Uk: quegli uragani che inquinano le acque

Inizierà a breve la ricerca britannica che valuterà l’impatto inquinante di uragani ed eventi meteo intensi sulle condizioni di stabilità degli ecosistemi acquatici

(Rinnovabili.it) – Uragani e tempeste non lasciano dietro sé solo danni a persone e cose ma hanno un impatto ambientale notevole, che spesso non viene preso in considerazione. Per questo gli scienziati britannici del consorzio delle Università di Southampton, Portsmouth e East Anglia e del National Oceanography Centre hanno deciso di portare avanti un’analisi che valuterà l’inquinamento delle acque di fiumi e torrenti, oltre alla percentuale di nutrienti disciolti, per capire quale siano realmente le conseguenze degli eventi meteo sugli equilibri degli ecosistemi acquatici. Gli scienziati terranno conto del variare delle concentrazioni in eccesso di fosfati e nitrati nelle acque dei fiumi, acqua proveniente dai campi, dalle colture e dalle fognature sono solo alcuni tra i principali inquinanti che interessano fiumi ed estuari della Gran Bretagna. Questi nutrienti che arricchiscono le acque possono provocare però gravi problemi, come ad esempio stimolare la crescita in eccesso di alghe, fenomeno che impoverisce l’acqua di ossigeno provocando la morte diffusa dei pesci o causando la crescita di specie algali tossiche.

La ricerca, che ha ricevuto un sostegno economico del valore di un milione di sterline, durerà un intero anno e valuterà la percentuale di nutrienti e inquinanti nei sedimenti che si depositeranno nel porto di Christchurch a seguito di eventi meteo intensi, per poi elaborare un modello statistico di distribuzione dei nitrati e dei fosfati in modo che i governi possano procedere alla redazione di adeguati piani di salvaguardia degli ecosistemi.

 

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