Aprile dolce bollire: nuovi record con l’ondata di calore in Spagna

L’intensità dell’ondata di calore che sta avvolgendo la penisola iberica è eccezionale per questo periodo dell’anno e sarebbe molto elevata anche per il periodo estivo. Il sud della Spagna la regione più colpita

Ondata di calore in Spagna: Cordoba infrange tutti i record
Foto di Saad Chaudhry su Unsplash

In Andalusia toccati i 38,8°C. Il primato precedente era 34°C

(Rinnovabili.it) – La prima grande ondata di calore dell’anno in Europa ha infranto molti record di temperatura per il mese di aprile in Spagna. Il 27 aprile la colonnina di mercurio è salita a livelli altissimi soprattutto in Andalusia, con i 38,8°C toccati all’aeroporto di Cordoba. Un valore estremo non solo perché mai raggiunto prima in primavera, ma soprattutto perché stacca di quasi 5 gradi il primato precedente (34°C). Questa differenza è un ottimo indicatore dell’intensità dell’ondata di caldo in corso nella penisola iberica, che potrebbe registrare nuovi picchi oggi, 28 aprile, e si sta attestando su valori 7-11°C più alti della media stagionale.

Temperature più alte che stanno aggravando la siccità – estrema in Spagna come in Italia: Madrid ha appena chiesto aiuti a Bruxelles – e la stagione degli incendi. Ad aprile è caduto solo il 25% della pioggia attesa, mentre le fiamme quest’anno hanno già divorato più di 50mila ettari, 3 volte più dell’anno scorso.

Nuovi record per aprile li ha registrati anche gran parte dell’Asia nell’ultima settimana. A partire dai 42°C di Bangkok, in Thailandia, che corretti con l’umidità diventano 54°C e sfiorano il limite di sopravvivenza fisica per il corpo umano. L’ondata di calore ha investito anche Myanmar, Laos, Vietnam, parte della Cina e Filippine.

Il 31% del Pianeta già toccato da ondate di calore “statisticamente implausibili”

Sappiamo che questi eventi estremi stanno diventando sempre più frequenti e intensi a causa della crisi climatica. Di recente, un nuovo studio condotto dall’università di Bristol ha spiegato che questi fenomeni colpiscono ovunque. Secondo gli autori, che sono partiti dall’analisi dell’ondata di calore eccezionale nel Pacific North-West del 2021, dal 1959 a oggi il 31% della superficie terrestre ha già subito ondate di calore “statisticamente implausibili”.

Di conseguenza, ragionano gli scienziati, le aree finora “risparmiate” sono quelle con la probabilità maggiore di registrare un evento “outlier”, che si distacca dalla normalità statistica. E sono anche quelle che hanno storicamente avuto meno incentivi a prepararsi ad affrontare una situazione simile, risultando così più fragili. In Europa, questa condizione si applica a diversi paesi dell’Europa centrale, conclude lo studio.

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