Riunita la Cabina di regia su bonifiche Sin Tito e Val Basento

Berlinguer: “un responsabile per ciascun progetto e tempi serrati. Guai a chi promette ma non adempie”

Val Basento
Di Nessun autore leggibile automaticamente. Idéfix~commonswiki presunto (secondo quanto affermano i diritti d’autore). – Nessuna fonte leggibile automaticamente. Presunta opera propria (secondo quanto affermano i diritti d’autore)., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=580592

Si è riunita ieri in Regione la CRISIN –  Cabina di regia per la bonifica dei siti di interesse nazionale di Tito e della Val Basento. Presenti l’assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer e il direttore generale del Dipartimento Carmen Santoro.

“Le valutazioni sullo stato di avanzamento delle procedure per il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’APQ – ha dichiarato l’assessore Berlinguer –  impongono uno sforzo di responsabilità che non ammette deroghe”. L’esponente del Governo regionale ha  invitato e  sollecitato gli altri enti coinvolti “ad evidenziare immediatamente i limiti della propria azione per evitare ulteriori problematicità. Il territorio segue con attenzione l’azione della Regione Basilicata che intende, con questi interventi, risollevare quelle aree da una condizione di marginalità e riconsegnarle ad una opportunità di sviluppo”.

Il direttore Carmen Santoro, illustrando l’avanzamento delle attività, ha coordinato il tavolo dei responsabili di progetto ed ha messo in chiaro sia il percorso da attuare che il tempi stringenti da rispettare.

L’approvazione da parte della Giunta Regionale di Basilicata della nuova intesa di collaborazione con Arpab e la razionalizzazione della gestione del programma degli interventi – è emerso dalla riunione della Cabina di regia –  rappresentano un ulteriore passo in avanti nel percorso finalizzato a ridurre la complessità delle problematiche da affrontare.

Articolo precedenteNegazionismo climatico: Obama torna a scuotere i Repubblicani
Articolo successivoBiodiversità: per la tutela non basta un’area protetta