Radiazioni ionizzanti, l’Italia corre ai ripari

Raggi x, raggi gamma e radioterapia. La direttiva europea Euratom stabilisce le norme di sicurezza contro i pericolosi effetti delle radiazioni, ma l’Italia è ancora ben lontana dall’obiettivo. Ad ottobre, il Governo prende la delega e inizia a lavorare su un testo normativo per la protezione dalle sorgenti ionizzanti e dai rifiuti radioattivi.

Radiazioni ionizzanti
Credits: cadop da Pixabay

Sotto infrazione per il mancato recepimento della direttiva Euratom, il Governo prende la delega per una legge sulle radiazioni ionizzanti

 

(Rinnovabili.it) – A luglio di quest’anno, la Commissione Europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE a causa del mancato recepimento delle norme di sicurezza relative ai pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti.

 

Le radiazioni ionizzanti sono onde elettromagnetiche ad alta energia, sufficiente a produrre quella che viene indicata come “ionizzazione del mezzo in cui si propagano”. In poche parole, le radiazioni sono ionizzanti se sono in grado di spezzare gli atomi e includono i raggi X (come quelli impiegati per radiografie e Tac), i raggi gamma (usati per PET e scintigrafie) e gli elettroni utilizzati in alcuni tipi di radioterapia. È provato che le radiazioni ionizzanti, quando colpiscono e danneggiano le cellule del nostro corpo, aumentano il rischio di tumori e la probabilità che questo avvenga dipende, ovviamente, dalla quantità di radiazioni a cui si è esposti.

 

La direttiva 2013/59/Euratom del Consiglio Europeo, per questa ragione, si esprime in materia di radioprotezione e stabilisce delle norme soprattutto per la sicurezza nelle strutture ospedaliere, sia per i lavoratori, sia per pazienti e visitatori. Nel dicembre 2013, gli Stati membri hanno convenuto di recepire la direttiva entro il 6 febbraio 2018 e di comunicare alla Commissione le misure e le disposizioni adottate nel diritto nazionale. Tuttavia, nel maggio del 2018, l’Italia ha subito un procedimento di frazione, che ha poi condotto il paese di fronte alla Corte di giustizia.

 

Per tale ragione, è iniziata la corsa del Governo italiano per il recepimento della direttiva Euratom e, con la legge del 4 ottobre 2019, l’Esecutivo acquisisce la delega secondo precisi criteri di recepimento che  dovranno essere osservati affinché l’Italia possa mettersi in regola. Ma quali interventi saranno messi in campo? Tra i principali, l’obbligo di registrazione e di comunicazione dei dati per gli utilizzatori, i commercianti e gli importatori di sorgenti radioattivi. Inoltre, la delega per il recepimento comprende anche misure per la razionalizzazione e la semplificazione delle procedure per la raccolta e il trasporto di rifiuti radioattivi.

 

>>Leggi anche Stoccaggio dei rifiuti radioattivi, siamo già in una crisi globale<<

 

In generale, il Governo dovrà emanare un nuovo testo normativo di riassetto della materia, prevedere misure per il rafforzamento della protezione dell’ambiente dagli effetti dannosi delle radiazioni ionizzanti, nonché rivedere l’apparato sanzionatorio amministrativo e penale.

 

 

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