Le regole sull’inquinamento navale sono una presa in giro

L’inquinamento navale sarà uno dei principali responsabili del cambiamento climatico entro metà secolo, ma il settore non vuole cambiare atteggiamento

inquinamento navale

 

I target sull’efficienza energetica non riducono l’inquinamento navale

 

(Rinnovabili.it) – Non dev’essere stato un grande sforzo fissare gli obiettivi globali 2025 per l’inquinamento navale, visto che quasi tre quarti di tutte le nuove portacontainer li hanno già raggiunti. Eppure si tratta di un settore che vale circa un quarto delle emissioni globali del comparto. Un nuovo studio condotto da Transport & Environment ha permesso di diffondere la notizia: il 71% delle nuove navi che trassportano i container sarebbe già compatibile con i requisiti dell’EEDI, l’Indice di efficienza energetica dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) cui la progettazione dei vascelli dovrebbe rifarsi tra 7 anni. Il 10% delle portacontainer più avanzate costruite oggi sono quasi due volte più efficienti di quanto verrà loro richiesto tra dieci anni.

Il settore marittimo nel suo complesso è una delle fonti di CO2 più in crescita e, secondo uno studio del Parlamento Europeo, potrebbe essere responsabile di oltre il 17% delle emissioni globali entro il 2050 se non si mette mano alle regole. Nonostante ciò, la International Chamber of Shipping (ICS) e il Baltic and International Maritime Council (BIMCO) stanno dicendo che il settore non può accettare alcun impegno vincolante sulle emissioni di CO2 per il trasporto marittimo, né limiti per le singole navi. Sostengono che manchino le tecnologie per abbassare le emissioni, eppure meno dell’1% delle 2.500 nuove imbarcazioni analizzate nel dossier di Transport & Environment hanno dichiarato di utilizzare tecnologie innovative per l’efficienza energetica.

 

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Lo studio ha preso in esame il genere di navi che rappresentano i due terzi delle emissioni di CO2 del settore e ha scoperto che, oltre alle portacontainer, il 69% delle navi da carico generiche, il 26% delle nuove petroliere e il 13% delle gasiere supervano i requisiti dell’EEDI con 10 anni di anticipo. La Clean Shipping Coalition, di cui fa parte la ONG Transport & Environment, sollecita un aumento dell’ambizione per centrare gli obiettivi climatici. John Maggs, presidente dell’alleanza, ha dichiarato che «gli attuali requisiti di efficienza dell’EEDI sono così deboli che non vi è alcun incentivo per l’assorbimento di tecnologie innovative attualmente disponibili, per non parlare dello sviluppo di nuove tecnologie. L’industria dice di poter ridurre l’impatto climatico solo quando sono disponibili tecnologie a basse emissioni di carbonio, ma poi si oppone alle politiche che ne incentivano il loro sviluppo e distribuzione. Non puoi tenerti la tua torta e mangiarla».

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