L’OCSE lancia l’ultimatum ambientale

L’Environmental Outlook to 2050 dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico lancia un aut-aut: intervenite subito o affrontare le costose conseguenze per il futuro

(Rinnovabili.it) – Senza politiche climatiche più ambiziose le emissioni globali di gas a effetto serra potrebbero raddoppiare entro il 2050. Questo in poche parole il verdetto dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) che si rivolge oggi ai suoi 34 paesi membri per metterli in guardia dal dissennato dominio dei carburanti fossili sul mix energetico. Stando a quanto riportato nell’Environmental Outlook to 2050, a meno che non vengano introdotti significativi cambiamenti le fonti “sporche” tra meno di 40 anni copriranno circa l’85 per cento della domanda di energia. Nonostante la recente recessione, spiega l’OCSE, si prevede che l’economia globale quadruplichi entro il 2050; la crescita degli standard di vita sarà accompagna da richieste sempre maggiori di energia, cibo e risorse naturali, ma soprattutto da livelli di inquinamento ancora più elevati. “I costi dell’inazione potrebbero essere colossali, sia in termini economici e umani”, denuncia l’Organizzazione stilando una serie di previsioni secondo lo scenario “business as usual”. Senza nuove ed ambiziose politiche che guardino sia al medio che al lungo termine l’Ocse prevede che:

  • La domanda globale di energia aumenterà del 80% entro il 2050, in gran parte a causa delle economie emergenti (prevista per il 15% in Nord America, 28% in paesi europei dell’OCSE, 2,5% in Giappone e 112% in Messico) e sarà ancora coperta per l’85% mediante l’uso di combustibili fossili, il che implica un aumento del 50 per cento delle emissioni climalteranti e il peggioramento dell’inquinamento urbano.
  • Lo smog urbano dovrebbe diventare entro il 2050 la prima causa ambientale di morte al mondo, seguito, in ordine, da “uso di acqua non potabile” e “mancanza di igiene”. Il numero di morti premature dovute a problemi respiratori causati dall’esposizione al particolato atmosferico potrebbe raddoppiare rispetto ai livelli attuali di 3,6 milioni l’anno a livello globale, con una maggiore incidenza in Cina e India. Dal momento che il processo di invecchiamento e l’urbanizzazione della popolazione sono più avanzati nei paesi OCSE, quest’ultimi saranno anche quelli in cui si verificherà una maggiore percentuale di morti premature attribuibili all’ozono.
  • La domanda globale di acqua aumenterà del 55% a causa della crescente richiesta del settore manifatturiero (più 400%), e delle centrali termoelettriche (+140%) e per il settore domestico (+130%).

Per evitare le proiezioni negative dell’Environmental Outlook al 2050, il rapporto raccomanda una combinazione di soluzioni politiche: l’uso di tasse ambientali e l’istituzione di un mercato del carbonio globale entro il 2013, la valutazione e la fissazione di un prezzo sui beni naturali e i servizi ambientali come aria pulita, acqua e biodiversità conformante al loro valore reale, la rimozione dei sussidi ai combustibili fossili nocivi per l’ambiente e la decarbonizzazione del settore dell’energia assieme alla promozione dell’innovazione verde e low-cost.

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