Vancouver trasforma i mozziconi in pallet

L’amministrazione cittadina ha avviato una collaborazione con TerraCycle con l’obiettivo di avviare un programma di riciclo dei filtri sigarette in nuovi prodotti

Cigarette Waste Brigade: Vancouver trasforma i mozziconi in pallet(Rinnovabili.it) – Prima mondiale per il nuovo progetto di riciclo di Vancouver. La città canadese ha infatti dato il via proprio in questi giorni a un programma di recupero e trasformazione dei mozziconi di sigarette unico al mondo. Cigarette Waste Brigade, questo il nome dell’iniziativa canadese, è iniziata ufficialmente lo scorso martedì con l’istallazione  in quattro zone del centro di 110 contenitori per i riciclaggio delle cicche di sigarette.

 

L’obiettivo non è solo rendere più pulite le strade cittadine, ma anche riqualificare una “risorsa” altrimenti sprecata; il progetto pilota infatti si occuperà di recuperare l’acetato di cellulosa di cui sono fatti i filtri e riciclarlo nella realizzazione di tavole e pallet. Durante l’annuncio di Cigarette Waste Brigade, il Vice Sindaco Andrea Reimer ha spiegato così la decisione di avviare un simile iniziativa “Come consigliere comunale negli ultimi cinque anni, non posso dirvi quante persone si siano lamentate del problema dei rifiuti sulle nostre strade, e soprattutto dei mozziconi di sigaretta”. Anche se Vancouver vanta oggi uno dei più bassi tassi di fumatori tra le città canadesi, non può certo considerarsi immune al problema delle cicche gettate al suolo. “Che si tratti del centro di Vancouver, o dei nostri parchi o delle nostre spiagge, la gente è orgogliosa della propria città e vuole vederla pulita. Si tratta di un nuovo modo per far sì che questo accada”, ha concluso Reimer.

 

L’amministrazione cittadina ha avviato una collaborazione con TerraCycle a cui toccherà l’onere di trasformare l’acetato di cellulosa utilizzata nei filtri in  nuovi prodotti come assi e pallet di spedizione. TerraCycle fornirà i recipienti, coprirà i costi dell’installazione e le operazioni di raccolta dando anche un importante contributo occupazionale grazie all’assunzione – attraverso due associazioni di beneficenza – di persone in difficoltà o socialmente emarginate.

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