1 km l’anno in molti punti

(Rinnovabili.it) – Le “calde” acque dell’oceano Antartico stanno togliendo stabilità al ghiacciaio Thwaites, un gigante grande come il Nord Italia che si trova nella parte ovest dello scudo glaciale del Polo Sud. Battezzato in modo enfatico “ghiacciaio del giorno del giudizio”, se si sciogliesse interamente farebbe alzare il livello dei mari in tutto il Pianeta di circa mezzo metro.

Un robot sottomarino per spiare il ghiacciaio Thwaites

Una possibilità che è più probabile di quanto si pensava finora, dal momento che il ghiacciaio Thwaites è più sensibile del previsto al contatto con l’acqua più calda dell’oceano. Lo ha stabilito uno studio pubblicato su Nature dove il British Antarctic Survey e lo US Antarctic programme fotografano lo stato della fusione del ghiaccio alla base. Dopo averlo “spiato” le sue lingue marine da sotto grazie a un apposito robot subacqueo.

“La zona dove si radica al terreno della parte orientale dello scudo di Thwaites è caratterizzata da una colonna d’acqua calda e altamente stabile, con temperature sostanzialmente superiori al punto di congelamento in situ”, si legge nello studio.

Tanta acqua calda, che accelera lo scioglimento alla base. Infatti, il ghiacciaio poggia in gran parte sul fondale marino, cioè su una parte del continente antartico oggi sotto il livello del mare. Finché c’è contatto col fondale il ghiacciaio resta stabile. L’intrusione di acqua marina invece lo destabilizza. In alcuni punti, oggi, tale intrusione avanza di circa 1 km l’anno, facendo indietreggiare la linea di costa.

Lo studio porta una buona notizia: dalle rilevazioni, la fusione alla base è minore di quella che ci si aspetterebbe data la temperatura dell’acqua. Significa che esiste uno strato di acqua più fredda che tende a proteggere il ghiacciaio. Ma c’è anche una notizia meno buona: anche con un tasso di fusione che aumenta di poco, la linea di costa indietreggia molto. Destabilizzando ulteriormente il ghiacciaio Thwaites.

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