Riforma fiscale, spunta la carbon tax pro-rinnovabili

Nella delega “Disposizioni per la revisione del sistema fiscale” si parla di introdurre accise sui prodotti energetici differenziate per contenuto di carbonio; il gettito potrebbe essere utilizzato per finanziare le fonti verdi

(Rinnovabili.it) – Dove non arriva il Salva Italia ci penserà la Riforma Fiscale. Parola di Governo, ora alle prese con l’atto di indirizzo che determinerà le linee generali e gli obiettivi della gestione tributaria. Nella nuova Delega contente le “Disposizioni per la revisione del sistema fiscale”, c’è un obiettivo chiaro e preciso: “intervenire per correggere alcuni aspetti critici del nostro sistema allo scopo di renderlo più growth-friendly e più equo”.

La relazione illustrativa al Ddl è ora in mano all’esame del pre-Consiglio, più o meno pronta per raggiungere il Consiglio dei Ministri il prossimo venerdì. Nei 17 articoli che compongono la bozza appaiono a sorpresa delle novità in materia ambientale ed energetica. Tasse per l’ambiente e accise sui prodotti energetici fanno capolino nel Ddl con l’obiettivo, si legge nel testo, di “dare impulso alla crescita dell’economia lungo un percorso di sviluppo sostenibile. Le green taxes e le carbon taxes producono segnali di prezzo che possono incentivare lo sviluppo di tecnologie innovative e generare, nel medio periodo, vantaggi in termini di crescita guidata da “settori verdi” (la cosiddetta green economy)”.

Nel dettaglio la relazione riporta uno studio di Bankitalia secondo cui un’accisa applicata al litro di carburante tra i 4 e 24 centesimi porterebbe una riduzione delle emissioni da trasporto tra 1,1 e 1,6 milioni di tonnellate e un aumento delle entrate tra i 2 e i 10 miliardi. Numeri in base ai quali apparirebbe opportuno “prevedere l’introduzione di una carbon tax, il cui gettito potrebbe essere utilizzato prioritariamente per rivedere il sistema di finanziamento delle fonti rinnovabili”.

L’obiettivo sarebbe quello di spostare il carico degli oneri per il sostegno alle eco-energie, dagli utenti alla fiscalità generale, attraverso il principio “chi-inquina, paga” e consentendo così che la riduzione delle emissioni sia sostenuta in misura maggiore dai responsabili delle emissioni e “riducendo gli oneri che ricadono sulle famiglie meno abbienti”.

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