Al via la COP 22 di Marrakech

Iniziano oggi in Marocco i nuovi colloqui sul clima dell’UNFCCC. Sul tavolo dei negoziatori una grande sfida: definire le modalità pratiche d’attuazione dell’Accordo di Parigi

Al via la COP 22 di Marrakech

 

 

(Rinnovabili.it) – COP22, CMP12, CMA1, SBI45, SBSTA45 e APA1-2. Tenete bene a mente queste sigle, perché da loro dipenderà il successo o meno del nuovo vertice sul clima dell’UNFCCC, il Convezione ONU sul climate change. Gli acronimi altro non sono che i gruppi di lavoro che da oggi al 18 novembre si ritroveranno a Marrakech, in Marocco per il nuovo round di negoziati: qui sono attesi oltre 50.000 partecipanti di cui circa 20.000 delegati, 30.000 membri della società civile, oltre 40 capi di Stato e 30 capi di governo. Due settimane di colloqui che raccolgono il testimone del summit parigino del 2015 (COP 21), con l’obiettivo di definire nella pratica le modalità d’attuazione del Paris Agreement.

Come spiega Patricia Espinosa, Executive Secretary dell’UNFCCC “la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Marrakech rappresenta il prossimo passo cruciale per i governi al fine di rendere operativo l’accordo di Parigi adottato lo scorso anno”, definendo “molti dei dettagli riguardanti come la comunità globale possa andare avanti verso questa direzione comune”. Compito tutt’altro che facile visto che le premesse per trovare un’intesa globale sono state quelle di non vincolare i Paesi a nessuno vero impegno.

 

La base di partenza per i lavori della COP22 sarà dunque il Paris Agreemnt, entrato in vigore lo scorso 4 novembre, tenendo bene a mente l’ultimo allarme lanciato dal Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP): allo stato attuale gli sforzi nazionali promessi nella lotta al global warming faranno aumentare la temperatura del pianeta oltre i 3 gradi Celsuis, ossia un grado di troppo rispetto quella che gli scienziati definiscono come la soglia di sicurezza.

 

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La prima sfida che i negoziatori dovranno affrontare è che, i paesi che hanno ratificato l’accordo devono obbligatoriamente accettare le regole per la sua attuazione che verranno fuori dal Vertice marocchino. Ma la corsa contro il tempo per la ratifica dell’Accordo di Parigi non solo ha lasciato ai funzionari uno spazio molto breve per appianare una serie di problemi tecnici, ma ha fatto sì che solo la metà dei soggetti che hanno adottato il patto siano ora ammessi a partecipare al processo decisionale (la questione principale è quella del 1° incontro delle parti dell’accordo di Parigi – CMA1). Ad oggi solo 100 Parti su 197, hanno fatto in tempo a depositare i rispettivi strumenti di ratifica.

 

Ma Salaheddine Mezouar, ministro degli Esteri del Marocco e presidente della COP22 sembra fiducioso di poter risolvere questi problemi quando definisce il vertice di Marrakech “il cardine di questo nuovo corso della politica ambientale del mondo”.L’atmosfera è estremamente positiva, sarà la conferenza dell’azione”, spiega Mezour affermando che nessuno potrà chiamarsi fuori, perché, dice, “il successo dipenderà dalla volontà di ciascuno di noi, ma ci aspettiamo una presa di coscienza collettiva e per questo la presidenza marocchina punterà a includere tutti”.

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