Greenpeace dice stop alle trivelle in mare accendendo 3600 LED

La Rainbow Warrior di Greenepace dal mare di Vasto dice no alle trivellazioni petrolifere in mare chiedendo al Governo maggiore sviluppo delle rinnovabili

Greenpeace(Rinnovabili.it) – Giornata intensa per Vasto. La località marina abruzzese oltre ad essere stata scelta per la presentazione del dossier di Legambiente ospita oggi la Rainbow Warrior di Greenpeace che posizionatasi accanto alla piattaforma petrolifera di Eni e Edison Rospo Mare B ha acceso il suo striscione di protesta “No trivelle”. Le 3600 luci LED che compongono il lightbanner hanno fatto da sfondo all’altro messaggio presentato dai gommoni dell’associazione recante il messaggio “Non è un paese per fossili”, per denunciare la presenza di trivellazioni offshore nei nostri mari e chiedere al Governo di dare spazio ai nuovi impianti eolici offshore puntando su efficienza energetica e fonti rinnovabili.

 

“Trivellare i nostri mari, dalla Sardegna al Canale di Sicilia, all’Adriatico, è una follia sotto ogni punto di vista!”. Questo uno dei messaggi di Greeenpeace che ha voluto sottolineare come l’estrazione petrolifera abbia in sé un potenziale inquinante enorme. Per estrarre il petrolio sufficiente a coprire il fabbisogno energetico nazionale per alcuni mesi si rischia infatti di compromettere irreversibilmente enormi porzioni di mare, danneggiando oltre all’ambiente anche il turismo e la pesca e di conseguenza creando problemi alle popolazioni costiere che di queste due attività si sostentano.

 

“Noi non ci stiamo: continueremo ad opporci al tentativo di “fossilizzare” ancora il nostro Paese, scaricando sulle spalle della comunità il peso dell’inquinamento e di rischi ambientali, mentre si arricchiscono pochi colossi privati” hanno fatto sapere da Greenpeace invitando a firmare la petizione già sottoscritta da oltre 50mila persone DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA dalle fonti fossiliNonfossilizziamoci, schierati anche tu con il futuro rinnovabile!

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