Approvato all'unanimità il documento sulla gestione dei rifiuti radioattivi in Italia. Completare nel modo più rapido possibile lo smantellamento dei vecchi impianti. Per Rossella Muroni (FacciamoEco) “dobbiamo partire per un grande processo di informazione, trasparenza e coinvolgimento delle comunità locali; politica e governo devono fare la loro parte e accompagnare l'individuazione del luogo del Deposito nazionale per raccontare ai cittadini che questa è una scelta di sicurezza”
Un sistema che ha bisogno di impianti sparsi su tutto il territorio, per permettere una maggiore efficienza e consentire al nostro Paese di raggiungere gli obiettivi europei. Diventa necessario sfruttare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) come spunto per colmare le carenze. Catturare e prendere in considerazione tutte le tecnologie utilizzabili in questo settore
L'allarme dell'associazione in vista del decimo anniversario dell'incidente di Fukushima. La causa degli illeciti è dovuta anche all'elevato costo di smaltimento. “In Italia non c'è solo il problema dei depositi di rifiuti radioattivi realizzati in luoghi inidonei o addirittura pericolosi. Tracciabilità e lotta ai traffici illegali devono essere al centro delle nuove politiche di gestione dei rifiuti radioattivi”
Quanto sono cambiate le disposizioni in materia di rifiuti e dei “simili/assimilati” con il recentissimo Dlgs 116 del 29 settembre 2020 entrato in vigore il 1° gennaio 2021? Quali ripercussioni produrranno sulla gestione e sull’organizzazione interna delle aziende e, specialmente, quali benefici garantiranno, in prospettiva, per la tutela ambientale? Per rispondere ai tanti quesiti posti dai nostri lettori, iniziamo una serie di approfondimenti con l’intento di chiarire un settore in radicale trasformazione e che riguarda la vita di tutti noi.
La vicenda ha generato un grande scandalo politico nel paese nordafricano. Sono 7.900 le tonnellate di rifiuti partite dal porto di Salerno tra maggio e luglio 2020
Robotica, cloud computing e tecnologie dell'intelligenza artificiale possono migliorare la logistica, il tasso di riciclo e ottimizzare la differenziata. Il come lo spiega il nuovo briefing dell'Agenzia europea dell'ambiente
Il Mediterraneo è uno dei mari più inquinati, entro i prossimi 30 anni il volume dei rifiuti marini potrà superare i tre miliardi di tonnellate. Delle milioni di tonnellate di rifiuti che entrano in mare ogni anno, meno dell'1% è visibile, perché viene spiaggiato o galleggia sulla superficie, mentre il restante 99% finisce sul fondo
Attesa da anni è stata pubblicata finalmente la Carta delle aree potenzialmente idonee a ospitare il sito. Ma come si poteva immaginare c’è stata una vera e propria insurrezione degli enti locali e dei Comuni. Chiude la porta anche il ministro della Salute Roberto Speranza che scende in campo per proteggere la ‘sua’ Basilicata. La mette sul piano nazionale Matteo Salvini con l’attacco al governo
Sparita dai radar nel 2015, dopo 6 anni di ritardi (e una procedura di infrazione aperta in sede UE) Sogin pubblica la carta dei siti dove potrebbe sorgere il Deposito nazionale che ospiterà 78mila m3 di rifiuti radioattivi
La riflessione di Filippo Brandolini, vicepresidente della Federazione delle imprese di acqua ambiente e energia: “La strada da percorrere è ancora lunga; ci sono realtà territoriali molto diverse dal punto di vista urbanistico nel Paese, soprattutto nelle grandi città”. E dove “la gestione dei rifiuti è impostata su logiche industriali i risultati sono migliori e in linea con gli standard europei” e la tariffa è più bassa.