Cattura della CO2, il 1° impianto industriale farà crescere la lattuga

Il nuovo impianto pilota, realizzato in Svizzera, sequestrerà direttamente dall’atmosfera circa 900 tonnellate di biossido di carbonio l’anno. E la CO2 sarà rivenduta ad una serra

Cattura della CO2, in Svizzera il 1° impianto industriale

 

(Rinnovabili.it) – Il primo impianto al mondo su scala industriale per la cattura della CO2 atmosferica sarà operativo entro la fine del 2016. L’annuncio, che fa esultare tutti i sostenitori dell’ossimoro “carbone pulito”, arriva dalla ETH, spin-off della svizzera Climeworks. L’azienda sostiene che il nuovo impianto pilota, realizzato a Hinwil, in Svizzera, sarà dotato di una capacità di sequestro di circa 900 tonnellate di biossido di carbonio l’anno. Una quantità tutto sommato piccola che tuttavia, anziché essere stoccata in qualche deposito sotterraneo,  sarà rivenduta da ETH alla vicina serra di Gebrüder Meier Primanatura per migliorare la crescita dei vegetali coltivati.

 

La cattura della CO2 direttamente dall’aria

Il progetto avrà un costo tra i 3 e i 4 milioni di euro – ridotto, quindi, rispetto l’investimento che servirebbe per sequestrare sotto terra il gas -proponendosi come obiettivo quello di testare l’efficienza e l’efficacia (anche economica) dei sistemi di carbo-sequestro su scala industriale. In questo caso specifico la tecnologia adottata si chiama Direct Air Capture (DAC) e si basa su un processo ciclico di adsorbimento / desorbimento su di un materiale filtrante ed assorbente. Durante l’adsorbimento, la CO2 atmosferica è chimicamente legata alla superficie del materiale. Una volta che l’assorbente è saturo, l’anidride carbonica viene rilasciata tramite semplice riscaldamento a 100°C.

 

Il risultato è CO2 gassosa – spiega la società – di elevata purezza. “La bellezza del processo – spiegano gli ingegneri – è il fatto che circa il 90% della domanda di energia può essere fornito dal calore a bassa temperatura; l’energia residua è richiesta sotto forma di elettricità a fini del pompaggio e dei sistemi di controllo”. Questo tipo di impianti non devono essere obbligatoriamente collocati vicino alla fonte di biossido di carbonio (come nel caso dei fumi di scarico) dal momento che sono in grado di catturare le molecole di CO2 direttamente dall’atmosfera. Gli sviluppatori vogliono testare l’impianto pilota per determinare i costi operativi e fornire ai futuri clienti  informazioni in merito ai modelli di business basati sulla tecnologia. Nel breve termine, la società prevede di utilizzare la sua Direct Air Capture anche per rifornire di “bollicine” l’industria delle bevande.

 

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1 commento

  1. la tecnologia è senza dubbio interessante. Mi chiedo: se si dovessero fare grandi impianti di cattura… rimane comunque il problema dello stoccaggio; state studiando qualcosa da affiancare alla Vs. tecnologia ?

    Con stima.
    Franco.

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