Piccoli funghi per un gran ruolo conto il climate change

Secondo un nuovo studio statunitense pubblicato su Nature, i modelli climatici globali dovrebbero tenere in conto anche l’attività di minuscoli funghi nei calcoli dei cicli di carbonio

Piccoli funghi per un gran ruolo conto il climate change(Rinnovabili.it) – I funghi potrebbero essere la nuova arma vincente nella lotta al climate change. Secondo un nuovo studio della Harvard University in collaborazione con la Boston University e lo Smithsonian Tropical Research Institute, un particolare tipo di miceti sarebbe in grado intrappolare più carbonio rispetto a quanto farebbero da sole le piante. Sotto la lente degli scienziati sono finiti alcuni piccoli funghi simbiotici, che crescono tra le radici degli alberi. “Finché le piante sono in vita, assorbono la maggior parte dell’anidride carbonica che gli esseri umani rilasciano in atmosfera. Quando muoiono, tuttavia, il processo di degradazione comporta il rilascio del carbonio nel terreno”, spiegano gli scienziati. “Alcuni microbi del suolo usano questo carbonio per le loro necessità energetiche rilasciando nuovamente CO2 nell’aria, e annullando,  in tal modo, l’azione della pianta”.

 

La capacità dei microbi di gassificare il carbonio dipende in gran parte dalla quantità di azoto presente nel terreno. In questo contesto, i ricercatori hanno evidenziato che diversi tipi di funghi che colonizzano le radici degli alberi permettono alle piante di competere con i microbi per l’azoto disponibile, riducendo così la quantità di CO2 rilasciata nell’atmosfera. “Un impatto che non è mai stato pienamente considerato fino ad ora”. I funghi a cui corrispondono controlli maggiori o minori sul ciclo globale del carbonio sono quelli del gruppo delle ecto-ericoidi micorrize (EEM): quando le piante si uniscono all’EEM trattengono il settanta per cento di carbonio in più per unità di azoto delle piante connesse ai micorrizici arbuscolari (AM).

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