Le riserve “auree” dei RAEE

Secondo gli esperti dell’e-Waste Accademy, i prodotti high-tech fornirebbero del materiale 50 volte più prezioso di quello estratto dalle miniere d’oro

(Rinnovabili.it) – Dai RAEE si ricava del materiale 50 volte più prezioso di quello estratto dalle miniere auree – è questo, in sintesi, il dato più interessante illustrato dagli esperti dell’e-Waste Accademy, durante il primo incontro mondiale per la corretta gestione e lo smaltimento dei rifiuti elettronici, in programmo lo scorso 25 – 29 Giugno nella città di Accra, in Ghana. Nel corso del convegno – organizzato dal Solving the E-waste Problem (StEP) delle Nazioni Unite e dal Global e-Sustainability Initiative (GeSI)- è stato infatti rilevato che la produzione annuale di prodotti high-tech a livello mondiale, (computer, telefoni cellulari, computer tablet e altri dispositivi elettrici ed elettronici) impiega ogni anno 320 tonnellate d’oro e7.500 tonnellate di argento per un valore complessivo pari a circa 21 miliardi di dollari.

Inoltre, secondo le recenti stime degli esperti, soltanto il 15% dei metalli preziosi verrebbe effettivamente recuperato dalle discariche di rifiuti di origine elettronica, mentre per soddisfare le attuali richieste produttive dei prodotti high tech, si è passati da un impiego del 5,3%, della fornitura “aurea” mondiale nel 2001, al 7,7% di quella del 2011 (320 tonnellate, pari al 2,5% delle riserve d’oro nelle casse degli Stati Uniti). “Abbiamo bisogno di recuperare gli elementi rari per continuare a fabbricare prodotti IT”. – ha dichiarato il Dr. Ruediger Kuehr, segretario esecutivo della StEP. “Altrimenti – ha proseguito Kuehr – i costi elevati dei prodotti tecnologici, molto presto, potrebbero dipendere in larga misura dalle attuali inefficienze legate al sistema di riciclo dei RAEE e dall’uso cieco e sconsiderato delle risorse naturali.”

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