La strage irreversibile dei coralli per il riscaldamento globale

La barriera corallina muore in tutto il mondo, vittima del riscaldamento globale. Senza un taglio delle emissioni, scomparirà per sempre in 30 anni

La strage irreversibile dei coralli per il riscaldamento globale

 

(Rinnovabili.it) – Il riscaldamento globale sta provocando uno sbiancamento della barriera corallina che rischia trasformarsi nella più grande morìa di corallo della storia.

Dal 2014, una massiccia ondata di caldo, causata dai cambiamenti climatici, ha iniziato a degradare questo insieme di microrganismi in tutti gli oceani. Entro la fine di quest’anno sarà stato colpito il 38% delle barriere coralline del mondo. E il 5% di esse sarà morto per sempre.

Ma non è destinata a finire qui: a causa della straordinaria forza con cui il fenomeno climatico El Niño si manifesterà nei prossimi mesi, una enorme chiazza di acqua calda denominata “Blob” stazionerà nel Pacifico nord-occidentale. Un fatto che fa presagire il peggioramento della situazione durante il 2016.

 

La strage irreversibile dei coralli per il riscaldamento globale 3Per il dottor Mark Eakin, coordinatore del programma Coral Reef Watch della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), questo è il cataclisma che si temeva da quando si è verificato il primo sbiancamento globale, nel 1998.

«Il fatto che il fenomeno previsto nel 2016 si aggiungerà a quello in atto dal giugno 2014 mi preoccupa davvero molto per le conseguenze dell’impatto cumulativo – ha detto il professor Eakin al Guardian – Molto probabilmente sarà il peggiore sbiancamento dei coralli che abbiamo mai visto».

Lo sbiancamento si verifica quando gli animali sono sottoposti a stress quali cambiamenti fisici o chimici delle acque. Il colore caratteristico di ogni specie di corallo è dato dall’alga simbiotica ospitata dalla struttura dello scheletro calcareo, ma in presenza di un’alterazione dell’ecosistema i polipi del corallo espellono l’alga e la costruzione assume una colorazione pallida o completamente bianca.

Gli unici due precedenti si sono verificati nel 1998 e nel 2010, quando tutti i principali bacini oceanici sono stati interessati dalla morìa di corallo.

 

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Dopo la conferma della devastazione avvenuta nei Caraibi, il gruppo mondiale degli  scienziati del corallo ha annunciato oggi che questo sbiancamento a livello planetario si stava verificando per la terza volta. Hanno avvertito che il prezioso habitat verrà progressivamente degradato se non si tagliano nettamente le emissioni di carbonio.

Dall’inizio degli anni ’80,  il mondo ha perso circa la metà delle sue barriere coralline. Continuando su questa china, la crescita del riscaldamento globale potrebbe causare la perdita totale del reef entro il 2050.

La differenza tra questo evento e i precedenti non è solo nelle temperature marine più alte, ma anche nella loro persistenza. I coralli possono recuperare salute quando la temperatura cala. Ma dopo un mese o più, gli organismi che costruiscono queste città sommerse dai colori brillanti muoiono, e così il corallo.

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