Inquinamento dell’aria: in Cina miglioramenti significativi

Rispetto ai primi 6 mesi del 2014, i livelli di inquinamento dell’aria registrati da gennaio a giugno 2015 sono sensibilmente minori. Ecco perché

Inquinamento dell'aria in Cina miglioramenti significativi 1

 

(Rinnovabilil.it) – In Cina da qualche tempo la situazione di inquinamento dell’aria è migliorata. Nella prima metà del 2015, in particolare, sono stati fatti progressi secondo Greenpeace East Asia. L’associazione nota che i livelli di due inquinanti atmosferici cruciali sono calati da gennaio a giugno.

La concentrazione media di PM2.5 – particolato con un diametro di 2.5 micron capace di penetrare in profondità nei polmoni – è scesa del 16% mentre i livelli di biossido di zolfo sono diminuiti del 18%.

«Il calo del consumo di carbone è la ragione principale dei recenti miglioramenti della qualità dell’aria», ha detto Dong Liansai, attivista del gruppo che difende clima e ambiente in Asia orientale.

Pechino è la terza regione per livelli di PM2.5, dietro la vicina provincia di Hebei e la provincia centrale di Henan. Shanghai è stato classificato come avente è all’11esimo posto. I calcoli di Greenpeace sono basati su dati forniti dal ministero dell’Ambiente cinese, che li trae da stazioni di monitoraggio in 189 città.

Sebbene a giugno quasi il 75% delle grandi città non raggiungeva gli standard di qualità dell’aria, si tratta di un miglioramento rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Pechino ha visto i livelli di PM2,5 aumento dell’11 per cento il mese scorso.

 

Inquinamento dell'aria in Cina miglioramenti significativi -

 

La crescente inquietudine pubblica riguardo allo smog e ad altri rischi ambientali, ha portato il governo a doversi occupare dell’inquinamento, promettendo di abbandonare un modello economico superato, che ha compromesso gran parte delle risorse naturali necessarie alla vita.

La Cina ha cercato di migliorare la trasparenza e obbligare gli inquinatori a fornire i dati sulle emissioni in tempo reale, ma sono sorti dubbi circa l’accuratezza degli indici di misurazione dell’inquinamento dell’aria.

Ad aprile, il vice ministro per la tutela dell’ambiente ha annunciato ispezioni a tappeto per due anni, con lo scopo di individuare e rimuovere i dati falsi. Ha accusato alcuni governi locali di manipolare le informazioni per soddisfare gli standard nazionali.

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