Beach Litter 2020: ogni cento metri di spiaggia, 654 rifiuti

Torna l’indagine di Legambiente che passa al setaccio le coste italiane. Nella classifica dei rifiuti più frequentemente abbandonati svettano plastica e mozziconi di sigarette

Beach Litter 2020
Credits: pikist.com

La nuova edizione di Beach Litter ha valutato 43 spiagge di 13 Regioni

(Rinnovabili.it) – Il volto delle spiagge italiane? Un percorso ad ostacoli nato dall’incuria e dalla maleducazione ma su cui pesa anche la cattiva gestione dei depuratori. A rivelarlo è Beach Litter 2020, l’indagine annuale condotta dai Circoli di Legambiente e raccontata stamane da Goletta Verde. I volontari dell’associazione hanno passato al setaccio 43 spiagge di 13 regioni, censendo un totale di un totale di 28.137 rifiuti su un’area di 189 mila metri quadri. É come se, in media, vi fossero 654 rifiuti ogni cento metri. 

Complessivamente l’80 per cento della spazzatura rinvenuta è in plastica, anche se in alcuni casi la percentuale supera addirittura il 90 per cento. Seguono tra i rinvenimenti, vetro e ceramica (10 per cento), metallo (3 per cento), carta o cartone (2 per cento), gomma (2 per cento), legno lavorato (1 per cento).

La principale fonte, spiega il report Beach Litter 2020, è classificabile come indefinita (40%), ossia è costituita da frammenti che non possono essere associati a oggetti riconoscibili. Il resto invece proviene da imballaggi e da una serie di prodotti abbandonati dai fumatori (principalmente mozziconi, ma anche accendini e pacchetti vuoti). Chiudono l’elenco, i rifiuti legati al consumo di cibo, come stoviglie, tappi e cannucce.

“Quasi la metà dei rifiuti monitorati riguarda proprio i prodotti al centro della direttiva europea sulla plastica monouso: anche alla luce di questi risultati l’Italia deve recepirla prima della scadenza del luglio 2021“, commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.  “Dopo la messa al bando dei cotton fioc non biodegradabili e delle microplastiche nei cosmetici, cui abbiamo contribuito con le nostre instancabili denunce, diverse delibere comunali hanno anticipato il bando delle stoviglie usa e getta, mentre intere catene di supermercati ne hanno abolito la vendita. Non possiamo vanificare gli sforzi fatti verso l’adeguamento alla direttiva, che vieterà alcuni prodotti monouso sul territorio nazionale e indicherà forti limitazioni e la responsabilità estesa dei produttori ad altri prodotti”.

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Oggi la situazione sembra addirittura evolversi inglobando la nuova ondata di rifiuti legati all’emergenza Covid-19. Il rapporto Beach Litter 2020 mostra, infatti, come in una spiaggia su tre siano stati rinvenuti guanti, mascherine e altri oggetti riconducibili alla crisi sanitaria. Sebbene il numero di rifiuti rilevati sia in lieve calo rispetto allo scorso anno – complice il sostanziale stop di ogni attività durante il lockdown – la pandemia rischia di rendere meno efficaci i passi avanti fatti proprio nella riduzione della plastica e dell’usa e getta.

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