GYM d’autore o strumento del benessere sociale?

In un momento di recessione economica, conoscere una realtà italiana in continua espansione ha dell’incredibile. E’ la storia di Technogym e del suo Wellness, la filosofia del benessere

Chiunque abbia la fortuna, come ho avuto io due giorni fa, di visitare il nuovissimo Technogym Village di Cesena e di “impattarsi” con il WELLNESS, la vision innovativa posta alla base dell’attività dell’azienda, non potrà che rimanerne profondamente colpito.

Si ha immediatamente la sensazione, infatti, che non siamo in presenza dell’ormai consueto format green che molte aziende hanno intrapreso per qualificare il proprio brand o le tecniche di marketing, ma di un qualcosa di ben più profondo, di radicato, che arriva da lontano dopo una lunga sedimentazione. Infatti il tutto è nato dalla visione e dalla capacità di un solo uomo, Nerio Alessandri fondatore di Technogym, che nel lontano 1983, poco più che ventenne, autocostruiva nel garage di casa sua la prima macchina per esercizi. In trent’anni l’attività del ragazzo Alessandri ha avuto un trend di crescita pressoché esponenziale facendo raggiungere alla sua azienda traguardi sempre più ambiziosi fino a farla divenire, indiscutibilmente, leader mondiale del settore. Ed i numeri parlano chiaro: 2200 dipendenti, di cui la metà nella sede centrale di Cesena, 14 filiali in tutto il mondo, 100 paesi in cui esporta il 90% dei suoi prodotti, 65.000 le strutture attrezzate e 100.000 le abitazioni private nel mondo, insomma calcolando che si tratta di un settore legato al benessere ed al tempo libero, numeri da capogiro.

 

Ma cosa si intende esattamente per wellness? Si tratta di un’evoluzione del fitness: da movimento del corpo ad equilibrio della persona. Rappresenta quindi un vero e proprio stile di vita basato sull’equilibrio del corpo, ma anche su quello della mente e dello spirito. Insomma una visione globale della vita che trae energia e motivazioni dal benessere e dall’ottimismo. In una concezione così ampia non poteva mancare l’attenzione ad una giusta alimentazione, al rispetto dell’ambiente, alle implicazioni economiche e di sviluppo sociale che tutto ciò produce nella collettività. Questi temi sono approfonditi in una sorta di “piattaforma ideologica” presente nel testo, firmato da Alessandri, Be Wellness! Scegli di vivere bene edito da Mondadori. Tutto questo ci sembra, seppur basato chiaramente su un forte interesse commerciale, un’operazione credibile che potrebbe essere facilmente esportata anche in altri settori presenti nella nostra economia.

 

L’attenzione alla “globalità” della visione si percepisce bene entrando nel Centro di Cesena dove si rileva, immediatamente, l’estrema attenzione al particolare ed alla cura del benessere del dipendente. Si respira da subito questa atmosfera “positiva” appena varcato l’ingresso monumentale dell’azienda, trovandosi in un parco curato nei minimi particolari e coccolati da una musica rilassante diffusa tra le piante e tra i campi sportivi a disposizione dell’attività libera dei dipendenti. Anche la ristorazione aziendale, basata su cibi salutari, è completamente a dedicata alle esigenze dei dipendenti, flessibile negli orari e nelle modalità di utilizzo. Insomma siamo sicuramente in presenza di un caso di eccellenza aziendale dove la propria “mission” viene prima di tutto applicata nelle modalità di lavoro e di permanenza dei dipendenti nello stabilimento. “Investire nel benessere dei collaboratori significa creare delle motivazioni ed un entusiasmo che si ripercuote sulla qualità della loro attività” ci conferma Nerio Alessandri visibilmente orgoglioso del suo sistema produttivo. E devo dire che abbiamo avuto modo di verificare questa entusiastica consapevolezza aziendale in tutte le persone che ci hanno accompagnato in questo tour del benessere.

Fatturato, mercati internazionali, sede prestigiosa, non bastano al fondatore di Technogym per sedersi sugli allori, anzi Alessandri si preoccupa di affermare che tutto ciò non è un punto di arrivo, ma solo una nuova partenza, esattamente come è accaduto trenta’anni fa in quel garage. E si pone il prossimo ambiziosissimo obiettivo: esportare il wellness alla visione dei governi ed alla politica del welfare.

E se ci fosse davvero qualche politico illuminato che lo ascoltasse?

Articolo precedenteBogotà ospita gli esperti climatici di 30 paesi
Articolo successivoLegambiente proietta “FANGO”