Ridurre le sostanze pericolose per la salute dalla disinfestazione urbana

Il progetto LIFE BIOREPEM ha l’obiettivo di ridurre la quantità di sostanze nocive dei disinfestanti. L’intervento, attivo nei Comuni di Fiumicino e Francavilla al Mare, terminerà nel giugno 2024

disinfestazione urbana
Foto di Mufid Majnun su Unsplash

(Rinnovabili.it) – Le attività di disinfestazione urbana, seppure indispensabili, possono diffondere sostanze pericolose  per la salute umana. Se questo genere di interventi è imprescindibile per limitare la diffusione di specie animali – come topi e zanzare – che possono causare diverse malattie pericolose per l’uomo, alcuni dei composti chimici impiegati possono rappresentare egualmente un pericolo indiretto per la nostra salute, generando non solo l’avvelenamento di specie selvatiche e domestiche ma anche la compromissione dei suoli e delle acque e fenomeni di bioaccumulo che possono portare le specie oggetto degli interventi a sviluppare resistenza alla loro azione, o colpire anche i loro naturali predatori. 

Il pericolo diretto esiste però anche per gli organismi umani, che se soggetti a un utilizzo improprio di queste sostanze o a esposizione cronica possono sviluppare problemi come allergie o intossicazioni.

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Un progetto per ridurre la quantità di biocidi utilizzati nella disinfestazione urbana

Alla luce di queste problematiche sanitarie, la Commissione Europea ha co-finanziato BIOREPEM, un progetto all’interno del programma LIFE 2014-2020 che supporta i Comuni europei nella riduzione, attraverso un approccio innovativo, digitale ed ecologico, dei biocidi che, nel corso delle attività di disinfestazione urbana, vengono dispersi nell’ambiente. 

L’intervento è coordinato dal Comune di Fiumicino, con la partecipazione attiva del Comune di Francavilla al Mare in Abruzzo, la partnership scientifica di ISPRA e il contributo tecnico di A.GE.I., Natur-Lab Ambiente, Turismo, Progettazione e di Fondazione Ecosistemi. 

Le attività, avviate nel settembre 2020, termineranno nel giugno 2024 e prevedono cinque passaggi fondamentali. 

Il primo step, già concluso, ha visto l’implementazione delle nuove procedure di disinfestazione urbana attraverso l’utilizzo di trappole meccaniche. È stato sviluppato un portale web connesso a un’App mobile per raccogliere dati da parte degli operatori sul campo. Già eseguita anche la pianificazione degli interventi per la prevenzione, la cattura e il monitoraggio.

Il secondo passaggio ha visto l’acquisto delle trappole e degli altri materiali, installati nei luoghi critici delle diverse aree coinvolte nel progetto: tutti i dispositivi sono integrati in una rete la cui gestione digitale consente di caricare i dati direttamente sulla piattaforma, che rilascia un Manuale operativo.

Dopo la fase preliminare sono stati elaborati i criteri GPP, per supportare il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel disegnare le nuove modalità d’appalto dei servizi di disinfestazione urbana, per la quale BIOREPEM promuove l’utilizzo di CAM.

Al momento il progetto è nella quarta fase, che prevede appalto dei servizi di disinfestazione urbana, formazione per gli operatori e un test operativo di 24 mesi per i due Comuni coinvolti. La sperimentazione è iniziata nel giugno 2022, proseguirà fino al giugno 2024 e serve a validare il modello elaborato.

La fase finale del progetto sarà invece finalizzata alla divulgazione con le attività di comunicazione, informazione, formazione, sensibilizzazione e trasmissione dei risultati. 

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