Covid-19: primo caso di contagio animale negli USA

È una tigre malese di quattro anni che vive nello zoo del Bronx a New York ad essere risultata positiva a al coronavirus. L’animale dovrebbe riprendersi, ma l’avvenimento pone nuove domande sulla trasmissione virale

contagio animale
By Paulo JC Nogueira, CC BY-SA 3.0, Link

Primo caso di contagio animale da Covid-19 nello zoo del Bronx

(Rinnovabili.it) – Ha quattro anni Nadia, la tigre malese dello zoo del Bronx positiva a Covid-19. Lo Zoo che ha testato l’animale ha ricevuto la conferma dell’esito dal National Veterinary Services Laboratory dello Iowa: pare sia il primo caso noto di contagio animale da parte dell’uomo negli Stati Uniti

Nadia potrebbe essere stata infettata da un guardiano asintomatico dello zoo e non è l’unica. Anche sua sorella Azul, altre due tigri siberiane e tre leoni africani hanno mostrato sintomi a fine marzo, ma dovrebbero riprendersi completamente. I grandi felini hanno mostrato una certa diminuzione nell’appetito e tosse secca, ma “stanno rispondendo bene alle cure veterinarie e sono vigili e interattivi con i loro custodi“, come ha spiegato il capo veterinario dello Zoo, Paul Calle. Vanessa Barrs, studiosa di malattie negli animali presso il Jockey Club College of Veterinary Medicine and Life Sciences alla City University di Hong Kong, afferma che il contagio della tigre potrebbe essere avvenuto in diversi modi: il guardiano potrebbe “aver starnutito o tossito” vicino alla tigre, o la tigre potrebbe essere entrata in contatto con qualcosa che il gestore aveva toccato in precedenza”. 

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Questo primo caso di contagio animale da Covid-19 negli USA, e l’incertezza nelle modalità di trasmissione, hanno portato tutti i quattro zoo gestiti dalla Wildlife Conservation Society di New York City, incluso lo Zoo del Bronx, chiusi al pubblico dal 16 marzo, ad adottare nuove misure per proteggere gli animali e i loro custodi.

Il caso della tigre Nadia solleva nuove domande sulla trasmissione uomo/animale.
Benchè attualmente manchino prove circa la possibilità da parte degli animali di trasmettere il virus all’uomo, sembrerebbe piuttosto possibile il contrario. A dimostrazione di questo, oltre al caso di Nadia, anche la notizia dei giorni scorsi di un gatto in Belgio e di due cani a Hong Kong risultati positivi al Covid 19 e, forse, infettati dai loro padroni.


Il problema non riguarda solo gli animali domestici o in cattività, ma anche quelli selvatici. Già a fine marzo, 25 ricercatori avevano firmato una lettera, pubblicata sulla rivista Nature, che indicava nella pandemia da Covid-19 una seria minaccia per i grandi primati. Oltre a condividere con noi circa il 98% del DNA, scimpanzé, gorilla e oranghi sono infatti noti per essere sensibili alle malattie respiratorie umane e, in passato, alcuni agenti patogeni poco pericolosi per l’uomo si sono rivelati letali per loro.
La World Organisation for Animal Health ha indicato che sono in corso alcuni studi per capire meglio la questione relativa al contagio animale e alla trasmissione di Covid-19 tra diversi esseri viventi.

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