Shopper di plastica: l’Inghilterra non sa ancora cosa fare

Dagli attivisti la protesta contro il governo che ancora non ha proposta una normativa che regolamenti la distribuzione dei sacchetti di plastica

(Rinnovabili.it) – Gli attivisti britannici si sono schierati contro i ministri che avevano promesso la redazione di una normativa contro la distribuzione dei sacchetti di plastica e che ad oggi ancora non hanno presentato nessuna proposta di normativa.

Il ministro dell’Ambiente Richard Benyon promise una nuova serie di regole entro il 2012 ma ad oggi le disposizioni non sono ancora state elaborate. Nel 2011 il numero dei sacchetti di plastica distribuiti dai supermercati in Inghilterra è cresciuto del 7% arrivando a 6,7 milioni di sacchetti monouso distribuiti. Oltre ad inquinare i sacchetti di plastica sono la causa della distruzione della fauna marina, denuncia la Campaign to Protect Rural England.

 

Mentre ogni altro paese del Regno Uniti ha in essere una legislazione che vieti o regolamenti la diffusione dei sacchetti inquinanti l’Inghilterra ancora non ha un calendario d’azione per procedere alla modifica della diffusione degli shopper.

L’idea sarebbe quella di proporre una tassa sull’acquisto dei sacchetti di plastica pari a 5 pound, come in Galles, dove il regime ha riscosso successo portando una riduzione della diffusione della distribuzione di buste di plastica compresa tra il 70 e il 96%.

Sulla questione si è esposto il Defra, il Dipartimento per gli Affari Rurali, affermando: “Vogliamo lavorare con i rivenditori per aiutarli a sollevare il loro ruolo per ridurre il numero di buste che distribuiscono. Stiamo monitorando i risultati del sistema di tariffazione in Galles e l’esito della consultazione scozzese su ci farà prendere una decisione con piena cognizione”.

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