Raccolta pile e accumulatori esausti, la filiera italiana funziona

Cresce il dato di raccolta annuale definendo un sistema efficiente e capillare, ma con margini di miglioramento

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(Rinnovabili.it) – Oltre 171 milioni di kg d’accumulatori industriali e per veicoli esausti e più di 9,5 milioni di kg di pile e accumulatori portatili. Queste le cifre che caratterizzano la raccolta dei rifiuti dell’energy storage per il 2014. A rivelarli il CDCNPA che ha presentato oggi a Roma il primo Rapporto Annuale sulla gestione dei rifiuti di pile e accumulatori giunti a fine vita. Il documento mostra una filiera italiana perfettamente in forma, capace e diffusa su tutto il territorio nazionale in maniera capillare. Nel corso del 2014 i Sistemi di Raccolta aderenti al Centro di Coordinamento hanno registrato un +13% rispetto al 2013 nella raccolta di pile e accumulatori portatili esausti (stilo, torce, batterie per cellulari, ecc.), e un costante incremento negli ultimi 4 anni. Il merito è soprattutto dei 3.809 luoghi di raccolta iscritti al CDCNPA. Si tratta per lo più punti vendita, in cui sono commercializzate le pile portatili, e Centri di raccolta, gestiti da Comuni e aziende che si occupano dei rifiuti urbani, ma una parte importante la giocano gli impianti di trattamento dei RAEE, i grandi utilizzatori e i centri di stoccaggio.

 

Per le pile e gli accumulatori portatili, la Regione campionessa della raccolta è la Lombardia dove nel 2014 sono stati ritirati 2.009.675 kg, che ospita peraltro anche il maggior numero di strutture (859). Al sud e nelle isole spicca invece la Campania con 816.227 kg e con 169 luoghi di raccolta.

 

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Dai dati del Rapporto, alla sua prima edizione – afferma Giulio Rentocchini, Presidente del CDCNPAemerge un sistema ormai a pieno regime, efficiente e capillare su tutto il territorio nazionale, con ulteriori margini di miglioramento. Abbiamo già raggiunto e superato abbondantemente il tasso di raccolta delle pile portatili esauste fissato dall’Unione Europea al 25% della media dell’immesso degli ultimi 3 anni”.

Il Centro di Coordinamento mira ora a raggiungere il prossimo traguardo, quando a settembre del 2016 il tasso sarà alzato al 45%. “Si tratta di un obiettivo ambizioso ma raggiungibile grazie alle solide basi gettate in questi primi anni di attività. Resta ancora molto lavoro da fare, tuttavia siamo fiduciosi che il sistema realizzato dai produttori abbia le potenzialità per affrontare questa sfida”.

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